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Genova, furto sul treno prima della vacanza: recuperati passaporti e cellulare, due denunciati

Tentato furto al Lagaccio, 45enne arrestato dalla Polfer
Agenti della Polfer in stazione (immagine di repertorio)

Famiglia derubata alla stazione di Genova Piazza Principe

Disavventura a lieto fine per una famiglia in partenza per una vacanza all’estero. Nel primo pomeriggio di martedì 27 maggio, durante una sosta alla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe, i viaggiatori sono stati vittime del furto di una borsa di valore. Al suo interno si trovavano uno smartphone e i passaporti necessari per raggiungere la destinazione finale: il Madagascar.

Il viaggio sembrava compromesso, ma la Polfer risolve tutto

Grazie all’immediato intervento degli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Ferroviaria di Genova, la situazione è stata prontamente affrontata. I poliziotti hanno avviato un’attività investigativa rapida ed efficace, sfruttando anche la localizzazione del cellulare rubato per risalire ai responsabili.

Due uomini rintracciati con la refurtiva in un bar di Valpolcevera

Le indagini hanno portato al fermo di due uomini di origine algerina, trovati mentre bevevano un caffè in un bar nel quartiere Valpolcevera. In loro possesso, parte della refurtiva: il telefono e i documenti di identità della famiglia. I due sono stati denunciati in stato di libertà con l’accusa di furto aggravato.

Recuperati i documenti in tempo utile per l’imbarco

È quindi partita una vera corsa contro il tempo: gli agenti della Polfer si sono attivati per far recapitare i documenti rubati direttamente all’aeroporto di Milano Malpensa. Grazie al loro intervento, la famiglia ha potuto imbarcarsi regolarmente e partire per la vacanza programmata.

L’appello della Polizia Ferroviaria ai viaggiatori

La Polizia Ferroviaria di Genova coglie l’occasione per ricordare a tutti i viaggiatori l’importanza di prestare massima attenzione ai propri effetti personali durante gli spostamenti in treno o in stazione.

Si ricorda inoltre che, come previsto dalla legge, resta salva la presunzione di innocenza per i due indagati fino a sentenza definitiva.

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Genova, fermato su un furgone con oltre 3 chili di cocaina: arrestato un 30enne polacco

Genova, fermato su un furgone con oltre 3 chili di cocaina: arrestato un 30enne polacco
I cani Constantin e Nagut

Fermato in via Ferri a Genova: nel furgone 3,3 kg di cocaina

Operazione antidroga della Polizia di Stato a Genova, dove martedì scorso un uomo di 30 anni, di nazionalità polacca e residente fuori regione, è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’arresto è avvenuto in via Ferri, nel quartiere di Cornigliano, durante un normale pattugliamento da parte di un equipaggio dell’UPGSP.

Comportamento sospetto alla vista degli agenti

L’attenzione dei poliziotti è stata attirata da un furgone con targa polacca parcheggiato a bordo strada. Il conducente, alla vista della volante, ha cercato di nascondere il volto, suscitando immediato sospetto. Durante il controllo, l’uomo si è mostrato nervoso e ha fornito versioni evasive sulla presunta merce da consegnare, sostenendo che fosse partita dal Belgio e destinata a Genova. Tuttavia, il vano di carico del mezzo risultava completamente vuoto.

L’intervento dei cani antidroga svela il nascondiglio

Il furgone e il conducente sono stati condotti in Questura per una perquisizione più approfondita, eseguita con l’ausilio dei cani antidroga Constantin e Nagut. I due esemplari hanno segnalato una zona tra i sedili anteriori del veicolo, dove è stato rinvenuto un sacchetto contenente 3,3 chili di cocaina. Oltre alla droga, sono stati trovati anche 1.200 euro in contanti e banconote in valuta estera.

Arresto e sequestro: il 30enne condotto al carcere di Marassi

Al termine degli accertamenti, furgone, sostanza stupefacente e denaro sono stati posti sotto sequestro. Il 30enne è stato arrestato e trasferito presso il carcere di Marassi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Resta valida, fino a sentenza definitiva, la presunzione di innocenza prevista dall’ordinamento.

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Incendio in una calzoleria di via Lagustena: fumo e paura a San Martino

Incendio nella notte a San Biagio della Cima: abitazione distrutta
Un intervento dei Vigili del Fuoco (immagine di repertorio)

Paura a San Martino: incendio in una calzoleria di via Lagustena

Attimi di paura nella serata di mercoledì 4 giugno nel quartiere genovese di San Martino, dove un incendio è divampato all’interno di una calzoleria in via Lagustena. L’allarme è scattato intorno alle 21, quando numerosi cittadini hanno contattato il numero di emergenza 112 segnalando un intenso fumo nero che fuoriusciva dalla saracinesca del negozio.

