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Genova, mazzette a necrofori S. Martino: indagato brigadiere della GdF

Sequestro da 9 milioni ai nomadi, intercettazione: Rubiamo ogni giorno
Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Un finanziere del nucleo di Polizia tributaria di Genova risulta indagato nell’inchiesta su un giro di mazzette ai necrofori dell’obitorio dell’ospedale San Martino da parte di titolari di pompe funebri per ‘accaparrarsi’ le salme.

Inoltre, tre necrofori e tre agenti di pompe funebri risultano indagati dalla procura per corruzione.

L’ipotesi che riguarda il brigadiere capo della GdF è di accesso abusivo a sistema informatico.

Secondo l’accusa, il finanziere avrebbe preso informazioni su un titolare di agenzia funebre e le avrebbe girate a un amico, anche lui del settore e suo rivale, tramite l’accesso al sistema Serpico che custodisce dati delle persone indagate.

La circostanza è emersa dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, inviato nelle scorse settimane dal pubblico ministero Massimo Terrile ai legali degli indagati (gli avvocati Paolo Costa, Pietro Bogliolo, Riccardo Savi, Paolo Scovazzi, Irene Russo, Francesco Saia, Marco Marino e Patrizia Cecconi).

 

Genova, capo Polfer indagato per peculato e rimosso: contestati viaggi in Sardegna

Polfer (foto d'archivio)

Il capo della polizia ferroviaria della Liguria, Pasquale Di Donato, 62 anni, risulta indagato dalla procura di Genova per peculato e falso con l’accusa di avere fatto un centinaio di viaggi privati con l’auto di servizio.

Secondo il pm Sabrina Monteverde, il dirigente di Polizia avrebbe anche costretto il suo autista a falsificare i report di servizio.

I viaggi, secondo l’accusa, servivano per recarsi nei fine settimana da Genova in un aeroporto del Nord Italia da dove prendere l’aereo per andare in Sardegna e raggiungere casa a Sassari.

I trasferimenti sarebbero stati giustificati come missioni per ispezioni in vari uffici regionali.

Nelle scorse settimane Di Donato è stato rimosso dall’incarico operativo.

Amiu, giro di escort per appalti: condannati imprenditori e dirigenti

Controlli carabinieri in Amiu (foto di repertorio)

I giudici del Tribunale di Genova oggi hanno condannato gli ex dirigenti di Amiu e gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta, avviata cinque anni fa, su un giro di escort in cambio di appalti.

I giudici hanno disposto il pagamento di quasi 200mila euro come danno all’azienda partecipata dal Comune stessa.

L’ex responsabile Affari generali Amiu Corrado Grondona è stato condannato a 5 anni e nove mesi; gli imprenditori Vincenzo e Gino Mamone a 4 anni e 6 mesi; Daniele e Stefano Raschellà a 4 anni e un mese; Claudio Deiana a 4 anni e 6 mesi.

I pm avevano chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e la turbativa d’asta. I giudici hanno riconosciuto solo la corruzione.

E’ stata quindi disposta la confisca di quasi due milioni di euro alle tre società gestite dagli imprenditori condannati.

Le tre ditte (ImpresAres, Edildue e Rgd) sono state condannate anche alla pena accessoria del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni non appena la condanna sarà definitiva.

Le altre persone condannate sono Carlo Sacco, 3 anni e un mese; Massimo Bizzi, 1 anno e due mesi: Roberto Ademio 3 anni e 1 mese.

Inoltre, la Edildue avrebbe ottenuto, in consorzio con altre imprese, i lavori di rifacimento di una parte della strada di Portofino distrutta durante la mareggiata dello scorso ottobre. Secondo quanto si apprende da fonti della procura, l’ipotesi sarebbe stata segnalata al gruppo che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.

 

Lasciano bimba di due anni con il cane in macchina: denunciati

polizia generica
Polizia (foto di repertorio)

Una coppia di ungheresi ha lasciato in auto a Sanremo la propria figlia di due anni con il cane ed è stata denunciata dalla polizia per abbandono di minore.

Nel pomeriggio di ieri una donna notava all’interno del parcheggio interrato di un noto esercizio commerciale di Corso Matuzia una bambina di circa due anni che, lasciata all’interno dell’auto con i finestrini abbassati e in compagnia del proprio cane, piangeva disperatamente.

La donna immediatamente si avvicinava alla piccola per cercare di tranquillizzarla e chiedeva aiuto al personale dell’esercizio commerciale anche al fine di rintracciare i genitori.

Nel frattempo veniva richiesto l’intervento di un’ambulanza e di un equipaggio della Squadra Volante tramite il Numero Unico di Emergenza 112.

Gli agenti giungevano immediatamente sul posto e, dopo aver verificato le condizioni della bimba, si attivavano per la ricerca dei genitori.

Dopo circa mezz’ora da quando si erano allontanati  i genitori della piccola giungevano presso l’autovettura e, alla vista dell’ambulanza e della polizia, accorrevano dalla bambina molto spaventati.

