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Sincro, allenamenti nazionale al tempo del Coronavirus

Quattro anni fa, di questi tempi, l’Italia tornava a qualificarsi a Rio de Janeiro per un’Olimpiade dopo dodici anni di assenza con la routine di squadra. Tra un mese e mezzo le azzurre si sarebbero dovute esibire all’Acquatic Center di Tokyo per centrare di nuovo il lasciapassere. Invece la FINA ha posticipato a giugno il torneo di qualificazione, peraltro test event che era in programma dal 30 aprile al 3 maggio.

L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha stravolto i tempi e i modi di allenamento. Nell’incertezza generale, che permette pianificazioni solo sommarie e suscettibili a continue modifiche, il cittì Patrizia Giallombardo, insieme a staff e preparatori, ha provato a stilare un programma di allenamento da seguire a casa propria. “Abbiamo inviato a tutte le ragazze sia della nazionale assoluta sia giovanile dei compiti da svolgere a secco. Le ragazze sono divise in gruppetti e provano gli esercizi collegandosi in videoconferenza. Ogni tre giorni mi inviano dei report che riguardano la velocità, la definizione e l’angolo del gesto tecnico. Qui a Savona non si lavora in piscina perché è chiusa, mentre a Roma si lavora singolarmente per via della distanza da rispettare e quindi prevalentemente si nuota e si prova la gestualità. Dovevamo partire il 21 aprile per il Giappone per partecipare al torneo di qualificazione alle Olimpiadi con il Duo e la Squadra. Il programma di avvicinamento prevedeva una settimana a Kagoshima prima del trasferimento a Tokyo. Ci saremmo dovute misurare con la Spagna, gli Stati Uniti, la Francia e la Grecia, anche loro alla ricerca del pass. Tutto è rimandato, ma le perplessità restano. Credo che se tutto andrà bene usciremo dalla crisi alla fine di maggio. Poi bisogna dare tempo a tutti gli atleti di riallenarsi e ci vorranno almeno due mesi per verificare lo stato dei lavori, altrimenti si assisterebbe ad un’Olimpiade sottotono. Il discorso di qualfica in base al ranking mondiale mi andrebbe anche bene perché siamo al quinto posto mondiale, ma la qualfica, nonché test-event, era un modo per testare e confermare pure i progressi compiuti a Gwangju”. Intanto si lavora per lo più da casa. “Le ragazze svolgono esercizi per forza, velocità, controllo del corpo e allungamento. Inoltre ripassano a secco le routine con la musica e poi tentano di riprodurre i movimenti delle gambe appoggiandosi sulle braccia e davanti allo specchio rifiniscono la postura e la definizione del gesto. Il programma atletico è basato su lavoro aerobico con tapis roulant e, in alternativa, saltando la corda o in generale utilizzando ciò che si ha in casa quindi sedie per le spaccate e i tricipiti, bottiglie d’acqua come pesi per i bicipiti, insomma una preparazione rudimentale in stile Rocky IV. Come si dice…bisogna fare di necessità virtù”.