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Toti: fermare il Ponte di Genova? Campate che salgono segnale dell’alba che arriverà

Giovanni Toti

“In ogni guerra ci sono dei simboli a cui non si può rinunciare. Sono simboli che rappresentano la speranza stessa di futuro, la certezza che ripartiremo più forti di prima, che stiamo comprendendo da questa dura e dolorosa prova la necessità di cambiare il nostro Paese. Il più importante simbolo di tutto questo, non solo in Liguria ma in Italia, è il Ponte per Genova. Le campate che salgono, una dopo l’altra, sono il segnale che l’alba arriverà e che sarà una bella giornata”.

Lo ha dichiarato oggi su fb il governatore ligure Giovanni Toti.

“Fermare il ponte, così come bloccare molti altri cantieri, dal Bisagno a quelli dei danni provocati dalle alluvioni – ha aggiunto Toti – vorrebbe semplicemente dire farsi trovare impreparati alla durissima prova che ci aspetterà dopo quella del virus: quella dell’economia.

Abbiamo il dovere di combattere per salvare il presente, senza distruggere il futuro dei nostri figli.

Il modello Genova è la nostra forza, il nostro onore e il nostro orgoglio. Anche una saldatura del ponte aiuta in questa epocale battaglia”.

 

I concerti di Francesco De Gregori nei club italiani

I concerti di Francesco De Gregori nei club italiani

A causa dell’emergenza e alla luce delle ultime disposizioni governative, si informa che i concerti di De Gregori in Italia, previsti nei mesi di aprile e maggio, sono posticipati

Di seguito le nuove date previste nei mesi di novembre e dicembre 2020:

27 novembre al VOX CLUB di Nonantola – MODENA

(recupero del concerto inizialmente previsto il 5 marzo e già  posticipato al 16 aprile)

30 novembre all’ALCATRAZ di MILANO

(recupero del concerto inizialmente previsto il 10 marzo già posticipato al 6 maggio)

1 dicembre alla SUPERSONIC ARENA di S.Biagio di Callalta – TREVISO

(recupero del concerto inizialmente previsto il 6 marzo e già posticipato al 18 aprile)

4 dicembre alla CASA DELLA MUSICA di NAPOLI

(recupero del concerto inizialmente previsto il 21 marzo e già posticipato all’8 maggio)

5 dicembre all’ATLANTICO LIVE di ROMA

(recupero del concerto inizialmente previsto il 20 marzo e già posticipato al 9 maggio)

I biglietti già acquistati per le date nei club italiani rimarranno validi per le nuove date (è possibile rivendere i biglietti utilizzando la piattaforma Fansale di TicketOne). Per informazioni e ulteriori dettagli consultare il sito: www.friendsandpartners.it.

Quest’estate, invece, FRANCESCO DE GREGORI tornerà live nelle principali location all’aperto della nostra penisola, con “DE GREGORI & BAND LIVE – GREATEST HITS”.

La band che accompagnerà De Gregori sul palco è composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (tastiere), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni).

Queste le prime date confermate del tour “DE GREGORI & BAND LIVE – GREATEST HITS” (prodotto e organizzato da Friends&Partners con Caravan):

20 giugno a MANTOVA – Esedra Di Palazzo Te

6 luglio a CERVERE (CN) – Anfiteatro dell’Anima

11 luglio a GARDONE RIVIERA (BS) – Anfiteatro Il Vittoriale

13 luglio a PISTOIA – Piazza Duomo

15 luglio a MOLFETTA (BA) – Banchina San Domenico

25 luglio a CERVIA (RA) – Piazza Garibaldi

9 agosto a LECCE – Piazza Libertini

12 agosto a MACERATA – Sferisterio

13 agosto a FORTE DEI MARMI (LU) – Villa Bertelli

Banco di Solidarietà di Chiavari

Banco di Solidarietà di Chiavari

Colletta alimentare online e bonifico bancario. Ecco come aiutare il Banco di Solidarietà di Chiavari.

