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Mar Ligure, Arpal: acqua eccellente nel 90% della costa

Balneazione nel Mar Ligure

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) ieri ha diffuso i dati sulla qualità delle acque di balneazione per la stagione 2025.

In Liguria, su 369,3 chilometri di costa monitorata, 331,9 km (89,9%) sono stati classificati in qualità “eccellente”, 23,6 km (6,4%) in classe “buona”, 7,3 km (2%) “sufficiente” e 6,5 km (1,7%) “scarsa”.

Il monitoraggio è stato condotto da Arpal, in qualità di Agenzia regionale del SNPA, secondo quanto previsto dal D.lgs. 116/2008, che stabilisce modalità, frequenza e criteri per la valutazione della qualità delle acque superficiali destinate alla balneazione.

Come funziona il monitoraggio in Liguria.

La stagione balneare in Italia va dal 1° maggio al 30 settembre, ma i controlli s’iniziano già dal 1° aprile. In Liguria, la rete 2025 conta 381 punti di campionamento.

  • Imperia: 85 punti
  • Savona: 101 punti
  • Genova: 111 punti
  • La Spezia: 84 punti (di cui 3 non monitorati per motivi di sicurezza, non sanitari).

Ogni tratto di costa è rappresentato da un punto, scelto in base alla presenza di bagnanti o al rischio di inquinamento. Il campione viene prelevato entro 4 giorni dalla data stabilita, a 30 cm di profondità, in acque profonde almeno un metro, e conservato a 4°C fino all’analisi, da effettuarsi entro 24 ore.

La conformità balneare dipende dai valori di due parametri microbiologici, indicatori di contaminazione fecale

  • Escherichia coli
  • Enterococchi intestinali.

Le analisi considerano anche temperatura dell’aria e dell’acqua, condizioni meteo, vento e onde. La classificazione delle acque viene aggiornata annualmente sulla base dei dati raccolti negli ultimi quattro anni e deliberata dalla Regione Liguria entro il 30 novembre.

Si conferma la qualità elevata delle acque italiane.

A livello nazionale, si registra una tendenza positiva. La percentuale di costa con acque in classe “eccellente” è stata: 95,5% nel 2023, 95,6% nel 2024 e 95,7% nel 2025. Le acque in classe “scarsa” si sono ridotte dallo 0,8% (2023–2024) allo 0,7% nel 2025. I dati non includono la Sicilia, dove il monitoraggio è affidato al sistema sanitario regionale.

Ottimi risultati anche per laghi e fiumi balneabili presenti in 11 regioni/province autonome italiane (per un totale di 675 km): in classe “eccellente” il 90% (pari a 607 km), “buona” il 3,7%   (25 km), sufficiente lo 0,7% (5 km), scarsa 0,5% (3 km).

Cosa succede in caso di criticità.

Se i valori superano i limiti previsti, le autorità locali possono disporre divieti temporanei di balneazione. Alcune aree sono invece interdette in modo permanente, ad esempio per motivi portuali, militari o di inquinamento cronico.

Arpal effettua anche prelievi straordinari in caso di anomalie (schiume, colorazioni sospette, proliferazioni algali), verificando la presenza di sostanze come Ostreopsis ovata, alghe potenzialmente tossiche, e possibili contaminazioni chimiche (tensioattivi, idrocarburi).

Dove consultare i dati per la Liguria

Le conformità sono aggiornate in tempo reale e disponibili sul sito web di Arpal nella sezione dedicata alla balneazione. È possibile:

  • visualizzare lo stato delle singole acque
  • navigare sulla mappa interattiva
  • accedere ai dati analitici.

Fond Luzzati Teatro della Tosse Shakespeare By Night 14 giugno Varazze

Fond Luzzati Teatro della Tosse Shakespeare By Night 14 giugno Varazze , lo spettacolo a stazioni di Emanuele Conte estate 2025
Fond Luzzati Teatro della Tosse Shakespeare By Night 14 giugno Varazze , lo spettacolo a stazioni di Emanuele Conte estate 2025

Fond Luzzati Teatro della Tosse Shakespeare By Night 14 giugno Varazze, lo spettacolo a stazioni di Emanuele Conte estate 2025

Fond Luzzati Teatro della Tosse Shakespeare By Night 14 giugno Varazze, nell’ area verde del Parco di Villa Croce e nel suo bellissimo giardino.

