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Salvini scrive ai sindaci liguri: valorizzare enti locali, meritate più potere e dignità

Matteo Salvini con il numero uno della Lega Liguria Edoardo Rixi (foto d'archivio)

“Anche i sindaci della Liguria hanno ricevuto la lettera del senatore Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha scritto a 7.431 primi cittadini dei Comuni sotto i 20mila abitanti per confermare la propria vicinanza agli amministratori locali dopo i quattordici mesi di attività al ministero dell’Interno”.

Lo hanno annunciato ieri i consiglieri regionali della Lega.

“Occorre valorizzare al meglio gli enti locali” ha scritto Salvini ai sindaci, ricordando, tra gli altri, alcuni concreti provvedimenti attuati durante il suo mandato al ministero come le nuove risorse per la videosorveglianza sul territorio, i progetti Spiagge Sicure e Scuole Sicure, fino ai fondi erogati per intervenire contro il maltrattamento degli animali.

“In tal senso – hanno spiegato i consiglieri regionali della Lega – anche gli amministratori locali della Liguria hanno ricevuto un prezioso supporto dagli uffici del Viminale per utilizzare al meglio i circa 400 milioni erogati a favore dei Comuni sotto i 20mila abitanti. Si è trattato di un proficuo lavoro che ha portato al successo di un esperimento di sinergia tra Governo centrale e amministrazioni periferiche, anche dal punto di vista dei rapporti, che il senatore Salvini auspica non venga ora interrotto”.

“Non sono più vicepremier e ministro – ha sottolineato Salvini ai sindaci – ma continuerò a lavorare in Parlamento per gli enti locali e per il territorio. Già a partire dalla prossima manovra finanziaria mi spenderò in prima persona per evitare tagli o scelte che potrebbero avere ricadute negative.

Poi ci impegneremo per non tornare a un’immigrazione fuori controllo, che troppo spesso aveva ricadute drammatiche sulle città (soprattutto quelle piccole) e che costringeva troppi amministratori a subire delle scelte prese dall’alto, senza condivisione.

Intendo continuare la battaglia per dare sempre maggiori potere, tutele e dignità ai sindaci, che guidano le nostre comunità grazie a un preciso mandato popolare, lavorando anche per restituire competenze, legittimità ed efficienza alle Province, che in alcuni territori erano l’unico collegamento fra Comuni e resto del mondo”.

Matteo Salvini guarda quindi già alle amministrative in Liguria del 2020, impegnandosi, nel frattempo, per ottenere la vittoria in Umbria alle elezioni del prossimo 27 ottobre.

In ogni caso, nella primavera 2020 si voterà in sette Regioni.

La data ufficiale ancora non c’è, ma sarà probabilmente a maggio. Il centrodestra presenta la candidatura forte del presidente uscente Giovanni Toti che la scorsa estate ha dato l’addio a Forza Italia e ha lanciato il suo partito Cambiamo!. Le regionali in Liguria saranno perciò il primo banco di prova utile a capire la forza del neonato movimento.

La Lega, anche attraverso il deputato e segretario ligure Edoardo Rixi, si è già detta pronta a sostenere Toti. I cinque anni di amministrazione della Liguria fatta con gli alleati non sono in discussione e i due partiti sono pronti a valorizzare il proficuo lavoro fatto finora.

Giovanni Toti

L’unico dubbio è rappresentato da Forza Italia. La rottura tra Silvio Berlusconi e il governatore ligure potrebbe rappresentare un’incognita nella compatta coalizione di centrodestra. Ma dai vertici sono arrivate rassicurazioni: si va tutti uniti verso il voto con Toti, la Lega, Fratelli d’Italia, Liguria Popolare, Noi con l’Italia e altre forze civiche.

Dall’altra parte, M5s e Pd si puntano a trovare un’intesa per presentarsi assieme al voto, come del resto già fatto in Umbria, in modo da contrastare la candidatura di Toti.

L’esperienza al governo può dare una mano in questo senso. Tuttavia, c’è di mezzo Matteo Renzi, fresco di fuoriuscita dal Pd, perché la sua posizione e quella degli aderenti a Italia Viva sul territorio appaiono ancora tutte da valutare.

Il centrosinistra, dalle ultime voci di corridoio, dovrebbe comunque puntare a un candidato presidente civico ossia un “esponente della società civile”.

Marcello Di Meglio