La coppia, due ungheresi rispettivamente di 30 e 40 anni circa, si mostrava sorpresa per l’intervento del personale medico e di polizia, ritenendo normale l’aver lasciato la bimba in auto, considerato anche che la stessa dormiva ed era “sorvegliata” dal suo cagnolino.

I due incauti genitori venivano pertanto segnalati all’Autorità Giudiziaria ritenendo che la loro condotta fosse tale da integrare il reato di abbandono di minori e comunque venivano diffidati dal compiere in futuro una simile leggerezza.

Afghano 25enne prende a pugni 80enne: denunciato

Pugno (foto d'archivio)

Aveva colpito lo scorso 24 agosto nella zona pedonale della Spezia un uomo di ottanta anni e si era, poi, dato alla fuga.

Per questo gli uomini della Questura spezzina avevano avvito le indagini del caso e hanno identificato l’autore del gesto.

Si tratta di un afghano, venticinquenne, regolare sul territorio nazionale, identificato grazie ad una meticolosa analisi dei filmati tratti dalle telecamere di sicurezza installate nella zona ed alle testimonianze raccolte.

È stato così possibile accertare che quel sabato, in tarda mattinata, mentre l’ottantenne stava passeggiando in via Sapri, cadeva a terra dopo essere stato urtato con il manubrio della bicicletta da un giovane, che era al telefono e stava percorrendo l’area pedonale.

Alle rimostranze della vittima, anziché scusarsi, lo affrontava in modo minaccioso.

Nonostante la vittima cercasse di indietreggiare, per sottrarsi all’aggressione fisica e verbale, il giovane lo inseguiva nella vicina via Cristoforo Colombo dove, dopo essersi nuovamente avvicinato, lo colpiva con un pugno al volto, che lo faceva cadere a terra, procurandogli lesioni personali refertate dapprima al pronto soccorso, con prognosi di gg. 2 e di successivi 20 giorni.

Gli investigatori ricostruivano dettagliatamente la vicenda ed acquisivano alcune immagini, particolarmente nitide, sia dell’autore del reato che della dinamica, assolutamente casuale.

Gli accertamenti si concentravano, in particolare, sulla bicicletta, che nei giorni successivi veniva rinvenuta parcheggiata poco distante dal luogo dei fatti.

Le successive indagini in zona, con prolungati appostamenti di personale in borghese, permettevano di identificare il possibile autore del reato, il cui aspetto somatico collimava perfettamente con quello del giovane ripreso dalle telecamere.

Il giovane afghano veniva identificato, con certezza assoluta e deferito in stato di libertà per lesioni personali, aggravate dal fatto di aver agito contro persona che, a causa dell’età, versava in una situazione oggettiva di minorata difesa.

Gdf, cambio al vertice del Roan di Genova: da Cagliari arriva Spalvieri

Il tenente colonnello Italo Sparvieri, neo Comandante Roan di Genova

Il tenente colonnello Guido Clementi, ad un anno e mezzo dal suo insediamento, lascia il comando del Reparto operativo aeronavale di Genova.

Al suo posto subentra il tenente colonnello Italo Spalvieri che sino a pochi giorni fa aveva ricoperto l’incarico di comandante del reparto operativo aeronavale di Cagliari dove, negli ultimi quattro anni, si è occupato di attività di servizio nei settori della polizia economico-finanziaria in mare e contrasto ai fenomeni illegali, quali immigrazione clandestina, illeciti ambientali e contrabbando doganale.

Il Roan di Genova rappresenta lo snodo della catena di comando e controllo del dispositivo aeronavale del Comando Regionale Liguria della Guardia di Finanza.

Dispone di mezzi aerei e navali che svolgono una costante e capillare azione di controllo sul territorio, nelle acque territoriali e nelle zone ad esse contigue.

Alla componente aeronavale regionale sono attribuiti, in via prioritaria, compiti di polizia del mare, in qualità di unica forza di polizia nazionale deputata a svolgere e garantire, in via esclusiva, compiti di prevenzione generale ai fini di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica sul territorio marino nell’arco delle 24 ore.

Polizia economico-finanziaria nelle acque interne, sul mare territoriale e lungo i litorali. Copertura e supporto aeronavale alle operazioni del dispositivo alturiero e degli altri Reparti territoriali del Corpo; contrasto dei traffici illeciti sul demanio, nei confronti del patrimonio artistico, archeologico e del delicato ecosistema ambientale marino della Regione Liguria e della salvaguardia della vita umana in mare.

Il reparto volo del Roan di Genova

Il Questore fa chiudere per 30 giorni il kebab Sara a Ceriale

Il kebab-pizzeria Sara

La Questura di Savona ha emesso un provvedimento di fermo dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande per 30 giorni nei confronti dell’esercizio commerciale etnico ‘Sara’, in via Mimose a Ceriale, specializzato nella vendita di kebab e pizze d’asporto.

A comunicare a chiusura al titolare del locale, un 50enne di origini egiziane, sono stati i carabinieri di Albenga che avevano richiesto tale provvedimento.