Un omaggio al Bardo e ai suoi personaggi di straordinaria attualità, articolato in un percorso immersivo e magico , passeggiando nel parco alla scoperta di quelle che sono le infinite contraddizioni dell’essere umano, dove coraggio, bellezza e amore convivono con dubbi, ambiguità e violenza, in una lotta continua tra luci ed ombre.

Il pubblico potrà incontrare Puck, il becchino di Amleto, il matto di Re Lear, Riccardo III ed altri ancora , entrando in un altro tempo, in quel mondo sognato” più vero del vero” che William Shakespeare ha creato per noi.

Villa Croce è una villa storica costruita nel XIX secolo e situata nel Borgo San Nazario, ingresso del Centro Storico del Comune di Varazze. Appartenuto in origine a famiglie nobiliari e oggi di proprietà comunale il parco di Villa Croce è tutelato dalla Soprintendenza ligure quale parco monumentale e offre un perfetto esempio di giardino all’italiana, caratterizzato da una varietà con piante tipiche della macchia mediterranea e specie più esotiche che ne arricchiscono la vegetazione.

Oltre ad essere un’area verde il parco ospita spettacoli e iniziative culturali e rappresenta un importante punto di incontro per la comunità, un simbolo del legame tra la comunità locale e il territorio, un luogo dove natura, arte e socialità si intrecciano, creando uno spazio di bellezza e crescita culturale.

Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo del Comune di Varazze.

Balleari visita Marassi: conta dei danni ancora in corso. Sbagliato strumentalizzare fatti

Presidente dell'Assemblea legislativa della Liguria Stefano Balleari (FdI)

“In merito alle dichiarazioni emerse in queste ore, tengo a precisare che alcune delle cose scritte e dette sono frutto di una narrazione distorta e strumentale dei fatti accaduti”.

Lo ha dichiarato oggi il presidente del consiglio regionale della Liguria Stefano Balleari (FdI), a margine della visita presso l’istituto penitenziario di Marassi, all’indomani dei violenti disordini che sarebbero stati provocati da detenuti in prevalenza stranieri.

“Le indagini interne – prosegue Balleari – e la conta dei danni sono ancora in corso. In ogni caso, i 100.000 euro di danni di cui si è letto, ad oggi, non esistono. Ritengo sia un errore voler parlare a ogni costo.

Sbagliato, inoltre, strumentalizzare i fatti. Associare le sevizie commesse da alcuni detenuti nei confronti di un compagno di cella e il successivo tentativo di  regolamento di conti tra gli stessi detenuti, tra l’altro sedato egregiamente dagli agenti della Polizia penitenziaria, ad argomenti come la carenza di personale o il sovraffollamento, ritengo che sia un atto strumentale e mistificatorio.

In soli due anni e mezzo di Governo Meloni è stata finanziata l’assunzione per 10.250 agenti di Polizia penitenziaria, oltre al congruo stanziamento di risorse per costruire o ampliare istituti penitenziari ed assegnare nuovi dpi al personale.

Se negli ultimi 20 anni ci fosse stato lo stesso impegno messo in campo negli ultimi due anni e mezzo dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, oggi il sovraffollamento sarebbe di agenti in servizio e non di detenuti.

Spiace che tra queste persone che hanno voluto cavalcare l’onda sbagliata, ci siano esponenti di quello stesso PD che ha creato il problema chiudendo i Tribunali di Chiavari e Sanremo, il carcere di Savona e lasciando la Polizia penitenziaria al proprio destino per troppo tempo.

Così come spiace non aver letto da parte di figure che ricoprono ruoli istituzionali di garanzia nemmeno una parola di elogio nei confronti delle Forze dell’ordine e in particolare degli agenti della Polizia penitenziaria, protagonisti di un’efficace e professionale mediazione per fare rientrare i violenti disordini”.