Dopo l’appello della presidente del Banco di Solidarietà di Chiavari, parte la campagna per supportare l’associazione che da anni si occupa di distribuire beni di primaria necessità alle famiglie in difficoltà.

«Fare la spesa per chi non può permetterselo: è questo l’invito che mi sento di veicolare a coloro che, in sicurezza da casa, possono dare una mano a chi mensilmente riceve dal Banco il pacco utile a completare il proprio fabbisogno alimentare.

Sono 100 i nuclei familiari assistiti e, a causa dell’emergenza sanitaria e sociale che stiamo vivendo, l’associazione non può fare affidamento sull’intero gruppo di volontari e neppure sulle raccolte dei supermercati locali.

La colletta ha un grande valore di condivisione che, unito all’azione sociale, testimonia quanto sia necessaria la solidarietà alle persone e alle famiglie in difficoltà, tramite un semplice gesto – spiega l’assessore Fiammetta Maggio, impegnata nella distribuzione a domicilio –  È possibile aiutare il Banco di Solidarietà di Chiavari facendo la spesa online nei supermercati che offrono tale servizio, chiedendo di consegnare

la merce direttamente al magazzino del banco sito in via Parma, accordandosi per la consegna contattando il numero 3884022656; oppure effettuando un bonifico sul numero Iban IT4W0303231950010000001510 Bds Chiavari c/c Banca Credem.

I prodotti che potete acquistare sono legumi, tonno, sughi e passata di pomodoro, caffè, olio d’oliva, biscotti. In questi giorni complicati, stiamo facendo il possibile per non far mancare il pasto a chi ne ha più bisogno e per aiutare i volontari nella consegna a domicilio».

ASL 5, report coronavirus delle ultime 24 ore

Coronavirus, operatore sanitario (foto di repertorio)

La Direzione sanitaria e la Direzione medica del Presidio ospedaliero di Asl 5 segnalano 3 decessi di pazienti COVID-19 positivi

La Spezia e Covid-19 ,ecco i decessi avvenuti tra le ore 14 del 23 marzo e le ore 14 di oggi, 24 marzo, si tratta di:

· un uomo di anni 87, ricoverato in Pneumologia (ospedale San Bartolomeo Sarzana), residente nel comune di La Spezia e deceduto il 23.03.2020

· un uomo di anni 83, ricoverato in Malattie infettive (ospedale Sant’Andrea), residente nel comune di Vezzano Ligure (SP) e deceduto il 23.03.2020

·  un uomo di anni 80, ricoverato in Malattie infettive (ospedale Sant’Andrea), residente nel comune di La Spezia e deceduto il 24.03.2020

Alloggi per il personale sanitario che lotta contro Covid-19

Personale sanitario (foto di repertorio)

Alloggi per il personale socio sanitario che lotta contro il coronavirus: albergatori e arcidiocesi al fianco del Comune di Genova.

Albergatori e Arcidiocesi al fianco del Comune per dare ospitalità al personale più a rischio: medici, infermieri, operatori sociali che chiedono un posto in cui dormire lontano dalla famiglia, per evitare di essere veicolo inconsapevole di infezione da Coronavirus.

Il sindaco Marco Bucci ha scritto una lettera all’assessore alla Protezione civile della Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone, nella quale chiede se, sulla base delle norme in vigore per l’emergenza sanitaria in atto, sia possibile prevedere un’eventuale spesa per ospitare, in strutture alberghiere che si rendano disponibili, il personale sanitario che opera negli ospedali del Comune di Genova. “Potrebbe essere molto utile – scrive il sindaco – oltre che estremamente opportuno sotto il profilo della salvaguardia della salute della cittadinanza”.

