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Samp, Giampaolo sulla VAR: Strumento molto utile

«Il VAR? Lo sostengo, credo sia un elemento di maggior giustizia. Gli errori si commettono sempre ma in numero infinitamente minore rispetto a prima e questo lo confermano dati e statistiche».

Intervenuto in Lega Serie A all’incontro tra gli allenatori e i vertici arbitrali italiani, Marco Giampaolo ha confermato la propria linea a favore della tecnologia e a sostegno dei direttori di gara.

Lavoro. «Loro sono bravi – ha aggiunto il tecnico della Sampdoria, accompagnato a Milano dal direttore sportivo Carlo Osti e dal segretario generale Massimo Ienca -. Oggi è stata una riunione proficua, costruttiva, che ha confermato l’esistenza di un lavoro dietro e la voglia di ricercare la perfezione. Non si nascondono gli errori ma si lavora per migliorarli».

Comportamento. «Gli errori commessi permetteranno agli arbitri di migliorare nelle prossime scelte – ha continuato Giampaolo -. I tempi e i numeri di intervento sono migliorati, il gioco effettivo è rimasto lo stesso. Noi allenatori e giocatori possiamo contribuire attraverso il giusto comportamento. Io credo che in futuro si arriverà anche a trasmettere in uno stadio certe decisioni del VAR, rendendole pubbliche. E aumenterà lo spettacolo».

Si licenzia, datore di lavoro lo diffama sul web e finisce nei guai anche per molestie

I Carabinieri della Stazione di Genova Nervi, a conclusione di accertamenti, ieri hanno denunciato in stato di libertà per “diffamazione a mezzo Internet, molestia e disturbi alla persona” un 28enne di Treviso, titolare di un esercizio commerciale sito in quel Comune.

Secondo gli investigatori, il giovane trevigiano, anche mediante post pubblicati sui social network, ha offeso la reputazione di un 31enne genovese e inoltre lo ha molestato mediante telefonate indirizzate alla sua utenza telefonica.

Il gesto è riconducibile alla decisione del genovese di cessare la sua attività lavorativa presso l’esercizio commerciale gestita dal denunciato.

 

S. Margherita, stop case-vacanza in nero: oggi 200 sono regolari

Il sindaco di Santa Margherita Ligure, Paolo Donadoni, si schiera contro i proprietari di case-vacanza affittate ai clienti e turisti in modo irregolare. La giunta comunale oggi ha annunciato la regolarizzazione di oltre 200 appartamenti extralberghieri.

I dati forniti dagli dal Comune sono i seguenti.

Nel 2014 solamente 2; nel 2015 9; nel 2016 110; a giugno 2017 160 e a fine 2017 207.

«L’iter avviato nel 2015 dall’Amministrazione comunale per censire, rilevare e controllare queste realtà – ha spiegato Donadoni – ha portato alla stabilizzazione e regolarizzazione di un fenomeno che ha avuto il suo boom negli ultimi anni e che andava disciplinato.

Il tema non riguarda soltanto una questione di concorrenza sleale tra chi è in regola e chi non lo è, ma anche il monitoraggio del territorio e della sicurezza dei cittadini.

L’Amministrazione continuerà a verificare la sussistenza di ulteriori strutture extra alberghiere non regolari presenti in città, per una loro completa regolarizzazione». ABov

 

Decoro, vivibilità e controllo sul territorio: denunciati stranieri irregolari

Il Comandante Provinciale Carabinieri di Genova lo scorso fine settimana ha disposto un servizio di controllo “finalizzato al contrasto dei fenomeni che incidono sulla vivibilità ed il decoro delle città”.

L’attività, che risponde alle esigenze di sicurezza per tutta l’area cittadina e delle provincie è stata svolta  nelle scorse serate, impiegando in tutta la provincia 60 militari e 22 “gazzelle”.

Sono stati conseguiti i seguenti risultati:

–          durante  un controllo in piazza Sivelli a Quarto, la pattuglia della locale Stazione Carabinieri, ha denunciato in stato di libertà per “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato” un albanese di 33 anni, risultato irregolare. A  Prà un marocchino di 32 anni, gravato di pregiudizi di polizia, è risultato inottemperante al provvedimento di espulsione, inoltre forniva false attestazioni sulla propria identità, quindi, denunciato in stato di libertà;

–          a Santa Margherita Ligure,  hanno denunciato in stato di libertà per “ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi” un marocchino di 40 anni, gravato di pregiudizi di polizia, poiché sorpreso a Rapallo, a porre in vendita numerosi capi di abbigliamento con il marchio contraffatto del valore di circa 2.500  euro, il tutto sequestrato;

–           a Santa Margherita Ligure, nei pressi della stazione ferroviaria, è stato sanzionato un pakistano di 53 anni, trovato in possesso di numerose collane ed altro; inoltre, un 34 enne di Castiglione Chiavarese, è stato trovato in possesso di un coltello tipo cutter con la lama lunga cm 15, che è stato quindi denunciato in stato di libertà per “porto di armi e oggetti atti a offendere.

