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Sciopero ex Ilva, tensioni a Genova: meglio lotta disperata che vivere disperazione

Corteo lavoratori ex Ilva oggi a Genova (foto di repertorio fb)

Giornata tesa sul fronte del lavoro a Genova dove è scattata la protesta negli stabilimenti di Acciaierie d’Italia (ex Ilva), con i lavoratori in sciopero e in corteo, e di Ansaldo Energia, in assemblea, per difendere il lavoro.

“Meglio la lotta disperata che vivere una disperazione senza lotta” hanno scritto su uno striscione i lavoratori ex Ilva, che dopo una riunione davanti alle portinerie di Cornigliano sono entrati in sciopero e sono andati in corteo lungo le strade del Ponente cittadino “in continuità con la mobilitazione dei giorni scorsi a Taranto”.

A fine mattina i lavoratori, dopo il corteo nel Ponente genovese, sono tornati in fabbrica. Lo sciopero durerà fino a domattina quando una nuova assemblea deciderà “come proseguire la vertenza”. Alle tute blu non interessa “parteggiare per Invitalia o per Mittal”, chiedono che “chi governa questa fabbrica da Taranto a Genova a Novi Ligure metta i soldi per far funzionare gli impianti”.

I sindacati denunciano come lo “scaricabarile in corso tra Governo Meloni e Arcelor Mittal danneggi industria e lavoratori oggi e pregiudichi il futuro”.

L’amministratore delegato Lucia Morselli ha replicato: “Non è un momento brutto, la fabbrica è più forte”.

C’era la possibilità che anche i lavoratori di Ansaldo Energia potessero uscire in strada per chiedere all’azienda di trovare nuove commesse ma oggi si sono limitati a tenere assemblee in ogni turno mantenendo lo stato di agitazione dopo l’incontro di venerdì con l’amministratore delegato Fabrizio Fabbri.

Non sono in sciopero, chiedono che venga riattivato il tavolo al Ministero competente per chiedere attenzione da parte del Governo.

In strada sono dunque rimasti gli operai ex Ilva e una delle parole d’ordine della protesta è stata “Basta cassa”, scritta a grandi caratteri su uno striscione a bordo di un mezzo portato fuori dalla fabbrica.

A Genova c’è preoccupazione per il mancato rilancio di Taranto, e a cascata di Genova, e per le “precarie situazioni di sicurezza negli impianti genovesi”.

“L’azienda – ha aggiunto Morselli – è completamente diversa da quella di quattro anni fa, è più bella e più forte. Non è un momento brutto per noi ma per chi se ne vuole in qualche modo occupare senza averne motivo”.

Sull’ipotesi di nuovo accordo tra governo e ArcelorMittal per la gestione e il rilancio, Morselli ha dichiarato: “Per quello si sta lavorando con gli azionisti. C’è tutta l’intenzione mi sembra”.

Ai lavoratori ha parlato, da Torino, anche il governatore ligure Giovanni Toti, annunciando “un incontro con i sindacati già da mercoledì”.

Secondo il Pd non c’è invece tempo: “Toti si prende due giorni per incontrare lavoratori e sindacati come se il lavoro potesse aspettare la fine del Festival delle Regioni a Torino” ha riferito Davide Natale, segretario ligure del Partito Democratico.