“L’esigenza – sottolinea il consigliere delegato alla Protezione civile del Comune di Genova, Sergio Gambino – è stata avanzata da alcuni medici e infermieri e l’amministrazione comunale ha lavorato nell’ultima settimana per organizzare una call insieme all’Associazione Federalberghi. Alla chiamata hanno risposto  moltissime strutture che si sono dette disponibili ad ospitare il personale sanitario. Ora dobbiamo capire come procedere dal punto di vista operativo, di concerto con l’assessorato alla Sanità della Regione Liguria. La nostra volontà è di dare una risposta concreta alle richieste di una parte di popolazione che in questa difficile situazione è in prima linea. A questo proposito aggiungo che avremo anche la disponbilità di ulteriori 14 appartamenti di proprietà del Comune a Quarto. Si tratta di alloggi già arredati, alcuni dei quali avevano ospitato gli sfollati del ponte Morandi”.

Per quanto riguarda l’arcidiocesi, dopo la richiesta avanzata dall’assessore ai Servizi Sociali Francesca Fassio, il cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco ha messo a disposizione del Comune, attraverso la Caritas diocesana, la casa di accoglienza del seminario, in salita Cavallo 104. La struttura, che è separata dal seminario, può ospitare circa cinquanta persone in piccole stanze indipendenti, ciascuna dotata di bagno.

“Nei giorni scorsi ho ricevuto tante telefonate da parte di operatori dei servizi sanitari e sociali, preoccupati di dover tornare a casa dalle famiglie, dopo il lavoro. Con la paura di poter mettere a rischio la salute dei propri cari: nessuno si è preoccupato di sé, ma dei propri figli, coniugi e soprattutto genitori, oltre che della paura più generale di aumentare comunque i contagi – spiega l’assessore Francesca Fassio -. Da lì l’idea di cercare situazioni adeguate e di condividere il problema con sua eminenza l’arcivescovo Angelo Bagnasco, che ringrazio di cuore per averci detto subito sì”.

“Un segno concreto – dichiara l’arcivescovo Angelo Bagnasco – che si unisce ad altri segni di vicinanza e di sostegno messi in atto dall’Arcidiocesi e dalla Chiesa che è in Italia in questo tempo di prova per l’intero Paese, uniti alle iniziative di preghiera per i malati e per chi li assiste quotidianamente con impegno e professionalità”

Oggi l’assessore farà un sopralluogo: la struttura è già pronta, ma bisogna allestire – e sarà fatto in tempi brevissimi – un servizio di portierato.

Le azioni concrete per contrastare Covid-19 di Unige

Le azioni concrete per contrastare Covid-19 di Unige

Sono diverse le azioni che l’Università di Genova sta concretizzando per rispondere attivamente all’emergenza Coronavirus. Tra queste, la cooperazione internazionale, in particolare con la Cina, svolge un ruolo fondamentale.

Uno studente cinese, che vive in Italia e frequenta Architettura all’Università di Genova, si è attivato con un’organizzazione benefica in Cina e sta organizzando la spedizione in Italia di mascherine chirurgiche, respiratori FFP2 e FFP3, camici, guanti e protezioni oculari.
Un gruppo di ragazzi, ex studenti UniGe, dell’Accademia di Belle Arti e dell’Istituto Italiano di Tecnologia, già rientrati nel loro Paese, hanno deciso di fondare l’Associazione Alumni Cinesi di Genova: con una raccolta fondi hanno acquistato un ingente quantitativo di mascherine chirurgiche che già domani saranno in viaggio verso l’Ateneo ligure. Un gesto (e citiamo le esatte parole di uno dei promotori di questa iniziativa) “per aiutare le persone bisognose”.