 

Sarzano by night, furto nello storico forno Patrone di via Ravecca

I soliti ignoti a Sarzano. La notte scorsa è stato registrato un furto nell’Antico forno Patrone (presente in città dal 1902) in via di Ravecca.

I ladri hanno scassinato la serranda per un bottino da pochi euro.

Si presume che il fatto sia avvenuto intorno alle 3,30. Oltre a spaccare la saracinesca, i malviventi hanno rotto il blocchetto della alzata automatica (il danno più grosso).

Ora le forze dell’ordine stanno vagliando le immagini delle telecamere per risalire ai responsabili del furto.

Prima di Natale era stata svaligiata la Tosteria, sempre in Via Ravecca. Il bottino era stata magro: circa 100 euro.

“Questi atti vandalici e furti – spiegano quelli del Comitato spontaneo di sarzano – non fanno altro che rafforzare la richiesta di un maggior controllo notturno nelle ore più tarde della notte. Dopo le 3 la zona è terra di nessuno”.

 

Negare spazi pubblici solo alla destra? Plinio (CasaPound): roba da Corea del Nord

“Solo gli ammiratori del regime comunista della Corea del Nord ed i nostalgici della guerra civile italiana oggi negano gli spazi pubblici a chi li richiede. E’ da irresponsabili con tutti i problemi che angustiano i genovesi far perdere del tempo prezioso al Consiglio Comunale con la trattazione di mozioni pretestuose e strumentali”.

Lo ha dichiarato oggi l’ex vicepresidente di Regionale Liguria Gianni Plinio (CasaPound) in merito al dibattito sulle mozioni relative all’assegnazione di spazi pubblici previsto per domani in consiglio comunale a Genova.

“In uno Stato di diritto, come dovrebbe essere ancora il nostro – ha aggiunto Plinio – gli spazi pubblici devono essere concessi a tutti coloro che ne fanno regolare richiesta, senza discriminazione o selezione preventiva di sorta.

Spetta poi all’Autorità di Pubblica Sicurezza ed a quella Giudiziaria vigilare ed intervenire in caso di violazioni di leggi.

Faccio osservare a chi ha più dimestichezza con i proclami dell’ANPI  che la Costituzione della Repubblica, agli articoli 17 e 22, garantisce a tutti la libertà di riunione e di manifestazione del proprio pensiero.

A tale proposito, vorrei sapere dagli esponenti della sinistra che hanno presentato la mozione, ma che non vedo preoccupati allorché spazi pubblici vengano utilizzati da quelli Centri Sociali, a quale Assessore verrebbe assegnata la delega alla ‘Fascistometria’?

La vera democrazia si difende e si rafforza non già con i veti e la criminalizzazione dell’avversario bensì con la civiltà del dialogo ed il quotidiano confronto delle idee.

Ma questi sono concetti notoriamente ignorati dai fan della Corea del Nord e dai nostalgici della guerra civile”.

 

Imperia Sci Duemila4 in evidenza a Limone Piemonte

GENOVA. 15 GEN. Apertura di stagione agonistica in buono stile a Limone Piemonte per la Coppa Liguria della FISI regionale. Sabato lo slalom speciale, domenica lo slalom gigante: primi confronti in pista.

Genoa, aperta la prevendita per la trasferta con la Juve

Ha preso il via la prevendita settore ospiti per assistere all’incontro tra Genoa e Juventus all’Allianz Arena, valido quale posticipo della ventunesima e in programma lunedì 22 gennaio con inizio alle 20:45. I tagliandi sono acquistabili, previa presentazione del documento d’identità, esclusivamente da titolari di Dna Genoa o Our Way al costo di 30 euro tariffa intera (15 euro ridotta riservata a Under 16), presso le ricevitorie abilitate del circuito vendita Listicket. Per visualizzare l’elenco è possibile consultare al seguente link: http://www.puntolis.it/storelocator/defaultsearch.aspx

L’acquirente maggiorenne potrà acquistare un tagliando d’ingresso per un parente/conoscente a tariffa Under 14, anche se non in possesso di tessera del tifoso. Dovrà presentare la propria tessera del tifoso e la fotocopia del documento d’identità del titolare del secondo biglietto. In merito alla richiesta di introduzione degli striscioni va inoltrata a richieste.striscioni@juventus.com oppure via fax allo 011-65.63.92.57 (il modulo è scaricabile da juventus.com). L’apertura dei cancelli è prevista per le 18:45.

