Colpo di scena nell’inchiesta della Procura di Genova nei confronti di una quindicina di agenti della Polizia locale.
Ieri è emerso che alcuni degli agenti indagati hanno presentato un esposto contro i tre giovani stranieri che erano stati fermati per reati legati allo spaccio di droga e che poi li avevano accusati (secondo quanto riferito i nordafricani avrebbero riportato lesioni con prognosi di 3, 5 e 21 giorni).
Secondo i legali difensori, ci sarebbero gli estremi per la calunnia dopo le parole pronunciate dai giovani stranieri davanti al giudice Giorgio Morando nel corso dell’incidente probatorio.
E’ stato quindi presentato l’esposto per calunnia ritenendo le affermazioni rese “palesemente false”.
L’esposto degli avvocati Maurizio e Andrea Tonnarelli e Fabrizio Maggiorelli è stato depositato in Procura nei giorni scorsi e adesso verrà approfondito quanto puntualmente riportato, incrociando i dati allegati e quanto raccolto dagli inquirenti e dagli investigatori della Squadra mobile.
I tre giovani stranieri, a inizio luglio, hanno confermato ai magistrati genovesi le percosse, gli insulti e le falsità scritte nei verbali, riconoscendo e indicando anche i presunti autori.
Secondo la Procura, gli agenti della squadra della sezione Sicurezza Urbana della Polizia locale avrebbero picchiato, anche con manganelli telescopici, soprattutto giovani stranieri fermati per reati legati allo spaccio di droga. In un caso, durante una perquisizione, sarebbero stati presi dei soldi.
Una ricostruzione, secondo l’accusa, che avrebbe trovato riscontri anche da quanto alcuni agenti della Polizia locale avrebbero pubblicato su una chat di WhatsApp chiamata “Quei bravi ragazzi”.
La ricostruzione, però, secondo la difesa di alcuni di loro, non corrisponderebbe al vero.
Nell’esposto, infatti, i legali difensori hanno spiegato come alcune dichiarazioni dei denuncianti sarebbero smentite da prove oggettive.
Come nel caso del giovane straniero che ha sostenuto di essere stato assistito da un interprete durante la sua deposizione in Questura, ma nel verbale non ne risulta traccia.
Oppure l’affermazione di un altro giovane straniero che ha dichiarato di non potere camminare o muoversi dopo essere stato picchiato e che invece, nello stesso periodo, risulta che sia stato denunciato per furto, con tanto di fuga a piedi.
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