E anche all’interno dell’Università di Genova si compiono piccole e grandi azioni:
•        la “donazione Sangiorgi” di circa 45.000 euro che il prof. Alessandro Rebora (Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti) ha generosamente deciso di trasferire a favore di una iniziativa di Ateneo finalizzata a contrastare il Covid-19. Tale importo deriva principalmente da residui di contratti commerciali già conclusi, di cui il prof. Rebora è titolare. Il docente ha espresso peraltro la volontà che la donazione non venga legata al suo nome ma a quello di Roberto Sangiorgi, ricercatore CNR deceduto per leucemia contratta a causa delle sue ricerche. In questa scelta si intravede quindi un chiaro riferimento ai rischi che il personale sanitario, universitario e ospedaliero, sta correndo in questi giorni per fronteggiare il Covid-19;
•        una parte dei fondi del Master in Riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici (Campus di Savona), per un totale di 30.000 euro, che il prof. Marco Testa ha deciso di donare a sostegno del finanziamento di una linea di ricerca sull’epidemiologia del contagio da Coronavirus;
•        la volontaria donazione di una o due ore di stipendio da parte dei dipendenti dell’Università.

La campagna lanciata dal Rettore dell’Università di Genova è attiva e partecipata, ora più che mai: #UniGenonsiferma ed è al servizio della comunità.

Pastorino: test Covid-19 effettuati da laboratori privati scelta etica non condivisibile

Gianni Pastorino, capogruppo regionale Linea Condivisa (foto di repertorio)

«Test sugli anticorpi per il coronavirus effettuati da un laboratorio privato mediante analisi del sangue: una scelta che non condividiamo dal punto di vista etico, perché mette in discussione l’accesso universale alle prestazioni sanitarie. Stiamo parlando di esami che, realisticamente, il cittadino dovrà pagarsi di tasca sua; anche se il costo non è specificato. Ma vorremmo capirne la validità anche dal punto di vista scientifico e procedurale».

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino che, in qualità di vicepresidente della Commissione Regionale Sanità, questa mattina ha scritto al commissario straordinario Locatelli per ottenere chiarimenti in merito a questa iniziativa, accolta da A.Li.Sa sulla scorta della manifestazione di interesse deliberata lo scorso 20 marzo.

«Abbiamo posto a Locatelli – ha spiegato Pastorino – diversi quesiti. Anzitutto: prima di procedere con il privato, ALiSa si è confrontata con i laboratori pubblici per comprendere se potessero effettuare queste analisi?

Sono stati sentiti i responsabili dei laboratori e il Direttore Generale di ASL3?

E poi: come sarà coinvolto il sistema sanitario pubblico, visto che pare non esserci ancora un accordo fra laboratorio privato e ASL per la comunicazione e la gestione dei casi positivi?

Questo è un punto importante, perché non ha alcun senso effettuare i test senza la centralizzazione del dato.

Va esattamente contro il concetto di analisi epidemiologica della malattia e conseguente pianificazione strategica sul territorio. Impensabile che i dati, se attendibili, rimangano soltanto a disposizione del medico curante e del singolo individuo.

I miei rilievi riguardano anche la validità scientifica degli esami e le stesse procedure con cui vengono effettuati. «l test sugli anticorpi non sostituisce il tempone, lo afferma chiaramente anche lo stesso laboratorio privato che effettua le analisi ematiche. E molti esperti sono dello stesso avviso: il riscontro diretto ottenuto dal tampone è imprescindibile.

Si tratta di prelievi effettuati presso il domicilio dei richiedenti: è evidente che l’iniziativa si pone in contrasto con le disposizioni del Governo circa l’isolamento.

Quindi, quali sono le misure messe in atto per garantire l’incolumità degli operatori sanitari e delle persone sottoposte a prelievo? Che poteri avrà ASL per esercitare il monitoraggio sulle procedure, considerato che i privati non sono funzionari pubblici?Su tutto questo chiediamo a Locatelli risposte urgenti».

 

Confartigianato Liguria, le 3 mosse per affrontare la crisi

Confartigianato Liguria, le 3 mosse per affrontare la crisi

Microimprese e liquidità: le 3 mosse per affrontare la crisi.

L’emergenza coronavirus e le restrizioni messe in atto dal governo stanno mettendo in difficoltà le microimprese, che si trovano a fronteggiare soprattutto una crisi di liquidità senza precedenti.