Intervento dei vigili del fuoco e strada chiusa al traffico

Sul posto sono intervenute prontamente due squadre dei vigili del fuoco, che sono riuscite a domare le fiamme entrando all’interno del locale, aperto dallo stesso titolare. In via precauzionale, la polizia locale ha provveduto a chiudere via Lagustena al traffico in entrambe le direzioni, per agevolare le operazioni di spegnimento e mettere in sicurezza l’area.

Ipotesi corto circuito all’origine dell’incendio

Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento, ma tra le ipotesi principali al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco figura quella di un possibile corto circuito all’interno dell’impianto elettrico della calzoleria. L’entità dei danni materiali è ancora in corso di valutazione.

Nessun ferito, ma grande spavento tra i residenti

Fortunatamente, l’incendio non ha provocato feriti. Tuttavia, il fumo denso e l’odore acre hanno destato forte preoccupazione tra i residenti della zona, molti dei quali sono scesi in strada per osservare quanto stava accadendo. La situazione è tornata sotto controllo dopo circa un’ora dall’inizio dell’intervento.

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Incidente sull’A10 tra Feglino e Spotorno: intervengono i Vigili del Fuoco

Incidente sull’A10 tra Feglino e Spotorno: intervengono i Vigili del Fuoco
L'intervento dei Vigili del fuoco

Un ferito trasportato in codice giallo all’ospedale San Paolo di Savona

Vigili del Fuoco in azione nel tratto autostradale verso Genova

Mattinata di lavoro per un incidente per i Vigili del Fuoco di Finale Ligure, chiamati a operare sull’autostrada A10 nel tratto compreso tra Feglino e Spotorno, in direzione Genova. Un incidente stradale ha coinvolto un’unica autovettura, rendendo necessario il rapido intervento dei soccorritori per mettere in sicurezza l’area e consentire l’accesso del personale sanitario.

Auto fuori controllo: un ferito stabilizzato e trasferito in ospedale

All’arrivo sul posto, la squadra dei Vigili del Fuoco ha provveduto a mettere in sicurezza il veicolo incidentato, garantendo le condizioni per un intervento in piena sicurezza. L’unico occupante dell’auto, rimasto ferito nell’impatto, è stato preso in carico dal personale sanitario di Pietra Soccorso. Dopo essere stato stabilizzato, è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Paolo di Savona.

Sul posto anche Polizia Stradale e ausiliari del traffico

Per la gestione della viabilità, sono intervenuti anche gli ausiliari del traffico, mentre gli agenti della Polizia Stradale hanno effettuato i rilievi per accertare la dinamica del sinistro. L’intervento si è concluso senza ulteriori criticità e la circolazione è stata gradualmente ripristinata.

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WASZP Italia Cup: Andrian leader classe 6.9, Bergamasco terzo assoluto e Boccassini in evidenza

Seconda tappa della WASZP Italia Cup nel weekend lungo dal 31 maggio al 2 giugno; le regate si sono svolte nelle acque antistanti Dongo, sul Lago di Como.

Tra i tesserati Waterfront Sailing Club Genova, Jacopo Andrian si conferma leader della classe 6.9, mentre Federico Bergamasco, alle prese con un foil nuovo, ce la mette tutta ma trova  un Mose Bellomi (Circolo Vela Arco) in stato di grazia assoluta, imbattibile in questi giorni, e deve accontentarsi di un terzo posto, sebbene a pari punti con il secondo.

Ottima la prestazione anche di Federico Boccassini, terzo atleta WSCG in gara, che si è difeso egregiamente in tutte le 8 prove disputate. La terza tappa della WASZP Italia Cup il prossimo Settembre a Ventotene, ma gli atleti WSCG saranno impegnati anche a Luglio nei WASZP Games a Weymouth e Portland.

La Sampdoria avvia indagine interna dopo l’inchiesta de Le Iene

La Sampdoria avvia indagine interna dopo l'inchiesta de Le Iene
L'entrata del Gloriano Mugnaini a Bogliasco

Bufera sul responsabile del settore giovanile Luca Silvani

La Sampdoria ha annunciato l’avvio di un’indagine interna in seguito al servizio andato in onda durante la trasmissione televisiva Le Iene, che ha coinvolto Luca Silvani, attuale responsabile del settore giovanile del club. Il reportage, effettuato da Luca Sgarbi e Claudio Bongiovanni, ha acceso i riflettori su presunti giri poco trasparenti all’interno del mondo del calcio giovanile, coinvolgendo anche alcuni procuratori sportivi.

