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A Genova un incontro per il recupero delle persone colpite da ictus

A Genova un incontro per il recupero delle persone colpite da ictus

E’ un appuntamento da non perdere, nell’ambito della Settimana Mondiale del Cervello, quello organizzato in Italia dalla SIN, Società Italiana di Neurologia, che si svolgerà domani, giovedì 15 marzo, a partire dalle ore 14,30, presso l’Aula Magna della Clinica Neurologica in Largo Daneo 3 (ex Via De Toni) a Genova.

Nell’Aula Magna si terrà la dimostrazione pratica di come le persone colpite da ictus possano migliorare o recuperare le capacità di espressione e di comunicazione grazie al canto e alle emozioni suscitate dalla musica, così come i malati affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e altre malattie neuromuscolari abbiano la possibilità di trarre benefici fisici e psicologici grazie alla Pet Therapy.

L’iniziativa nasce grazie alla collaborazione tra A.L.I.Ce. Liguria Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) e il Centro Clinico NeMO di Arenzano (GE), realtà entrambe fortemente impegnate nel sostegno e nell’assistenza dei pazienti e dei loro familiari, sempre al centro dei loro progetti.

La prima parte dell’incontro prevede la descrizione, attraverso le parole degli esperti e video testimonianze, del progetto “ConFido: quattro zampe in corsia” che nasce grazie ad un’idea di Mondovicino Outlet Village, in collaborazione con la Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus. Si tratta della prima sperimentazione italiana di Pet Therapy applicata alle patologie neuromuscolari che ha come obiettivo il miglioramento della presa in carico globale del paziente attraverso l’ausilio di animali da compagnia.

In particolare, il progetto prevede l’attivazione di un percorso riabilitativo individuale, volto alla stimolazione e al miglioramento delle abilità motorie dei pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica e con altre malattie neuromuscolari. A ConFido hanno partecipato 110 pazienti (55 appartenenti al gruppo di Pet Therapy e 55 al gruppo di controllo) che, dal settembre 2016 a oggi, sono stati sottoposti a sedute di fisioterapia e terapia occupazionale assistita con due pastori svizzeri bianchi. Li ha seguiti uno staff composto da: medico fisiatra, esperto in IAA (Interventi Assistiti con Animali), fisioterapista motorio, terapista occupazionale, psicologa, etologo, veterinario e conduttore di cani. Analizzando i dati, sono emersi alcuni risultati statisticamente significativi: una diminuzione dei vissuti di ansia e di depressione e un miglioramento della performance motoria nei pazienti sottoposti a fisioterapia in associazione con il cane. Questi risultati sono in linea con la maggiore aderenza al trattamento fisioterapico proposto se effettuato in collaborazione e in presenza di un cane.

Al termine di questa prima parte seguirà uno spettacolo veramente singolare ed emozionante: il Coro degli Afasici di Genova, che si è dato il nome “La voce di A.L.I.Ce.”, si esibirà, mostrando come attraverso il canto si possano recuperare l’uso del linguaggio e l’armonia della parola persa dopo un ictus.

Tra gli esiti dell’ictus, infatti, è frequente la presenza di disturbi linguistici e comunicativi di varia entità che hanno un impatto devastante sulle attività della vita quotidiana, sull’autonomia e, di conseguenza, sulla qualità della vita delle persone colpite, dei loro familiari e dei caregiver. Il progetto del “Coro degli Afasici” è rivolto a coloro che hanno già realizzato un percorso riabilitativo ma che vogliono affrontare e migliorare i disagi emotivi collegati alla propria esperienza di isolamento e depressione, conseguenze molto frequenti dell’ictus e dell’afasia.

Il gruppo viene gestito da logopedisti e volontari sotto la direzione del Maestro di coro Sergio Micheli, che da anni dirige anche il Coro dei Volontari dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri).

Per coloro che partecipano al Coro, cantare rappresenta non solo un beneficio di natura psicologica, ma si denota anche per una specifica valenza terapeutica. Le persone afasiche, infatti, hanno difficoltà a parlare ma riescono quasi tutte ugualmente a cantare: questo è possibile perché musica e linguaggio verbale non si trovano nello stesso emisfero cerebrale. Il linguaggio si colloca nell’emisfero dominante, che è lo stesso maggiormente colpito durante l’ictus, mentre la funzione musicale interessa l’emisfero non dominante. Questo è il motivo per cui una persona che non riesce ad articolare neanche le frasi più semplici, può con l’esercizio unire la propria voce a quella degli altri, magari solo sillabando.

Il Coro favorisce anche un importante e gradevole momento di socializzazione e incontro tra le persone afasiche e i loro familiari, perché tutti possono “dar voce” alla propria esperienza. È maggiore il benessere psicofisico e si rafforza l’autostima della persona, che, messa in contatto con altri che hanno problematiche simili, la fa sentire parte di un gruppo e in contatto con i propri sentimenti.