Home Blog Pagina 8037

Benevento-Samp, formazione: Zapata va’ in panchina

Sono 22 i blucerchiati saliti sull’aereo e poi sul pullman in direzione-Benevento.

Ma qualcuno è rimasto a casa. Marco Giampaolo ha infatti dovuto fare i conti con l’infermeria nello stilare la lista dei convocati per l’ultima gara prima della sosta invernale.

Assenti. Fuori dall’elenco restano Ricky Alvarez e Ivan Strinic, che hanno svolto un allenamento differenziato di recupero agonistico tra campo e palestra mentre il resto del gruppo era impegnato sul campo 1 del “Mugnaini”. Indisponibili anche Leonardo Capezzi (forte stato influenzale) e Filip Djuricic (lombalgia). Risponde invece presente il capitano della Primavera Andrea Tessiore, a cui è stata assegnata la maglia numero 30.

Portieri: Puggioni, Tozzo, Viviano.

Difensori: Andersen, Bereszynski, Dodô, Ferrari, Murru, Regini, Sala, Silvestre.

Centrocampisti: Barreto, Linetty, Praet, Ramírez, Tessiore, Torreira, Verre.

Attaccanti: Caprari, Kownacki, Quagliarella, Zapata.

Statistiche Genoa, Perin il miglior italiano per rendimento

Quanta strada ha fatto da quel giorno in cui, con il ciuffo ribelle con cui si presentò a Pegli per un provino, Mattia Perin iniziò a prendere le misure al fascino della maglia del club di calcio più antico in Italia. “Prendiamolo subito” la sentenza dell’allora preparatore dei portieri Gianluca Spinelli, accasatosi felicemente al Chelsea nell’era Conte e operativo da anni nello staff della Nazionale italiana. Quasi dieci anni dipinti in rossoblù. Incorniciati dai titoli giovanili e dalla partecipazione al Mondiale in Brasile. Tra i picchi che hanno accompagnato il suo rendimento in mezzo ai pali. Come vola l’airone dal suo nido! Tra i bassi connaturati agli infortuni che hanno temprato l’uomo, prima del giocatore. Uno a Reggio Emilia proprio in una gara con il Sassuolo.

Più forte di tutto e di tutti. A livello italiano è proprio così, stando alle statistiche che inquadrano il rapporto tra parate e gol subiti dai numeri uno nella Serie A Tim 2017/18, quando il girone di andata se n’è bello che andato. Il portiere e capitano del Genoa (recordman di parate sui tiri da fuori area con 44), sfoggia sul petto un coefficiente di 3,4 che lo colloca sul podio del torneo. Sul gradino più alto tra tutti i colleghi italiani. Come lui non ce n’è. Dietro solo al brasiliano Alisson della Roma (4,4) e a un monumento come lo sloveno Handanovic, che da quasi due lustri sta facendo le fortune dell’Inter. Un altro riconoscimento che corrobora sempre più la sua autorevole candidatura, nella corsa a prendere il posto di Buffon, quando la porta azzurra resterà orfana dei guanti di Gigi.

Genoa-Sassuolo, formazione: Lapadula si candida

Sono ventitré i giocatori arruolati per la prima sfida del 2018, in programma sabato al Ferraris con calcio d’avvio alle ore 15.

La sessione di rifinitura eseguita al Centro Sportivo Signorini ha sciolto gli ultimi nodi, dopo che lo staff tecnico ha tenuto sulla corda in settimana i giocatori, vista l’importanza di iniziare con il piglio giusto. A Marassi sarà battaglia per allungare la serie positiva. L’ultimo allenamento non ha visto il recupero di Izzo, alle prese con la febbre perdurante che lo tiene sotto scacco. E invece ha certificato il rientro di Biraschi, in spolvero nelle ultime esibizioni. Questi i convocati con i relativi numeri di maglia: 1 Perin, 2 Spolli, 3 Gentiletti, 4 Cofie, 8 Bertolacci, 10 Lapadula, 11 Taarabt, 13 Rossettini 14 Biraschi, 16 Galabinov, 19 Pandev, 20 Rosi, 21 Brlek, 22 Lazovic, 23 Lamanna, 27 Ricci, 30 Rigoni, 38 Zima, 40 Omeonga, 49 Rossi, 64 Pellegri, 87 Zukanovic, 93 Laxalt.