Grasso (Confartigianato): «Occorre prendere decisioni ragionate, sfruttare tutte le opportunità a disposizione e strutturare piani di business consapevoli. In questo percorso non lasceremo sole le nostre imprese»

Chiedere una moratoria sulle esposizioni bancarie, analizzare la propria situazione aziendale, pianificare gli interventi in modo ponderato e individuare gli strumenti finanziari più adatti a realizzare un nuovo business plan. Ecco le prime fondamentali mosse necessarie a tutte quelle microimprese che, a causa dell’emergenza coronavirus, stanno affrontando una crisi economica importante, soprattutto in termini di liquidità.

Prima di tutto occorre sapere che il decreto Cura Italia, all’articolo 56, dispone una moratoria a favore delle micro, piccole e medie imprese che, alla data di entrata in vigore del decreto, abbiano in essere finanziamenti o linee di credito concessi da banche o altri intermediari finanziari. Per chiederla occorre soddisfare due requisiti: è necessario avere sede in Italia e non si devono avere esposizioni debitorie deteriorate. Inoltre, occorre presentare un’autocertificazione in cui si dichiari che la temporanea carenza di liquidità subita è una conseguenza diretta dell’epidemia di Covid-19. A seconda del tipo di esposizione verso gli istituti di credito, la moratoria viene concessa diversamente: nel caso di una linea di credito, questa non viene revocata (per l’intero importo accordato) fino al 30 settembre 2020. Rinviata alla stessa data anche la restituzione dei prestiti non rateali. Infine, vengono sospese, sempre fino al 30 settembre 2020, le rate di mutui e altri prestiti, accordando un eventuale allungamento del piano di ammortamento oppure una rimodulazione dell’importo delle singole rate future, in modo da non arrecare ulteriori oneri all’azienda.

Dopo aver “tirato il fiato” sul fronte debitorio, occorre analizzare la propria situazione economica: nel caso in cui l’emergenza e le restrizioni in atto abbiano intaccato il business aziendale, è molto probabile che la microimpresa si trovi di fronte a una carenza di liquidità. Per questo è fondamentale non prendere decisioni avventate che potrebbero creare solo ulteriori danni al proprio giro d’affari. È dunque necessario strutturare i costi aziendali e individuare gli strumenti finanziari necessari a coprirli, facendo fronte, eventualmente, anche ad ammortizzatori sociali. Occorre poi determinare il fabbisogno finanziario in corso (relativo, per esempio, al pagamento di stipendi e di fornitori) e calcolare di quante risorse finanziarie si riuscirà a disporre nel periodo di emergenza.

Sulla base di queste evidenze, l’azienda può costruire in modo più consapevole e ragionato un nuovo piano di business e, di conseguenza, stabilire quali azioni mettere in campo per sostenerlo «soprattutto a livello finanziario – sottolinea Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Da questo punto di vista, le possibilità sono piuttosto numerose: si stanno attuando diverse iniziative di matrice comunitaria, nazionale e regionale per consentire alle microimprese di accedere al credito bancario anche attraverso lo strumento della garanzia confidi».
Per esempio, Confart può concedere all’impresa una garanzia fino al 90% sul finanziamento chiesto alla banca per ristrutturazione o come nuova finanza. Inoltre, grazie alle convenzioni fra Confart e le banche, è possibile ottenere il prestito a condizioni migliori rispetto a quelle di mercato.
«Ovviamente gli artigiani non sono soli in questo fondamentale e delicato percorso – ricorda Grasso – siamo a disposizione non solo per affiancare le nostre microimprese in un momento così difficile, ma anche per fornire loro una consulenza qualificata».

E’ mancato il cameraman e giornalista Paolo Micai, aveva 60 anni

E' il 1978: Telegenova, Paolo Micai (giovanissimo) con Enrico Pasotti e Riccardo Revello (foto Facebook)

E’ mancato questa mattina, all’età di 60 anni, presso il reparto di malattie infettive del Policlinico San Martino, il cameramen e giornalista genovese Paolo Micai.