Il caso Profeti e le accuse di pratiche opache

Al centro dell’inchiesta c’è un giovane calciatore, classe 2005, che – secondo quanto emerso – sarebbe stato ingaggiato dalla Sampdoria senza essere mai stato visionato dal club. Le Iene hanno raccontato come il suo ingresso sarebbe avvenuto attraverso contatti con i procuratori Giulio Biasin e Piero Borella, con un presunto versamento iniziale di 10.000 euro alla Sampdoria a titolo di sponsorizzazione, oltre a un ulteriore esborso da 60.000 euro complessivi per portare a termine l’operazione.

Il video de Le Iene

La posizione ufficiale della Sampdoria: Pronti a provvedimenti

In un comunicato ufficiale, la Sampdoria ha precisato di prendere le distanze in modo netto e inequivocabile da qualsiasi comportamento che non sia conforme ai valori etici e sportivi del club. In riferimento al dirigente coinvolto, la società ha dichiarato di riservarsi di adottare tutti i provvedimenti opportuni, compreso l’eventuale allontanamento di Luca Silvani, nel caso in cui venissero accertate responsabilità.

“Smentiamo categoricamente – si legge in un comunicato del club – di aver mai autorizzato o approvato sponsorizzazioni legate al tesseramento di Emanuele Profeti. Rifiutiamo con fermezza ogni coinvolgimento in pratiche che violano i nostri principi etici e morali”… “Meritocrazia, trasparenza e rispetto delle regole sono principi cardine del nostro club. Chiunque si allontani da tali valori, presente o futuro, non avrà alcuno spazio nella Sampdoria”.

Il comunicato ufficiale dell’UC Sampdoria.

La dura reazione della Federclubs blucerchiata

A intervenire con forza è stata anche la Federclubs della Sampdoria, che in una nota ha espresso profondo sdegno per quanto emerso dall’inchiesta televisiva. Il messaggio è diretto e senza mezzi termini: “Vedere la Sampdoria gestita in questo modo ci disgusta”. La Federclubs ha chiesto una presa di posizione chiara e un cambio di rotta netto da parte della dirigenza: “Le accuse indirizzate a Silvani, se confermate, devono segnare un punto di svolta verso una rivoluzione interna”.

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Rivolta Marassi, Lega: vicinanza ad agenti feriti. Grazie per avere sedato violenti disordini

Regione Liguria, Sara Foscolo con Alessio Piana e Armando Biasi (Lega)

“Ringraziamo tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine che, con grande professionalità, sono intervenuti ed esprimiamo massima solidarietà e vicinanza agli agenti di Polizia Penitenziaria rimasti feriti durante i violenti disordini nel carcere genovese di Marassi.

Si tratta di una struttura che risulta inadatta nel cuore della città e che occorre trasferire in un‘area idonea riconsegnando quegli spazi al quartiere. In tal senso, ricordiamo che da tempo è in corso un’interlocuzione tra Ministero della Giustizia, Comune di Genova e Regione Liguria, ma è necessario anche riaprire nel capoluogo ligure il Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria.

No alla strumentalizzazione della sinistra, che per anni ha fatto poco o nulla per la sicurezza. Da loro non accettiamo lezioni.

Sicurezza e legalità sono temi importanti sui quali questo Governo ha fatto più di tutti gli altri”.

Lo hanno dichiarato stasera i consiglieri regionali della Lega Sara Foscolo, Alessio Piana e Armando Biasi, commentando i violenti disordini a Marassi che sarebbero stati provocati da detenuti in prevalenza stranieri.

 

Rivolta Marassi, Pastorino: situazione esplosiva che andava affrontata prima

Gianni Pastorino, capogruppo regionale Lista Orlando-Linea Condivisa (foto di repertorio fb)

“La situazione che si è venuta a creare nel carcere di Marassi purtroppo non ci sorprende. È il risultato di problemi strutturali che da tempo vengono denunciati da chi lavora quotidianamente all’interno degli istituti penitenziari. Le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, le associazioni che si occupano dei diritti dei detenuti, i volontari. E sono gli stessi problemi che anche io ho più volte portato all’attenzione delle istituzioni”.

Lo ha dichiarato stasera il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo della lista “Andrea Orlando Presidente” e rappresentante di Linea Condivisa, commentando i violenti disordini a Marassi che sarebbero stati provocati in prevalenza da detenuti stranieri.