Il provvedimento è arrivato in seguito a un blitz effettuato dai militari, che ha portato all’arresto del nordafricano per possesso di denaro falso e di capi d’abbigliamento contraffatti, finalizzati alla vendita e detenzione di stupefacenti destinati allo spaccio.

Il provvedimento costituisce anche una diffida ad adempiere tutti gli atti necessari, ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, per l’eventuale regolarizzazione dell’attività svolta.

Pensa che lo voglia avvelenare: 78enne spara a badante russa e poi si uccide

Principe terra di nessuno: tabaccaio rapinato e accoltellato in pieno giorno
Carabinieri (foto di repertorio)

Un 78enne stamane ha tentato di uccidere la badante russa di 46 anni ferendola con due colpi di pistola e poi si è ucciso nella sua abitazione in via XXV Aprile ad Albenga.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Salvatore Sorrentino, in cura per un ictus, soffriva di una sindrome persecutoria al punto di temere che la badante, che gli somministrava le medicine, lo volesse avvelenare.

La donna ferita non è in pericolo di vita. Sotto choc, è stata trasportata al pronto soccorso dell’ ospedale Santa Corona in codice giallo.

L’anziano, che risulta ex titolare dell’oreficeria ‘Angolo d’oro’ è invece morto dopo essersi sparato.

In un primo momento i soccorritori e gli investigatori avevano pensato a una colluttazione tra i due, nata perché la badante avrebbe tentato di impedire all’uomo di uccidersi.

Le testimonianze successivamente raccolte, sempre secondo quanto riferito, hanno invece fatto scoprire che il pensionato ha tentato di uccidere la 46enne russa, che i parenti dell’anziano avevano incaricato di accudirlo.

La badante è salva per un soffio. Un proiettile l’ha ferita di striscio a una mano, mentre il secondo l’ha raggiunta al torace ma è stato bloccato dal ferretto del corpetto per la schiena che indossava.

Il pensionato era in possesso di due pistole regolarmente denunciate.

Intorno alle 9, in preda a un raptus, ha affrontato la 46enne russa armato di una calibro 7.65 mentre i due erano in cucina.

Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, lei gli si è gettata addosso per disarmarlo, ma lui ha sparato due colpi ferendola.

La pistola si è poi inceppata e la donna ne ha approfittato per scappare sul terrazzo, già sporca di sangue. Poi è saltata su quello della vicina di casa, che l’ha accolta terrorizzata.

Sorrentino a quel punto ha preso la seconda arma, una pistola a tamburo calibro 45. Quindi si è sparato alla testa morendo quasi sul colpo.

 

Minacce a Ferrero a Bogliasco: Infame, guardati le spalle

La scritta a Bogliasco (foto Facebook)

Ferrero infame, guardati le spalle”, è la scritta in vernice spray nera vergata nella notte sul cancello di ingresso delle strutture della Sampdoria a Bogliasco.

Un vero e proprio messaggio di minaccia nei confronti del presidente blucerchiato, osteggiato sempre più dalla tifoseria.

Le minacce avvengono in merito alla trattativa per la cessione del club alla cordata che fa riferimento a Gianluca Vialli.

del caso se ne sta occupando la Digos che h acquisito i filmti delle telecamere di sicurezza che potrebbero essere utili ad individuare gli autori della scritta.

Proprio per la prossima domenica, in occasione dell’incontro con il Torino, la tifoseria organizzata ha promesso di formare un cordone per bloccare l’entrata del presidente Ferrero.

Interreg 2014-2020: Regione Liguria capofila progetto Ermes sui porti

Assessore regionale leghista Andrea Benveduti (foto di repertorio)

Regione Liguria, in cooperazione con il Comune di Genova, la Provincia di Savona e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, è capofila del progetto ERMES, finanziato nell’ambito del Programma europeo ESPON.

“Il progetto – hanno spiegato oggi i responsabili di Regione Liguria – finanzierà per 300mila euro uno studio sulle diverse relazioni che un sistema portuale e logistico può generare in termini di cluster economici e servizi innovativi, formulando anche strategie e proposte di azioni o progetti per il miglioramento dei flussi commerciali attraverso il sistema delle infrastrutture.

Il focus sarà relativo allo sviluppo di cluster di imprese e di centri di ricerca nelle aree costiere urbane ed interne delle regioni marittime”.

“ERMES – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – è un nuovo risultato positivo della strategia di posizionamento di Regione Liguria nell’ambito della progettazione comunitaria.

Abbiamo voluto affrontare lo strumento della target analysis in modo più innovativo: non intendiamo studiare le interazioni porto-città sotto il semplice profilo del traffico o dell’impatto ambientale. Per questo lo studio si proporrà per la prima volta di impostare le linee di sviluppo di eco-clusters, che significa cluster sia economici che ecologici”.

Al progetto partecipano anche Belgio e Paesi Bassi con il porto di Ghent e la Provincia delle Fiandre orientali, la Grecia con la Regione di Creta, il Ministero degli Affari Marittimi e l’Autorità Portuale di Heraklion, ed il Ministero dei Trasporti di Malta.