A chi compete il conflitto dei valori? Al giudice o al legislatore?
Questo è il problema. Il legislatore fa una legge sulla procreazione medicalmente assistita e i giudici delle leggi nel corso degli anni la demoliscono pezzo dopo pezzo.
L’eterologa potrà piacere o meno, ma il legislatore l’ha vietata e un referendum popolare indetto per abrogarla aveva confermato quel divieto. Insomma, la volontà popolare era a favore di quella legge, i giudici no.
La legge vietava la fecondazione eterologa e i giudici già da tempo l’hanno ammessa, ma non bastava. Ed ecco la mossa di questi giorni: eterologa anche per coppie dello stesso sesso.
È il prologo per l’ammissione prossima ventura della maternità surrogata. Altro che reato universale, la pratica verrà ammessa, magari non a pagamento. Segnatevelo questo.
Ora, però, passiamo alle due sentenze di questi giorni.
Il neonato deve essere protetto e dunque riconosciuto, non importa se ha due mamme o due papà. Eterologa per tutti. E no, non proprio per tutti.
Importante è che siano due perché se uno è single allora la protezione non vale più. Sei il prodotto di una eterologa fatta da un single, allora sei spacciato, sei venuto al mondo ma non hai nessun diritto. Bella logica (sic!).
Non si rende conto, la Corte Costituzionale, che in questo modo il single per superare l’ostacolo si unirà con qualcuno magari pagandolo per avere diritto all’ eterologa e una volta ottenuto il risultato tornerà ad essere single con il suo bel piccolino?
Un’ultima osservazione. La nostra “Corte dei miracoli” è pronta a riconoscere diritti in quasi tutte le direzioni. Solo i single hanno avuto un po’ di sfiga. Ma è facile aggirare l’ostacolo.
Solo per i no vax c’è stato un “no” su tutti i fronti. E lì si trattava di lavoro, di un diritto fondamentale, non del desiderio di avere un figlio. Prof. Paolo Becchi
Non perdere gli ultimi aggiornamenti su cronaca, eventi e politica in Liguria! Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di Telegram, Facebook, Twitter e YouTube