“Sovraffollamento – ha aggiunto Pastorino – carenza di personale (sia penitenziario che amministrativo), assenza di un servizio sanitario in grado di dare risposte concrete. Questo è il quadro in cui si è sviluppata una situazione esplosiva che andava affrontata con serietà molto prima di arrivare a un punto di rottura come quello di oggi.

Ironia della sorte, proprio oggi, mentre qui a Marassi esplode una crisi annunciata, a Roma il governo ha approvato il cosiddetto ‘Decreto Sicurezza’. Un provvedimento che insiste solo sulla logica repressiva, introducendo nuovi reati come quello di ‘rivolta in carcere’, punibile anche in caso di resistenza passiva. Ma il carcere non può essere pensato solo come luogo di esclusione e controllo. È anche e soprattutto un luogo vivo, dove vivono e lavorano persone. E la sicurezza vera si costruisce migliorando le condizioni, non criminalizzando il disagio.

Per questo ho immediatamente contattato il presidente della I Commissione, il consigliere Alessandro Bozzano, trovando una positiva disponibilità, a cui ho chiesto formalmente la convocazione urgente della Commissione con l’audizione del Garante regionale delle persone private della libertà, Doriano Saracino, e dei rappresentanti sindacali CGIL, CISL e UIL sia della Polizia Penitenziaria che del personale civile/amministrativo. È urgente un confronto istituzionale serio, concreto, che parta dall’ascolto di chi conosce la realtà del carcere dall’interno.

La politica regionale non può restare inerte davanti a una situazione tanto drammatica. Non basta reagire quando scoppia l’emergenza. Serve agire prima, con responsabilità e con la volontà di affrontare i problemi per quello che sono: urgenti, concreti, risolvibili. Se si vuole davvero cambiare rotta”.

 

Rivolta Marassi, Pd: sistema penitenziario al collasso. No sospensione diritti

Armando Sanna (Pd)

“Quanto è accaduto nel carcere di Marassi è l’ennesima conferma di un sistema penitenziario al collasso. La rivolta di circa 200 detenuti, seguita a un presunto episodio di violenza tra reclusi, è solo l’ultima di una lunga serie di segnali di allarme che non possiamo più ignorare.

Marassi, come tante altre strutture in Italia, soffre da anni di sovraffollamento. Gli agenti lavorano in condizioni al limite della sostenibilità, con turni massacranti e pochi strumenti a disposizione. A tutto questo si somma una grave carenza di assistenza sanitaria e un aumento delle tensioni e delle aggressioni.

Non si può continuare a rispondere solo con misure repressive. Servono politiche strutturali, investimenti seri, più personale e una visione che metta al centro la dignità di chi lavora e di chi sconta una pena. Il carcere non può e non deve essere un luogo dove i diritti si sospendono.

Nei prossimi giorni visiterò nuovamente il carcere di Marassi per portare la mia solidarietà agli agenti feriti e per verificare di persona la situazione. La politica ha il dovere di ascoltare, vedere e intervenire con serietà”.

Lo ha dichiarato stasera il capogruppo regionale del pd Armando Sanna, commentando i violenti disordini che sarebbero stati causati a Marassi da detenuti in prevalenza stranieri.

 

Rivolta Marassi, Bucci: carcere da trasferire in altra area della città

Governatore ligure Marco Bucci (foto di repertorio fb)

“Prima di ogni considerazione vanno espressi ringraziamento e apprezzamento per la professionalità dimostrata dagli agenti della Polizia penitenziaria e delle Forze dell’ordine, che hanno sedato la pericolosissima rivolta avvenuta nel carcere di Marassi.

Un fatto senza precedenti che non ha portato a gravi conseguenze solo grazie a chi ha saputo operare nel migliore dei modi in una situazione tanto delicata.

Quanto accaduto non può tuttavia essere superato senza una valutazione sull’opportunità di mantenere il carcere all’interno di un quartiere popoloso come quello di Marassi.

È da tempo in corso un’interlocuzione tra i Ministeri della Giustizia e dello Sport con gli enti locali, Comune e Regione, con l’obiettivo di individuare un’area dove realizzare una nuova struttura moderna, funzionale e all’altezza delle nuove esigenze dell’amministrazione penitenziaria.

Una soluzione che garantirebbe contemporaneamente a Marassi una maggiore vivibilità e nuovi preziosi spazi di sviluppo, anche in vista di una ristrutturazione dello stadio Ferraris”.

Lo ha dichiarato stasera il presidente della Regione Liguria Marco Bucci in merito ai violenti disordini, che sarebbero stati provocati a Marassi da detenuti in prevalenza stranieri.