 

M5S: Porto di Genova senza presidente, stallo ingiustificabile

Roberto Traversi e Giuseppe Conte (M5S)

“È dal 30 agosto del 2023 che a Genova l’Autorità Portuale è senza presidente. Quasi due anni di ingiustificabile stallo nonostante i proclami del governatore Marco Bucci, che afferma di aver approvato la scelta in 12 minuti e che ora fa il preoccupato sui ritardi.

Le vicissitudini giudiziarie genovesi le conosciamo tutti, ma questi ritardi, che non riguardano solo lo scalo portuale genovese, sono figli di giochini di bassa fattura politica tutti interni alla maggioranza di centrodestra, che con Lega e Salvini da una parte e alleati di Fdi e Fi dall’altra, giocano col tabellone del Risiko portuale italiano per i propri tornaconti.

Lo ha dichiarato oggi il deputato ligure del M5S Roberto Traversi, già sottosegretario al Mit con il Governo Conte 2.

“Ricordo alla destra – ha aggiunto Traversi – che il sistema dei porti italiani non è affatto un gioco, e che le Autorità portuali senza guida sono un danno enorme per il Paese. L’ennesimo, in tema di trasporti, messo in fila dal Governo Meloni.

Anche ora che il dl Infrastrutture entra nel vivo, proseguono scaramucce e piccole frizioni interne alla maggioranza.

La piantino di giocare, e diano guide solide ai nostri porti, magari evitando almeno per una volta il ricorso completo ‘all’amichettismo’. Di tempo se n’è perso troppo”.

 

Maxi rissa tra giovanissimi a Genova allarma la città. Quale soluzione?

Miti e realtà sulla psichiatria forense, luoghi comuni e diffuse credenze
Il dott. Stefano Alice

Quali le cause e le possibili soluzioni? Risponde il noto criminologo e medico Stefano Alice, consulente del Tribunale del capoluogo ligure

“A Genova, i recenti dati evidenziano un incremento di reati come furti, spaccio di sostanze, risse e comportamenti violenti, che si manifestano sia in quartieri centrali come il Centro Storico sia in alcune zone periferiche. La criminologia ci insegna che il crimine non nasce in modo spontaneo, ma è il risultato di molteplici fattori interconnessi, tra cui le condizioni sociali, economiche e ambientali”.

Lo afferma Stefano Alice, insigne criminologo, medico, direttore del Centro di riferimento per la formazione specifica in Medicina Generale della Regione Liguria, commentando l’ennesimo fatto violento, grave vulnus della vita civile e fatto che provoca grande preoccupazione per il dilagare a Genova come in tutte le altre città italiane, di violenza ingiustificabile e fine a stessa.

Il fatto contingente è quello del 2 giugno scorso quando, all’alba, ha sconvolto il lungomare di Genova con la conseguenza di sei giovani arrestati e altrettanti carabinieri feriti. 

“Tra le città metropolitane d’Italia – spiega Alice – Genova è l’undicesima per il livello di criminalità, con 4.604,7 denunce ogni 100mila abitanti e un totale di 37.632, in base alle statistiche del  2023, che emergono dalla banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. La principale risposta del governo è stata la circolare dello scorso dicembre che ha istituito nelle città le “zone rosse”, che i loro detrattori chiamano “recinti urbani”. 

Come può la scienza criminologica spiegare questa recrudescenza? È solo una questione di fattori sociali o c’è qualcosa di più profondo?

Il crimine non nasce in maniera spontanea, ma è risultato di molti fattori sociali, ambientali, economici. E in questo contesto, le cosiddette “zone rosse” rappresentano uno strumento di intervento volto a rafforzare la sicurezza pubblica attraverso ordinanze specifiche, che vietano l’accesso a soggetti considerati pericolosi, come persone con precedenti penali o comportamenti minacciosi, per prevenire fenomeni di criminalità diffusa, degrado e microcriminalità. È importante sottolineare che queste misure non intendono stigmatizzare interi quartieri, ma sono strumenti temporanei e mirati per creare condizioni di maggiore sicurezza e fruibilità degli spazi pubblici, specialmente in momenti di particolare affluenza come il Capodanno. La scienza criminologica evidenzia che un intervento efficace deve coniugare controlli rafforzati con politiche sociali di inclusione, prevenzione e riqualificazione, per affrontare le cause profonde del disagio sociale e favorire un ambiente più sicuro per tutti.

