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Mostra sulla transumanza a Genova

Mostra sulla Transumanza a Genova

Sulle tracce dei pastori in Liguria, eredità storiche e ambientali della transumanza

La mostra, che rientra nell’Inter-Reg CambioVIA,ripercorre l’intero territorio regionale alla scoperta delle tracce lasciate dalla vita pastorale.

Allestita nella sala conferenze dell’Archivio di Stato di Genova con ingresso da Via di S. Chiara 28r, è stata organizzata da Regione Liguria, con Archivio di Stato di Genova, Università di Genova, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Genova e Comune di Genova, nonché con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’allestimento comprende beni archivistici, archeologici, storico-artistici ed etnoantropologici, prestati da diversi enti del territorio regionale che concorrono a illustrare il fenomeno vasto e complesso della transumanza in Liguria. Grazie alle ricerche del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale dell’Università di Genova, particolare attenzione viene dedicata ai temi dell’archeologia ambientale e dell’ecologia storica, che documenta le variazioni intervenute nell’ambiente a seguito delle economie pastorali.

Presenti all’inaugurazione: Ilaria Ivaldi, direttore Archivio di Stato; Francesca Imperiale, già direttore Archivio di Stato; Alessio Piana, capo segreteria dell’Assessorato all’Agricoltura di Regionale Liguria; Lorella Fontana, per il Comune di Genova; Manuela Salvitti, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio della Liguria; Marcello Frixione, Direttore del Dipartimento Antichità, Filosofia e Storia dell’Università di Genova; Daniela Minetti, funzionario Regione Liguria; Ivan Zignego, dipartimento Architettura e Design Università di Genova; Diego Moreno, Università di Genova; Valentina Pescini e Nicola Gabellieri, curatori della mostra.

“Ho appreso con piacere, al momento del mio insediamento al vertice dell’Archivio di Stato di Genova, essere in programma una mostra sulla transumanza in Liguria, tema che mi affascina da quando mi accinsi a ricoprire il primo incarico dirigenziale, nel 2016, alla Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio del Molise, e imparai a riconoscere i segni tangibili impressi nel paesaggio dai tratturi – ha spiegato Ivaldi -. Il recente inserimento della transumanza nei beni immateriali tutelati dall’UNESCO comporta peraltro anche il riconoscimento dell’importanza di preservare ogni testimonianza ad essa riconducibile, e lo studio delle fonti documentarie, tra le quali naturalmente quelle custodite nell’Istituto che ho attualmente l’onore di dirigere, è foriero di prospettive di ulteriori evoluzioni della ricerca; mentre la mostra che inauguriamo ora costituisce il prodotto di una felice condivisione di intenti divulgativi resa possibile dal supporto, anche economico, degli Enti pubblici e privati che hanno consentito l’organizzazione della mostra stessa.”

“L’indagine su fenomeni economici e sociali di lunga durata richiede apporti e contributi di discipline molto diverse e apparentemente lontane tra loro: dalla storia dell’arte alla geografia e all’etnografia, dall’archeologia alla biologia, alla paleografia, alla letteratura – ha chiarito Imperiale -. Il necessario concorso di ambiti scientifici così diversi si riflette nella pluralità dei soggetti che hanno in modo diverso contribuito, con un apporto di volta in volta scientifico, tecnico, finanziario, alla realizzazione di questa mostra e catalogo.”

“La transumanza è una delle tradizioni liguri più belle e importanti – ha spiegato Piana -. Riscoprirla, tutelarla e sostenerla con questo progetto, è per noi un gesto molto importante. Le attività tradizionali e la cultura rurale, rischiano di soccombere, strozzate dal frenetico vivere di oggi, trascinando con loro preziose consuetudini e valori. Solo la cultura del mondo rurale, legata com’è al naturale susseguirsi delle stagioni, offre ancora un sapore autentico ed è qui che le nostre tradizioni trovano le ragioni per essere testimoniate. La mostra che inauguriamo oggi va proprio in questa direzione. Rappresenta l’incontro che vogliamo avere con i cittadini liguri, in particolar modo, con chi vive la città, per rileggere al presente il valore ambientale e socioeconomico delle produzioni della zootecnia di montagna, della tradizione, di modelli di sviluppo sostenibile che, radicati nel passato, trovanooggi nuovi paradigmi di sviluppo: benessere, qualità dei prodotti, turismo esperienziale, servizi ecosistemici.”