Colombiano irregolare ruba una bici da bambino: arrestato dalla polizia

Gli agenti della volante del Commissariato Prè avevano ricevuto pochi minuti prima la segnalazione del furto di una bicicletta da bambino, prelevata da un giardino di uno stabile di via Barbareschi.

Mentre transitavano in Piazza del Principe hanno notato un soggetto noto per i suoi precedenti che attraversava la piazza a bordo di una biciclettina, trascinandosi dietro tre voluminosi sacchi contenenti attrezzi elettrici.

Lo hanno fermato e condotto in Commissariato. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che la bici era quella rubata poco prima all’interno di una casetta e che gli attrezzi contenuti nei sacchi erano stati trafugati da un box dello stesso stabile.

Il ladro, un 25enne colombiano irregolare sul territorio nazionale con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato arrestato per furto e sarà processato con rito direttissimo questa mattina.

Eccidio Forte San Martino: Bucci e Carabinieri schierati per la commemorazione dei martiri

Oggi alle 10 in via Gobetti a Genova è stata deposta una corona alla lapide che ricorda i Martiri dell’eccidio al Forte di San Martino ed alle 10.30, alla presenza del sindaco Marco Bucci e delle altre autorità civili e militari, è stato commemorato al Forte di San Martino il 74° anniversario della strage.

Sono stati schierati i Gonfaloni della Città di Genova, un Picchetto d’Onore dell’Arma dei Carabinieri e rappresentanze di militari e di forze di polizia in servizio e in congedo.

Ecco i nomi degli otto martiri: Odino Bellucci, 32 anni, professore al Convitto Colombo; Giovanni Bertora, 31 anni, tipografo; Giovanni Giacalone, 53 anni, straccivendolo; Romeo Guglielmetti, 34 anni, tranviere; Amedeo Lattanzi, 55 anni, giornalaio; Luigi Marsano, 33 anni, saldatore; Guido Mirolli, 49 anni, oste; Giovanni Veronelli, 57 anni, operaio, il più anziano, veterano della Guerra di Spagna e confinato a Ventotene.

Furono trucidati la mattina del 14 gennaio 1944 da un plotone di nazifascisti nel piazzale antistante al Forte di San Martino.

La sera del 13 gennaio di quell’anno due ufficiali tedeschi furono il bersaglio di un’azione delle milizie del GAP (Gruppo di Azione Patriottica) presso via XX settembre. Uno di loro morì poche ore dopo, scatenando la rappresaglia dei nazisti. Il Prefetto dell’epoca dispose un processo sommario per dieci antifascisti arrestati in precedenza per attività sovversive.

Il Prefetto chiese al Questore di inviare un plotone di 20 carabinieri per svolgere il “lavoro sporco” forse per dare una sorta di finta legalità. Fu designato il tenente di complemento Giuseppe Avezzano Comes, che si recò presso il forte con i suoi sottoposti, senza aver ricevuto i dettagli della “missione”.

Una volta sul posto, fu evidente a quale compito erano stati chiamati i carabinieri. L’ufficiale comandante, però, al momento dell’esecuzione si rifiutò di eseguire gli ordini, assicurando che nessuno dei suoi Carabinieri avrebbe sparato. Avezzano fu quindi chiuso nel Forte mentre i nazisti e alcuni miliziani della Gnr uccisero i condannati.

Il comandante Avezzano, rientrato successivamente in caserma, distrusse i documenti dell’ordine di servizio, per evitare che fossero riconosciuti i Carabinieri che si erano rifiutati di sparare, salvandoli dalla deportazione, che però tocco a lui.

Infatti, dopo un’istruttoria, prima fu mandato in un campo di detenzione in Germania e poi rinchiuso in un carcere in Italia, da dove scappò per poi essere nuovamente catturato ad Alassio, dove rimase in prigione fino alla fine della guerra.