Ufficiali di gara Genoa-Sassuolo
Arbitro: Piero Giacomelli
Assistenti: Alessandro Costanzo e Daniele Bindoni
Quarto Ufficiale: Marco Serra
Var: Daniele Orsato
Var1: Livio Marinelli

Genoa-Sassuolo, Ballardini: dobbiamo emozionare i tifosi

Un abito su misura. E’ quello che Davide Ballardini, 54 anni domani al Ferraris, ha confezionato al Genoa con la stoffa che ha tra le mani. Dodici punti in sette partite.

Il fiore all’occhiello della miglior difesa in questo periodo. Tre reti subite. Un sarto della cara, ‘vecchia’ scuola italiana. Predisposto a fare rendere i giocatori per le loro qualità. Di non precludersi a battere soluzioni alternative a livello di disposizione in campo. Come variare i tagli. I moduli richiesti dal momento, dai cali fisiologici, dalla crescita delle consapevolezze. Senza rincorrere le mode. Badando al sodo per mettere in sicurezza un patrimonio di nome Genoa.

Nelle parole del mister, alla viglia della gara con il Sassuolo, rimbomba la solita saggezza. Ereditata dalla cultura del nonno contadino. Appiccicata alla pelle come un’etichetta al vetro di un buon ‘Vecchia Romagna’. Cin-cin. “Quello che conta è fare una bella partita. Con intensità, attenzione, fame, compattezza. E quell’aggressività che la gente vuole da noi. Una squadra generosa. I tifosi vogliono emozionarsi, il Genoa deve dare emozioni. Il risultato poi è solo una logica conseguenza. Umili e disponibili al sacrificio. Abbiamo le qualità e la forza per fare bene sia la fase offensiva che difensiva, senza ripetere la prova del primo tempo con il Torino a livello di gioco”.

Faccia a faccia con la squadra emiliana. Simbolo del made in Italy che tanti complimenti ha attirato dopo l’approdo in Serie A. “Incontriamo una squadra espressione di una società importante, che da qualche anno è un esempio per il lavoro che porta avanti, per le scelte e la continuità. Una bella realtà del nostro calcio, forte economicamente e sotto il profilo del parco tecnico. Il Sassuolo ha sempre fatto bene nel recente passato. La stranezza era rappresentata dalle difficoltà di inizio stagione. Da un mese e mezzo ha ripreso a marciare veloce. Iachini? E’ un bravo collega. Altre storie non mi interessano”.

A fronte delle assenze in organico, non cambia la filosofia di fondo. Ci vuole un Genoa da battaglia, il soffio potente della Nord. “Certe valutazioni saranno fatte a fine campionato. Come ho ripetuto altre volte non sono mai sereno per il mestiere che faccio. Meraviglioso, ma con determinate prerogative. Voglio vedere serietà. La voglia da parte di ognuno di esprimere quella generosità, unita alle qualità individuali, che un club e una squadra come il Genoa meritano. Ho sempre, o quasi, fatto affidamento sui tre attaccanti nella mia carriera. In ragione della situazione, a volte devi tutelare la squadra diversamente per gli equilibri, la coesione, la compattezza. L’idea è di arrivarci strada facendo. Sul mercato abbiamo le idee chiare. Nell’eventualità, poche cose”.

Censimento migranti-accattoni, Terrile (Pd) attacca Bucci e Garassino: cialtronate

“La Giunta Bucci ha deciso di schedare i mendicanti. L’assessore Garassino manda i vigili urbani a chiedere i documenti uno ad uno agli extracomunitari che chiedono l’elemosina, e scopre che tra questi vi sono ben 118 richiedenti asilo, che dimorano nei Centri di Accoglienza Straordinaria allestiti dalle Prefetture o dai Comuni con i progetti SPRAR.

Compilato il dossier, che fa Garassino? Consegna tutto al Prefetto, e se ne torna in Comune. Intanto i richiedenti asilo continueranno a mendicare. I profughi continueranno a dover essere gestiti dalla Prefettura e da quei Comuni che aderiscono ai progetti SPRAR, i Comuni delle riviere continueranno a non volerne nemmeno uno e Garassino potrà continuare a fare campagna elettorale”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere comunale ed ex segretario provinciale del Pd, Alessandro Terrile, in merito al censimento sull’attività di accattonaggio svolta da molti stranieri a Genova per cui rischiano provvedimenti sia i migranti, ai quali potrebbero essere tolti gli status di richiedenti asilo, sia alcune onlus e coop che ricevono i proventi dal Ministero dell’Interno anche per fare attività di integrazione (v. articolo precedente).

