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Amiu, giro di escort per appalti: condannati imprenditori e dirigenti

Controlli carabinieri in Amiu (foto di repertorio)

I giudici del Tribunale di Genova oggi hanno condannato gli ex dirigenti di Amiu e gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta, avviata cinque anni fa, su un giro di escort in cambio di appalti.

I giudici hanno disposto il pagamento di quasi 200mila euro come danno all’azienda partecipata dal Comune stessa.

L’ex responsabile Affari generali Amiu Corrado Grondona è stato condannato a 5 anni e nove mesi; gli imprenditori Vincenzo e Gino Mamone a 4 anni e 6 mesi; Daniele e Stefano Raschellà a 4 anni e un mese; Claudio Deiana a 4 anni e 6 mesi.

I pm avevano chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e la turbativa d’asta. I giudici hanno riconosciuto solo la corruzione.

E’ stata quindi disposta la confisca di quasi due milioni di euro alle tre società gestite dagli imprenditori condannati.

Le tre ditte (ImpresAres, Edildue e Rgd) sono state condannate anche alla pena accessoria del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per due anni non appena la condanna sarà definitiva.

Le altre persone condannate sono Carlo Sacco, 3 anni e un mese; Massimo Bizzi, 1 anno e due mesi: Roberto Ademio 3 anni e 1 mese.

Inoltre, la Edildue avrebbe ottenuto, in consorzio con altre imprese, i lavori di rifacimento di una parte della strada di Portofino distrutta durante la mareggiata dello scorso ottobre. Secondo quanto si apprende da fonti della procura, l’ipotesi sarebbe stata segnalata al gruppo che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.