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L’agroalimentare può aiutarci ad uscire dalla crisi

L’agroalimentare può aiutarci ad uscire dalla crisi

E’ fondamentale dare giusto rilievo al mondo agricolo locale ed investire sul territorio per superare le fragilità presenti

Settore ampio e diversificato, dove è possibile sviluppare competenze e che, da inizio pandemia ad oggi, ha mostrato tutta la sua centralità e capacità di adattamento agli scenari più complicati: è l’agricoltura il settore che attrae maggiormente i giovani savonesi, allineandoli alla percentuale nazionale del 32%, i quali la ritengono un buono sbocco lavorativo per la capacità di dare soddisfazioni e di trasformare una passione in professione.

È quanto afferma Coldiretti Savona nel confermare che l’agroalimentare, rappresenta ormai la prima vera ricchezza del Paese, oltre ad una possibilità concreta di futuro per molti giovani, che può permettere di contrastare la fuga verso l’estero alla ricerca di un’occupazione. Attrattiva che, a livello nazionale trova conferma nel balzo del 14% registrato nel 2020 di imprese condotte da under 35 rispetto a cinque anni fa, in netta controtendenza con l’andamento generale (dati Coldiretti/Ixè) . Il risultato è che oggi, in Italia, 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge una attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità alle famiglie italiane in un momento drammatico per l’economia e l’occupazione.

 

“Anche nella nostra provincia – affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta – è in atto un cambiamento epocale con il mestiere della terra che sta diventando la nuova strada del futuro per le giovani generazioni. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia il settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Infatti se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità. Per loro e per tutti quelli che hanno permesso di difendere e valorizzare al meglio la nostra agricoltura, è ora più che mai necessario investire in questo settore strategico per far ripartire l’Italia. Il Recovery Plan, ad esempio può rappresentare, anche per il nostro territorio, la decisa svolta per traghettare l’agroalimentare e il florovivaismo verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, che rappresentano l’obiettivo degli stessi fondi comunitari. È necessario superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare italiana, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali, investire nelle infrastrutture e sostenere le imprese in difficoltà. Le nostre imprese anche in tempo di pandemia, non si sono mai fermate per continuare a garantire generi alimentari a tutti i cittadini, ma in un momento così difficile è fondamentale sostenerne il lavoro e con esso, l’economia e l’occupazione regionale. Serve  senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche per continuare a dare un futuro alle nuove generazioni e uscire da una crisi sociale ed economica senza precedenti.”