“Di tutta la vicenda, oltre al linguaggio disumano – ha aggiunto Terrile – mi colpisce l’impotenza della Giunta Comunale. Che invece di mettere le mani nel problema, fa il notaio.

Il problema c’è. E risponde agli interrogativi: come accogliamo i profughi? Dove li accogliamo? Quali attività di studio e volontariato fanno per integrarsi?

Chi amministra dovrebbe dedicarsi a quello. Distinguere, insieme a Prefettura e agli operatori, gli esempi di buona accoglienza dai semplici dormitori che se ne fregano dell’integrazione, ed escluderli dall’accoglienza. Lavorare per diffondere le buone pratiche. Coronata ne è un esempio.

Se si fa così, diminuiscono i mendicanti. Ma per farlo bisogna tirarsi su le maniche, smetterla di gridare allo scandalo, e occuparsi di immigrazione e di accoglienza. Che vuol dire coordinare i centri di accoglienza nel Comune, e nei comuni della Provincia. Valutare la qualità dei centri caso per caso, piantarla lì con le cialtronate sui ‘calci nel culo’, con le fiaccolate di Multedo, e tutto il corollario.

Insomma, fare un po’ meno campagna elettorale e più amministrazione. E tutto ciò, pur prescindendo dai valori: faccio politica perché voglio combattere la povertà, non i mendicanti. Ma questo può valere per me, non per Garassino”.

Accattonaggio a Genova: su 400 identificati molti stranieri e 118 richiedenti asilo

 

Nessun segno di violenza sul corpo di Alessia Puppo: morte per annegamento

Nessun segno di violenza e poco alcol. Ieri il medico legale, incaricato dalla procura, ha svolto l’autopsia sul corpo senza vita di Alessia Puppo, la 33enne di Strevi (Alessandria) ed ex studentessa dell’Università di Genova, che la notte di Capodanno si era tuffata in mare dopo una lite con il fidanzato durante il veglione alla discoteca Essaouira sul litorale di Albenga.

I genitori della giovane hanno riconosciuto ufficialmente la figlia, trovata in mare dai soccorritori, purtroppo senza vita, dopo tre giorni di ricerche.

L’autopsia ha inoltre evidenziato che la 33enne sarebbe annegata dopo alcuni minuti. La bassa temperatura dell’acqua del mare non le avrebbe quindi lasciato scampo e sarebbe andata in ipotermia con perdita di coscienza e “successiva morte per annegamento”.

Entro una decina di giorni sono attesi gli esami tossicologici. Tuttavia, al momento si suppone un consumo poco rilevante di alcol.

Lunedì 8 gennaio alle ore 15 presso il cimitero di Strevi è prevista una benedizione. Sabato 6 e domenica 7 la salma sarà trasferita presso la camera ardente dell’ospedale di Acqui Terme.

 

Giudici Milano: Bossi consapevole appropriazione denaro della Lega

Processo The Family. Così ribattezzato per il nome scritto su una cartella di documenti sequestrata all’epoca dall’ex tesoriere del partito Francesco Belsito (cacciato via dalla Lega) in cui comparivano quelle che sono state giudicate spese private della famiglia Bossi che sarebbero state pagate con i soldi del Carroccio arrivati anche dai rimborsi elettorali.

Secondo i giudici del Tribunale di Milano, Umberto Bossi è stato “consapevole concorrente, se non addirittura istigatore, delle condotte di appropriazione del denaro” destinato al partito della Lega Nord, ma proveniente “dalle casse dello Stato”, “per coprire spese di esclusivo interesse personale” suo e della sua “famiglia”.

Le condotte contestate dai pm sarebbero state portate avanti “nell’ambito di un movimento” cresciuto “raccogliendo consensi” come opposizione “al malcostume dei partiti tradizionali”.

E’ la sostanza di quanto scrivono i magistrati meneghini dell’Ottava sezione penale, nelle motivazioni della sentenza di condanna del 10 luglio scorso a 2 anni e 3 mesi per l’ex leader della Lega Nord, che sono state rese note oggi.

Con Umberto Bossi furono condannati il figlio Renzo (un anno e sei mesi) e l’ex tesoriere Francesco Belsito (2 anni e 6 mesi) che risiede a Genova.

L’accusa, per tutti, è di appropriazione indebita. La tesi della procura è che per Bossi “sostenere i costi della sua famiglia” con i fondi della Lega sia stato “un modo di agire consolidato e concordato”.

