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Ho incontrato Carlo Maglitto: il poeta del confine interno

In un semplice libretto di sole 70 pagine Maglitto racchiude un mondo complesso di aneliti, pieno di luoghi, animato da personaggi e ricco di sentimenti

Carlo Maglitto (Foto Daros)

IMPERIA. 22 APR. Ci sono tutta la luce, i profumi ed i colori della Liguria, in particolare di quell’incantevole paradiso che è Villa Biener, nella raccolta poetica “Confine interno” di Carlo Maglitto. Ho incontrato questo inossidabile poeta nella luce abbagliante di Villa Biener a Cipressa.

Da sempre artista, poi insegnante, eremita, pittore, psicanalista, giramondo, scultore, filosofo, infine poeta, la vita di Maglitto è un romanzo; e conoscerlo è come finire in un fiume in piena.

L’ho incontrato proprio in occasione dell’inaugurazione di una delle tante mostre ed iniziative che organizza, insieme all’altrettanto instancabile ed inossidabile moglie, l’artista Judit Torok.

Mi ha raccontato della sua giovinezza siciliana, a Lentini, della sua avventurosa vita, dei suoi amici e delle frequentazioni letterarie ed artistiche, fra gli altri Guido Seborga, Enzo Bernardini, Giuseppe Conte, Francesco Biamonti, Libereso Guglielmi, Roberto Mussapi, Milo De Angelis, Augusto Andreini, Nico Orengo, Mario Baudino… e del suo mondo attuale: i panorami ed i paesaggi di cui si nutre quotidianamente.

Edito da Villa Biener, arte contemporanea, l’agile volumetto poetico (70 pagine, progetto grafico di Judit Torok) racchiude una serie di liriche ed alcune interessanti illustrazioni di importanti sue opere. Lo stile è asciutto, quasi ermetico, ma leggero e delicato, è quasi un venticello pieno di Liguritudine.

Parla di confini reali e immaginari, concreti ed inconsci e nelle sue liriche piene di luoghi non solo dell’anima, ma anche concreti ci sono i paesaggi di Aregai, di Ventimiglia, di Bussana, di Mentone, di Bordighera, dei Balzi Rossi, di Cipressa, di Sanremo, di Ventimiglia Alta, di Arma, della Valle Argentina. Suddiviso in cinque parti: Terra di luci; Il senso indicativo; Paesaggio interno; Miraggio e realtà; Essere qualcuno, il volume è ricco di momenti lirici che nascono da ricordi della sua infanzia, dallo sconforto nel vedere la natura oltraggiata, da ricordi di luoghi e persone care.

Carlo Maglitto è oggi il presidente di Villa Biener: nel suo lungo passato artistico è stato uno dei fondatori del famoso circolo culturale “La Buca” di Bordighera, alla cui rivista collaborò attivamente. Docente per oltre vent’ anni, dopo una esperienza eremitica al colle Langan, ha iniziato a dipingere.

Nel 1983 si stabilì in un magnifico paese degli artisti: a Bussana, dove ha vissuto una lunga, importante e profonda esperienza di cosmopolitismo artistico, durante la quale ha approfondito la ricerca su materiali e tecniche giungendo anche alla scultura. Per Bussana Vecchia ha anche scritto un testo teatrale con lo scopo di sostenere il progetto di salvaguardia del borgo degli artisti.

Ha girato il mondo insieme alla moglie Judit Torok, anche lei affermata artista contemporanea, per poi dedicarsi al grandioso progetto che è Villa Biener.

Carlo ha al suo attivo importanti mostre personali e collettive in Italia ed all’estero ed attualmente, insieme a Judit, sta per dare alle stampe il nuovo catalogo di Villa Biener, un ponderoso volume che farà la gioia degli appassionati d’arte e dei collezionisti di tutta Europa.
CLAUDIO ALMANZI