Per Mediaset aveva seguito i principali avvenimenti genovesi degli ultimi anni e nell’ultimo mese aveva raccontato in prima linea il dramma del Covid-19.

Ricoverato da una quindicina di giorni con coronavirus, negli ultimi giorni il suo quadro clinico era peggiorato.

Sempre gentile e disponibile con tutti è la prima vittima che colpisce la categoria dell’informazione a Genova.

Da LN le più sentite condoglianze alla famiglia, ad Alberto Pastanella e a tutta Mediaset.

Il Festival della Comunicazione lancia il progetto Audiopensieri

Il Festival della Comunicazione lancia Audiopensieri

La campagna #iorestoacasa si arricchisce con nuovi contenuti audio originali.

Audiopensieri. I protagonisti del Festival della Comunicazione offrono nuove chiavi di approfondimento per riflettere sull’epidemia in corso.

Gli audiopensieri sono riflessioni originali e inedite sull’impatto sociale, economico e culturale dell’emergenza coronavirus, direttamente dalla voce di grandi personaggi della società italiana

I protagonisti del Festival della Comunicazione, in attesa di rincontrarsi a Camogli dal 10 al 13 settembre, restano a fianco del proprio pubblico anche in queste settimane, con una serie di contenuti audio (tutti inediti e originali) che approfondiscono l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo attraverso spunti di riflessione profondi e di ampio respiro.

L’iniziativa culturale italiana #iorestoacasa – promossa dal Mibact e a cui il Festival della Comunicazione sta già aderendo anche con una selezione dei migliori eventi delle passate edizioni – si arricchisce quindi di ulteriori contenuti d’attualità, con una raccolta di pensieri scaturiti dallo scenario odierno e dalle conseguenze di medio e lungo termine che già si profilano all’orizzonte.

Tra i protagonisti di questa rassegna ci sono grandi personalità italiane del mondo del giornalismo, dell’economia, della comunicazione, dell’arte e della scienza, quali Gianrico Carofiglio, Mario Tozzi, Federico Rampini, Aldo Cazzullo, Stefano Massini, Gherardo Colombo, Cinzia Leone, Maurizio Bettini, Paolo Crepet, Luca De Biase, Marcello Flores, Salvatore Bragantini, Monica Guerritore, Massimo Recalcati, Alberto Diaspro, Pierluigi Pardo, Aldo Grasso, Maurizio Ferraris, Rosangela Bonsignorio e Francesco Olivari.

Tutti i contributi, come sempre gratuiti, sono distribuiti in formato digitale e accessibili in qualunque momento e su qualsiasi device dal sito del Festival della Comunicazione, oppure tramite i canali social del festival come Instagram (@festivalcom), YouTube (Festival della Comunicazione, Camogli) e Facebook (@FestivalComunicazione).

Come già annunciato dallo scorso settembre, la settima edizione del Festival della Comunicazione – ideato da Umberto Eco e diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer – è in programma dal 10 al 13 settembre 2020 come sempre a Camogli, in provincia di Genova.

“La socialità è quel tratto autentico e distintivo dell’uomo che è fondamento e misura di ogni sua conquista, in tutte le sue forme”, spiega la direzione del festival. “In queste settimane stiamo seguendo con estrema attenzione l’evoluzione dell’epidemia, e cerchiamo di dare espressione a quel bisogno di socialità che ci accomuna, e che sentiamo più forte in questi duri momenti di emergenza. Il Festival della Comunicazione dal 10 al 13 settembre sarà un’occasione per riflettere insieme, e con i nostri grandi ospiti, su ciò che abbiamo imparato sulla socialità proprio in questi ultimi mesi”.

Organizzato da Frame in collaborazione con il Comune di Camogli, il Festival della Comunicazione è ormai riconosciuto quale appuntamento unico e imprescindibile nell’articolato panorama della comunicazione e del dibattito intergenerazionale.