Nelle motivazioni dei giudici si parla inoltre di “completezza e coerenza” delle prove raccolte di fronte alle quali “ben poca strada riesce a fare la tesi difensiva” di “un Umberto Bossi dedito in maniera esclusiva e totalizzante alle questioni politiche e, per converso, per nulla interessato alle vicende economiche della Lega”.

Tra gli argomenti del processo c’era anche la “erogazione di fondi nell’interesse dei più stretti congiunti” del Senatùr. Sempre secondo i giudici milanesi, quella di Renzo Bossi sul caso della laurea in Albania sarebbe stata una “difesa inverosimile”.

 

Tra ping pong e tennistavolo: sfida il campione a S.Margherita

Domenica 7 gennaio dalle ore 15:00 al Circolo Anspi dell’Istituto Colombo di Santa Margherita : Sfida il Campione. Sarà presente alla manifestazione uno dei più quotati atleti genovesi che darà vita insieme ad altri due campioni, ad un pomeriggio tra dimostrazioni e sfide.

In programma nella palestra dell’istituto Colombo di via Dogali 2/a di Santa Margherita Ligure un’esibizione di tennistavolo e la possibilità ai presenti di “sfidare” un campione. Premi e merenda per tutti.

Andrea Puppo (con il Tennistavolo Genova, con la rappresentativa regionale prima e con la nazionale azzurra giovanile poi, è abituato a grandi sfide. Ha vinto tanto, è il numero 1 in Italia della categoria Allievi ed è fra i trascinatori della squadra genovese al comando in serie A2).

Da una parte del tavolo Andrea Puppo, con il Tennistavolo Genova, con la rappresentativa regionale prima e con la nazionale azzurra giovanile poi, è abituato a grandi sfide. Ha vinto tanto, è il numero 1 in Italia della categoria Allievi ed è fra i trascinatori della squadra genovese al comando in serie A2),

Zoya Suprunova (ex nazionale russa, Vicecampionessa italiana a squadre serie A), Giuseppe Pagano (pulircampione regionale assoluto, in serie A per otto anni). Dall’altra parte della rete i bambini e ragazzi di Santa Margherita Ligure.

«Nel 2018 organizzeremo dei corsi di tennistavolo – spiega Massimo Costa, presidente del Circolo ANSPI Istituto Colombo – questa manifestazione ci sembrava una buona occasione per presentare la nostra iniziativa, per far conoscere uno sport che molti lo intendono solo “da spiaggia” e passare un pomeriggio insieme.

Ringrazio Giuseppe Pagano per la disponibilità e la professionalità dimostrata nell’organizzazione di questo evento e nell’avvio dei corsi». ABov

Pronto soccorso, Pd chiede convocazione consiglio regionale straordinario

“Prendiamo atto che finalmente l’assessore Viale e la Giunta regionale hanno ammesso che nei pronto soccorso liguri la situazione nel periodo delle festività è stata insostenibile per pazienti, medici e operatori, che anche noi ringraziamo per il sangue freddo e la professionalità dimostrati nei giorni scorsi.

Prendiamo atto che oggi sono state prese le misure straordinarie che noi abbiamo chiesto con grande anticipo, e ci riserviamo di verificarne l’efficacia.

Annunciamo di avere chiesto entro 15 giorni un consiglio regionale straordinario, sede opportuna spiegare perché il piano elaborato da Walter Locatelli il 20 dicembre scorso è fallito, e quali sono i criteri del piano di emergenza elaborato solo oggi”.

Lo hanno dichiarato nel tardo pomeriggio di oggi la capogruppo regionale del Pd Raffaella Paita e i colleghi consiglieri Sergio “Pippo” Rossetti, Valter Ferrando, Giovanni Lunardon.

 

Locatelli (Alisa): nessuna sospensione prenotazioni Cup negli studi medici

“Gli accordi precedentemente in vigore, come già concordato, in particolare quelli relativi al Cup, sono prorogati fino alla definizione del nuovo accordo regionale che, per volontà comune, si auspica possa essere ratificato entro il corrente mese di gennaio”.

Lo ha dichiarato il commissario straordinario di Alisa, Walter Locatelli, che oggi ha scritto una missiva al segretario regionale della Federazione italiana medici, Andrea Stimamiglio “smentendo così le voci di una sospensione del servizio Cup (Centro Unico Prenotazioni) negli ambulatori di Medicina Generale”.

“Un chiarimento – scrive Locatelli nella nota – da far pervenire a tutti i sindacati e i medici liguri anche per prevenire situazioni critiche dovute a disallineamenti informativi”.