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Strage Acca Larentia, Plinio: onore ai Caduti missini. Vittime dell’odio comunista

Roma, 7 gennaio 2023: commemorazione Acca Larentia

“Con un’imponente e ordinata manifestazione sono stati ricordati, a 45 anni di distanza dai tragici fatti, i tre giovani missini (Franco Bigonzetti, Franco Ciavatta e Stefano Recchioni) vittime della strage, rimasta senza colpevoli, di via Acca Larentia a Roma.

Folta anche la partecipazione ligure alla commemorazione del ‘Presente!’.

E’ di sconcertante gravità che non siano mai stati identificati in maniera chiara e condannati i responsabili dell’attentato rivendicato da un gruppo di militanti di ultrasinistra.

Ricordo quegli anni terribili in cui era assai rischioso per noi militanti di Destra fare politica e in cui uccidere un ‘fascista’ non era reato.

E’ di particolare conforto constatare che, anche dopo tanto tempo, sono tantissimi coloro che, soprattutto giovani, molti dei quali liguri, continuano a ricordare e onorare il sacrificio delle vittime dell’odio comunista”.

Lo ha dichiarato oggi l’ex presidente del consiglio regionale ligure Gianni Plinio (CasaPound).

La strage di via Acca Larentia avvenne il 7 gennaio 1978, durante gli Anni di piombo. Fu rivendicata dai terroristi comunisti dei Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale con il seguente comunicato.

“Un nucleo armato, dopo un’accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larenzia, ha colpito i topi neri nell’esatto momento in cui questi stavano uscendo per compiere l’ennesima azione squadristica.

Non si illudano i camerati, la lista è ancora lunga. Da troppo tempo lo squadrismo insanguina le strade d’Italia coperto dalla magistratura e dai partiti dell’accordo a sei.

Questa connivenza garantisce i fascisti dalle carceri borghesi, ma non dalla giustizia proletaria, che non darà mai tregua. Abbiamo colpito duro e non certo a caso, le carogne nere sono picchiatori ben conosciuti e addestrati all’uso delle armi”.

Nel 1988 una delle armi utilizzate nel vile agguato ai giovani missini (una mitraglietta Skorpion) fu poi trovata in un covo dei terroristi delle Brigate Rosse in via Dogali a Milano. Gli esami balistici svelarono che quella stessa arma fu utilizzata in altri tre omicidi firmati dalle Brigate Rosse.