Spaccio e criminalità radicata sono fenomeni complessi, spesso alimentati da povertà, disoccupazione o emarginazione Come può intervenire nel contesto la medicina criminologica?

Pur offrendo strumenti utili per analizzare e comprendere i meccanismi che portano alla devianza, non può da sola risolvere fenomeni radicati come lo spaccio di sostanze o la criminalità organizzata. È fondamentale adottare un approccio integrato, che includa politiche sociali volte a ridurre le disuguaglianze, programmi di inclusione sociale, interventi educativi e di supporto psicologico. Le “zone rosse”, infatti, sono uno strumento di controllo temporaneo, volto a garantire la sicurezza durante momenti di particolare afflusso, come le festività, ma devono essere accompagnate da iniziative di promozione sociale e di riqualificazione urbana. La prevenzione e la riabilitazione sono pilastri fondamentali: rafforzare i valori civici, offrire opportunità di inserimento lavorativo e supporto alle persone vulnerabili può contribuire a spezzare la spirale di emarginazione che alimenta la criminalità. La lotta al crimine richiede quindi un impegno continuo e multidisciplinare, che coinvolga le istituzioni, le comunità e le famiglie.

A Genova la criminalità si manifesta in modo diverso tra i vari quartieri. Come si può, in termini di approccio medico e criminologico, affrontare questa “mappa del male” senza cadere in semplificazioni?

Ogni quartiere di Genova ha una propria identità sociale, economica e culturale, e i fenomeni criminali che si manifestano sono spesso il risultato di condizioni specifiche di quella realtà. La criminologia ci insegna che per intervenire efficacemente bisogna prima di tutto conoscere approfonditamente le caratteristiche di ogni area, evitando approcci stigmatizzanti o superficiali. Le “zone rosse”, come strumenti temporanei, devono essere accompagnate da azioni di comunità, coinvolgimento delle istituzioni e politiche di inclusione sociale, che permettano di affrontare le cause profonde del disagio. È importante sviluppare strategie di intervento personalizzate, che rafforzino la coesione e le reti di solidarietà, e che siano rispettose della dignità di tutti i cittadini. Solo così si può contribuire a una reale trasformazione sociale, più che a una semplice risposta repressiva.

La recente esperienza delle cosiddette “zone sensibili” o “zone rosse” a Genova sembra aver dato alcuni risultati. Può un approccio integrato di tipo medico-psicologico contribuire a rendere più efficace questa strategia?

Assolutamente sì. Le “zone rosse” sono strumenti di controllo che, se integrati con interventi di tipo sociale, medico e psicologico, possono diventare più efficaci. L’implementazione di percorsi di supporto psicologico, di riabilitazione e di intervento comunitario può favorire un cambiamento duraturo, contribuendo a ridurre il rischio di recidiva e a promuovere un senso di sicurezza condivisa. L’obiettivo non è solo reprimere, ma anche prendersi cura delle persone più vulnerabili, riconoscendo che la sicurezza urbana si costruisce anche attraverso azioni di cura, inclusione e valorizzazione delle risorse umane. Un approccio integrato permette di affrontare le radici del disagio e di promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità civica.

Moralità e di un orientamento etico nella lotta contro il crimine hanno un ruolo e possono rappresentare un vero aiuto in questa difficile battaglia?

 La promozione di valori morali condivisi e di un senso di responsabilità civica costituisce un elemento fondamentale nella prevenzione del crimine. La crescita morale e culturale della società rafforza il rispetto delle regole e dei diritti altrui, contribuendo a creare un ambiente più giusto e solidale. Tuttavia, è importante sottolineare che le strategie di prevenzione devono essere equilibrate e rispettose dei diritti fondamentali di ogni individuo. La lotta al crimine non può limitarsi a misure securitarie, ma deve coinvolgere anche un impegno etico volto a rafforzare la coesione sociale e il senso di responsabilità collettiva. La cultura del rispetto e della solidarietà è uno strumento potente per ridurre le cause di devianza e promuovere una convivenza più civile.

