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L’ultimo saluto a Odone, Sangalli: Paolo sei nei nostri pensieri

L’ultimo saluto a Odone, Sangalli: Paolo sei nei nostri pensieri
La benedizione del feretro di Paolo Odone davanti alla chiesa di Carignano

In tanti hanno partecipato all’ultimo saluto di Paolo Odone presso la Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano.

Una chiesa gremita ha abbracciato il feretro dello storico presidente di Confcommercio, Camera di Commercio di Genova e dell’Aeroporto che all’età di 80 anni ha lasciato la vita terrena.

La bara è stata posta davanti all’altare avvolta nella bandiera di Genova, le bandiere di Confcommercio e lo stendardo dell’Ordine Mauriziano.

Tante le persone presenti, dai commercianti di cui Odone si sentiva parte con orgoglio, agli industriali, agli imprenditori del porto e al mondo della politica, a tanta gente comune e alle istituzioni.

“È stato un amico vero e sincero, abbiamo iniziato insieme ed è sempre stato al mio fianco – ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nel suo ricordo durante l’orazione funebre. E’ stata una perdita pesante. Ma continueremo sulla strada che lui aveva tracciato… Ha dedicato tantissime energie per le persone, era pieno d’iniziative. Aveva una passione associativa contagiosa. Ha cambiato la vita a tante persone facendole diventare quelle che sono.”

“Mi permetto di dire che la Confcommercio faceva parte della famiglia di Paolo, ha poi aggiunto. Ora è quasi spaesata senza di lui. Ma non lascia il vuoto intorno a lui. Paolo è riuscito a costruire una classe dirigente forte, per dare continuità ma nel contempo fare cose nuove ed innovative. Lo sentiamo ancora qui con noi.”

Citando Sant’Agostino Sangalli conclude: “Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Va tutto bene; nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima. Paolo sei nei nostri gesti, nelle nostre parole e nei nostri pensieri. Ciao Paolo. Grazie! Grazie!”.

Chi l’ha conosciuto di persona per qualche decennio nel lavoro, ma anche al di fuori, sa che persona era. Era un signore, una persona gentile, cordiale, ti salutava per primo. Soprattutto era persona positiva, sempre pronta al dialogo per il bene della “sua” Genova. L.B.