“Per ottenere questo risultato, Regione Liguria ha chiamato a raccolta un gruppo territoriale articolato con i Parchi naturali delle Alpi Liguri, dell’Antola, Aveto, Beigua, le comunità della Val Bormida e della Val di Vara, insieme a soggetti tecnici come l’Istituto Zooprofilattico e l’Arpal. Questo perché le attività che oggi presentiamo, possano essere di supporto ai pastori che già vivo tante criticità e difficoltà. Si tratta di imprenditori che sono una vera e propria risorsa per il territorio. Non ultimo, oggi si trovano anche ad affrontare il ritorno del lupo sui nostri appennini, che è andato a gravare questa situazione. Il nostro intento è sostenerli in tutti i modi possibili.”

“Oltre alle istituzioni del territorio, nel progetto di oggi sono state radunate competenze universitarie interdisciplinari, dalla modellistica economica, all’economia ambientale e aziendale, all’architettura e design, alla storia e archeologia, fino alle scienze naturali. La mostra, infatti, vuole raccontare le tradizioni e far conoscere le usanze del passato, identificando i percorsi della transumanza e narrando le vicende umane a essi collegate. L’attività dei pastori ha lasciato in eredità un vasto e prezioso patrimonio di tracce documentarie che testimoniano la storia del territorio, il rapporto tra l’uomo e la montagna, il suo legame con il paesaggio e la sfida continua della vita quotidiana dei pastori. Il nostro passato, la ruralità, le tradizioni della montagna, sono le ricchezze da cui dobbiamo attingere.”

Comune

“Come Comune di Genova siamo molto contenti di aderire a questo progetto – ha dichiarato Fontana -. La transumanza, come le molte tradizioni rurali liguri, deve trovare sempre più spazio in città. Vanno custodite. Genova e la Liguria sono territori costruiti su pastorizia, agricoltura e pesca. Richiamare oggi, a tutti i cittadini, uno sguardo attento e curato su questi mondi, su chi fa vivere e cura il nostro territorio, è più che mai importante. La nostra storia, le nostre tradizioni, ci raccontano dei besagnini che coltivavano lungo le rive del Bisagno, o delle mulattiere con cui si passava in pochi minuti dal centro della città, alle nostre colline. Dimenticarci di ciò, significherebbe dimenticarci delle nostre radici.”

“La transumanza dal 2019 è patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO e interseca ambiti molto vasti e diffusi di tutela nei suoi aspetti materiali e immateriali – ha precisato Salvitti -. Il tema coinvolge il paesaggio nel suo difficile rapporto con la modernità, che proprio le ricerche sull’archeologia rurale e del paesaggio riescono a rendere evidenti e spesso ancora tangibili, consentendone l’identificazione e la tutela, in ottima sinergia tra funzionari e ricercatori. I beni archeologici statali sono esposti con beni artistici ed etnoantropologici provenienti dalla nostra regione, i cui prestiti sono stati autorizzati a seguito di dettagliata schedatura, una preziosa occasione di approfondimento su ciascun elemento in mostra.”

“La forma della mostra permette di raggiungere un pubblico più vasto di quello strettamente accademico, e questo è fondamentale per collocare il nostro lavoro in una prospettiva più ampia – ha spiegato Frixione -. Il che ci consente di diffondere le nostre ricerche, e di aumentare la sinergia tra le attività del Dipartimento e la vita della città.”

La mostra sarà aperta dal 17 settembre al 5 dicembre 2020. Le visite, gratuite, saranno su prenotazione obbligatoria (tel. 0105375664; e-mail as-ge@beniculturali.it) sia per visitatori singoli, sia per gruppi fino a 20 persone, dal lunedì al sabato, in orario da concordare. Le modalità di prenotazione, così come le aperture straordinarie previste nei fine settimana, saranno comunicate tramite il sito istituzionale (http://www.archiviodistatogenova.beniculturali.it/).

Sarà necessario rispettare le vigenti norme in materia di contrasto alla diffusione del Covid-19.