Vogliamo infine dare un messaggio chi si trova di fronte a questa realtà complessa, tra crimine e speranza?

È fondamentale ricordare che dietro ogni problema di criminalità ci sono persone e possibilità di riscatto. La vera sicurezza si costruisce non solo con la repressione, ma anche con l’ascolto, la prevenzione e l’inclusione. Le “zone rosse” sono strumenti temporanei che, se accompagnati da politiche sociali efficaci e interventi di cura, possono contribuire a creare un ambiente più sicuro e umano. La speranza nasce dalla consapevolezza che ogni individuo, anche nelle situazioni più difficili, può essere accompagnato verso un percorso di responsabilità e crescita. La sfida è quella di adottare un approccio equilibrato, che rispetti i diritti di tutti e favorisca la coesione sociale, affinché Genova possa diventare una città sempre più sicura, giusta e solidale. DINO FRAMBATI

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Sestri Levante è la capitale della narrazione: al via l’Andersen Festival 2025

Sestri Levante è la capitale della narrazione: al via l'Andersen Festival 2025
Teatro Arena Conchiglia di Sestri Levante

Parte da Sestri Levante la 28ª edizione dell’Andersen Festival

Sestri Levante si conferma capitale della narrazione con l’Andersen Festival 2025, che si svolge dal 5 all’8 giugno. Giunto alla sua 28ª edizione, il festival è uno degli appuntamenti culturali più seguiti della Liguria. Alla guida della direzione artistica c’è il regista e autore televisivo Duccio Forzano, che ha curato un programma ricchissimo con oltre 70 eventi tra spettacoli, incontri, laboratori e concerti.

Il 5 giugno la prima serata di apertura ufficiale del Festival

Per la prima volta nella storia della manifestazione, l’Andersen Festival si apre con una serata inaugurale ufficiale, in programma mercoledì 5 giugno alle 21:30 al Teatro Arena Conchiglia. Sarà un evento tra musica e narrazione, con la partecipazione degli Gnu Quartet e delle Blue Dolls, e con la presentazione degli ospiti e dei temi che guideranno l’edizione di quest’anno, legata alla 58ª edizione del Premio Andersen.

Il 6 giugno il Corteo dei Bambini anima la città

Uno degli appuntamenti simbolo del festival torna giovedì 6 giugno alle 9:30 con il coloratissimo Corteo dei Bambini. La partenza è prevista dai Giardini Mariele Ventre, da dove centinaia di bambini delle scuole di Sestri Levante sfileranno fino alla Baia del Silenzio. Ogni scuola sarà identificata da colori, simboli e immagini ispirate al concetto del tempo, tema portante dell’edizione 2025. Il corteo sarà animato da momenti artistici lungo il percorso, pensati per coinvolgere l’intera comunità.

Spettacolo con Topo Gigio: emozioni per tutta la famiglia

Sempre giovedì 6 giugno alle 18:30, il Teatro Arena Conchiglia ospiterà lo spettacolo di Topo Gigio, “Ma cosa mi dici mai?”. L’amatissimo personaggio, simbolo della TV italiana, sarà protagonista di un live show coinvolgente, tra musica, danza e riflessioni dedicate a grandi e piccoli. Un evento educativo e divertente, in cui si parlerà con leggerezza di temi importanti come l’ambiente, l’amicizia e l’alimentazione, con la dolcezza e l’ironia tipiche di Topo Gigio.

Matthew Lee chiude il festival l’8 giugno alla Baia del Silenzio

Gran finale sabato 8 giugno alle 21:30 con il concerto di Matthew Lee nella suggestiva Baia del Silenzio. Con il suo tour “The Prince of Rock’n’Roll”, l’artista porterà a Sestri Levante uno show travolgente, tra virtuosismi pianistici, brani originali e rivisitazioni rock’n’roll. Matthew Lee è considerato uno degli interpreti più talentuosi della scena musicale internazionale, capace di unire la grinta del rock alla raffinatezza del pop e della musica classica.

