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Nuovo Piano sociosanitario regionale, Garibaldi: Toti faccia di tolla

Capogruppo regionale del Pd Luca Garibaldi (foto di repertorio)

“L’antipasto del nuovo Piano sociosanitario regionale di Toti, dopo due anni di rinvii e ‘approfonditi studi’, l’abbiamo visto sul tema dei Punti nascita. La proposta di Toti, presentata ai direttori generali, è che se ne devono chiudere due.

Il primo su cui cala la mannaia è quello del San Paolo di Savona: un punto su cui insistono più di centomila persone. Il secondo è quello di Villa Scassi a Genova, a seguito dell’approfondita analisi per cui ‘a Genova i punti nascita sono troppi e uno deve chiudere’.

Il giorno dopo, misurate le prime proteste, la maggioranza ha lasciato trapelare che forse qualcosa sarebbe cambiato, che si trattava solo di una bozza e che non era certa la chiusura del punto nascite di Savona.

Poi, dopo due giorni, abbiamo letto sui giornali che, invece che Villa Scassi, la giunta regionale avrebbe pensato di chiudere il punto nascite di Voltri, ma che non era ancora deciso.

E poi anche la farsa: Fratelli d’Italia, che siede in giunta con Toti, è andata con una sua delegazione a Villa Scassi a dire che il punto nascita a loro avviso non chiuderà.

Delle due l’una, o non conoscevano il piano (e allora di cosa han discusso negli ultimi due anni), oppure l’han avallato e ora provano a raccontarla.

Anche sulla fusione Villa Scassi-San Martino Fratelli d’Italia si era detta contraria quest’estate, ma nella bozza del Piano l’ipotesi di fusione è ancora lì, nel silenzio generale.

Così come accade su altre questioni, penso al futuro dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga, sempre più circondato da informazioni contraddittorie mandate dalla stessa giunta regionale.

Da una parte di parla di utilizzo dei fondi Pnrr per la creazione di un ospedale di comunità, in modo da farlo rimanere pubblico, dall’altra si paventa l’intervento di un ‘aiuto’ da parte di privati per garantire alcuni servizi.

La scorsa settimana è stato annunciato che alcuni operatori privati hanno presentato una proposta di gestione, ma Toti, con la sua consueta faccia di tolla, si è affrettato a precisare che si privatizza al massimo i servizi non l’Ospedale.

Ora, che non vengano venduti i muri può anche rasserenare qualcuno, ma dato che i pazienti non vanno a farsi curare da delle intercapedini, ma da dei medici, non è la stessa cosa se l’Ospedale sia gestito da un pubblico o privato.

Evidentemente Toti pensa di poter privatizzare tutto, senza citare la parola sperando che le persone non se ne accorgano, ma viste anche le reazioni di questi giorni mi pare che non sia proprio così, per fortuna.

All’interno del piano poi spuntano una serie di questioni anche più locali. La Lega di Albenga ha festeggiato il fatto che nel nuovo Piano sociosanitario (che nessuno ha mai approvato ma evidentemente tutti hanno letto) ci sia l’ipotesi di un punto di primo intervento, in deroga ai limiti nazionali, ad Albenga.

Dopo pochi minuti anche la Val Bormida ha chiesto lo stesso trattamento per Cairo e  il collega consigliere regionale Fabio Tosi (M5S) ha mandato una lettera a tutti i consiglieri regionali del Tigullio per chiedere almeno d’estate la riapertura del Punto di Primo intervento, da sempre promesso, anche a Rapallo.

Richieste di buon senso e anche di omogeneità di servizio, visto che almeno a Ponente pare si sia rivista questa decisione.

Ieri è apparsa l’indiscrezione per cui il piano verrà ritardato di altri tre mesi, perché  ‘ci sono cose che non vanno’. Dopo due anni se ne accorgono.

Siamo di fronte a una maggioranza di centrodestra allo sbando, che non governa, non programma e dopo due anni, non sa ancora cosa vuol fare, mentre aumentano le liste d’attesa, il personale è in sofferenza e demotivato e la sanità pubblica viene quotidianamente messa in discussione”.