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Quelli del Buridda vogliono rioccupare, Di Cesare: giù le mani da via Bertani

Striscione del Lsoa Buridda in via Bertani 1 a Genova (foto di repertorio fb)

“Siamo preoccupati per il possibile ritorno del Lsoa Buridda nello stabile di via Bertani 1 a Genova, come è stato rivendicato sui social network dagli esponenti del centro sociale.

Nel 2014 la struttura era stata sgomberata e liberata dall’occupazione abusiva con l’intento di portare avanti numerosi progetti che l’amministrazione comunale e il ministero per l’Università e la Ricerca volevano attuare, come ad esempio la creazione di alloggi e sale studio per gli studenti.

Come gruppo Lega nel Municipio Centro Est, insieme al presidente Andrea Carratù, auspichiamo che nel più breve tempo possibile vengano portati avanti questi progetti di vera realtà sociale nel pieno rispetto della legalità”.

Lo ha dichiarato oggi il giovane capogruppo municipale del Centro Est Edoardo Di Cesare (Lega).

Sabato scorso quelli del centro sociale erano rientrati nell’edificio di via Bertani per alcune ore. Il giorno dopo avevano pubblicato il seguente post sui social network.

“Nove anni fa, alle prime ore del giorno, ci svegliammo con la pessima notizia che stavano sgomberando la Buridda in via Bertani, dopo 11 anni di occupazione. Quello fu un atto politico del Comune di Genova e della giunta di allora, quella presieduta da Marco Doria, che affossando una trattativa iniziata negli anni passati, decise di andare muro contro muro nei confronti di una realtà che oltre a creare socialità, negli anni creò cultura e risposte contro il silenzio delle istituzioni.

Nove anni fa la città di Genova viveva un momento di estrema sofferenza: ricordiamo Scarpino, la crisi di Amt, la difficoltà delle commesse delle riparazioni navali, l’emergenza abitativa …e con tutte queste emergenze il sindaco Doria decise che era più importante sgomberare uno spazio sociale e procedere con le denunce.

Il collettivo decise di non stare a guardare e con determinazione pochi giorni più tardi continuò, attraverso la restituzione alla città di un altro stabile abbandonato in corso Montegrappa 39, a dare vita al patrimonio  culturale e sociale che è stato e continuerà a essere il Laboratorio Sociale Occupato Autogestito Buridda.

Rientrando in via Bertani 1, anche solo per poche ore, abbiamo restituito alla città uno spazio che per anni ha visto nascere e realizzare progetti di centinaia di giovani. Trovarlo ancora vuoto, buio e silenzioso ci rammarica. E vedere al suo interno ancora tanto di quello che è stato costruito fra quelle mura inevitabilmente ci intristisce e al tempo stesso ci riempie ancor più di rabbia!

Seimila metri quadrati al totale abbandono. E allora con più forza ribadiamo che meglio occupato che abbandonato! Adelante Buridda! Buridda vive! Giù le mani dagli spazi sociali!”.