Il programma completo è consultabile sul sito ufficiale: www.andersensestri.it

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La Spezia, false importazioni di veicoli per disabili: maxi sanzione a un imprenditore

La Spezia, false importazioni di veicoli per disabili: maxi sanzione a un imprenditore
Il controllo alle auto da parte degli ispettori di ADM

Fermata alla Dogana una spedizione di veicoli dalla Cina

I funzionari del Reparto Controlli dell’Ufficio delle Dogane della Spezia hanno intercettato una partita di 23 veicoli provenienti dalla Cina dichiarati come “Carrozzelle e altri veicoli per invalidi”. L’importazione beneficiava delle agevolazioni fiscali previste per gli acquisti destinati a persone con disabilità, ma le verifiche hanno rivelato un’irregolarità.

Veicoli elettrici spacciati per mezzi per invalidi

Dall’ispezione doganale è emerso che i mezzi non erano destinati a persone con disabilità, ma si trattava di quadricicli leggeri elettrici per il trasporto di persone, privi delle caratteristiche tecniche e degli accessori specifici richiesti per la guida da parte di soggetti con disabilità. Pertanto, non rientravano nella categoria merceologica prevista dalla normativa per l’esenzione fiscale.

Ricalcolati dazio e IVA per oltre 12mila euro

L’Ufficio delle Dogane ha proceduto alla riclassificazione della merce, applicando un dazio del 10% e l’IVA ordinaria del 22%. L’importo complessivo dei maggiori diritti riscossi ha raggiunto i 12.500 euro, cui si è aggiunta una sanzione pari al 100% dell’evaso, come previsto dalla normativa vigente.

Imprenditore bolognese accetta la sanzione e paga l’importo dovuto

L’importatore, residente nella provincia di Bologna, ha accettato la contestazione presentata dalle autorità doganali e ha provveduto al pagamento integrale sia della sanzione sia dei diritti doganali evasi. L’episodio si inserisce nelle attività quotidiane di controllo sulle merci in importazione svolte dai funzionari della Dogana della Spezia, con l’obiettivo di contrastare le irregolarità in materia fiscale e tutelare le agevolazioni previste per chi ne ha realmente diritto.

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Genova, furto sul treno prima della vacanza: recuperati passaporti e cellulare, due denunciati

Tentato furto al Lagaccio, 45enne arrestato dalla Polfer
Agenti della Polfer in stazione (immagine di repertorio)

Famiglia derubata alla stazione di Genova Piazza Principe

Disavventura a lieto fine per una famiglia in partenza per una vacanza all’estero. Nel primo pomeriggio di martedì 27 maggio, durante una sosta alla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe, i viaggiatori sono stati vittime del furto di una borsa di valore. Al suo interno si trovavano uno smartphone e i passaporti necessari per raggiungere la destinazione finale: il Madagascar.

Il viaggio sembrava compromesso, ma la Polfer risolve tutto

Grazie all’immediato intervento degli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Ferroviaria di Genova, la situazione è stata prontamente affrontata. I poliziotti hanno avviato un’attività investigativa rapida ed efficace, sfruttando anche la localizzazione del cellulare rubato per risalire ai responsabili.

Due uomini rintracciati con la refurtiva in un bar di Valpolcevera

Le indagini hanno portato al fermo di due uomini di origine algerina, trovati mentre bevevano un caffè in un bar nel quartiere Valpolcevera. In loro possesso, parte della refurtiva: il telefono e i documenti di identità della famiglia. I due sono stati denunciati in stato di libertà con l’accusa di furto aggravato.

Recuperati i documenti in tempo utile per l’imbarco

È quindi partita una vera corsa contro il tempo: gli agenti della Polfer si sono attivati per far recapitare i documenti rubati direttamente all’aeroporto di Milano Malpensa. Grazie al loro intervento, la famiglia ha potuto imbarcarsi regolarmente e partire per la vacanza programmata.

L’appello della Polizia Ferroviaria ai viaggiatori

La Polizia Ferroviaria di Genova coglie l’occasione per ricordare a tutti i viaggiatori l’importanza di prestare massima attenzione ai propri effetti personali durante gli spostamenti in treno o in stazione.

Si ricorda inoltre che, come previsto dalla legge, resta salva la presunzione di innocenza per i due indagati fino a sentenza definitiva.

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Genova, fermato su un furgone con oltre 3 chili di cocaina: arrestato un 30enne polacco

Genova, fermato su un furgone con oltre 3 chili di cocaina: arrestato un 30enne polacco
I cani Constantin e Nagut

Fermato in via Ferri a Genova: nel furgone 3,3 kg di cocaina

Operazione antidroga della Polizia di Stato a Genova, dove martedì scorso un uomo di 30 anni, di nazionalità polacca e residente fuori regione, è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’arresto è avvenuto in via Ferri, nel quartiere di Cornigliano, durante un normale pattugliamento da parte di un equipaggio dell’UPGSP.

Comportamento sospetto alla vista degli agenti

L’attenzione dei poliziotti è stata attirata da un furgone con targa polacca parcheggiato a bordo strada. Il conducente, alla vista della volante, ha cercato di nascondere il volto, suscitando immediato sospetto. Durante il controllo, l’uomo si è mostrato nervoso e ha fornito versioni evasive sulla presunta merce da consegnare, sostenendo che fosse partita dal Belgio e destinata a Genova. Tuttavia, il vano di carico del mezzo risultava completamente vuoto.

L’intervento dei cani antidroga svela il nascondiglio

Il furgone e il conducente sono stati condotti in Questura per una perquisizione più approfondita, eseguita con l’ausilio dei cani antidroga Constantin e Nagut. I due esemplari hanno segnalato una zona tra i sedili anteriori del veicolo, dove è stato rinvenuto un sacchetto contenente 3,3 chili di cocaina. Oltre alla droga, sono stati trovati anche 1.200 euro in contanti e banconote in valuta estera.

Arresto e sequestro: il 30enne condotto al carcere di Marassi

Al termine degli accertamenti, furgone, sostanza stupefacente e denaro sono stati posti sotto sequestro. Il 30enne è stato arrestato e trasferito presso il carcere di Marassi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Resta valida, fino a sentenza definitiva, la presunzione di innocenza prevista dall’ordinamento.

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Incendio in una calzoleria di via Lagustena: fumo e paura a San Martino

Incendio nella notte a San Biagio della Cima: abitazione distrutta
Un intervento dei Vigili del Fuoco (immagine di repertorio)

Paura a San Martino: incendio in una calzoleria di via Lagustena

Attimi di paura nella serata di mercoledì 4 giugno nel quartiere genovese di San Martino, dove un incendio è divampato all’interno di una calzoleria in via Lagustena. L’allarme è scattato intorno alle 21, quando numerosi cittadini hanno contattato il numero di emergenza 112 segnalando un intenso fumo nero che fuoriusciva dalla saracinesca del negozio.

Intervento dei vigili del fuoco e strada chiusa al traffico

Sul posto sono intervenute prontamente due squadre dei vigili del fuoco, che sono riuscite a domare le fiamme entrando all’interno del locale, aperto dallo stesso titolare. In via precauzionale, la polizia locale ha provveduto a chiudere via Lagustena al traffico in entrambe le direzioni, per agevolare le operazioni di spegnimento e mettere in sicurezza l’area.

Ipotesi corto circuito all’origine dell’incendio

Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento, ma tra le ipotesi principali al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco figura quella di un possibile corto circuito all’interno dell’impianto elettrico della calzoleria. L’entità dei danni materiali è ancora in corso di valutazione.

Nessun ferito, ma grande spavento tra i residenti

Fortunatamente, l’incendio non ha provocato feriti. Tuttavia, il fumo denso e l’odore acre hanno destato forte preoccupazione tra i residenti della zona, molti dei quali sono scesi in strada per osservare quanto stava accadendo. La situazione è tornata sotto controllo dopo circa un’ora dall’inizio dell’intervento.

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