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Covid, dopo l’Ungheria anche la Serbia approva il vaccino tradizionale Sinopharm

Anti Covid, vaccino cinese Sinopharm (foto di repertorio fb)

Dopo la mossa dell’Ungheria di Viktor Orban, che ha ignorato le indicazioni dell’Unione europea, ieri sera anche le autorità sanitarie serbe hanno approvato l’uso dei vaccini tradizionali anti Covid della cinese Sinopharm, due giorni dopo l’importazione di un milione di dosi dal Paese asiatico, consentendo così di avviare la vaccinazione di massa della popolazione.

Becchi contro il vaccino Pfizer. Intanto Orban prende quelli classici: cinesi e russi

Il milione di dosi del vaccino tradizionale, ossia ottenuto con il coronavirus inattivato e non con Rna messaggero come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna basati su tecniche generalmente usate per la terapia genica, sono arrivate in Serbia sabato scorso accolte all’aeroporto di Belgrado dal presidente Aleksandar Vucic.

Il presidente Vucic ha confermato che lui stesso si vaccinerà al più presto.

Il cinese Sinopharm è il terzo vaccino ad arrivare in Serbia, dopo quello con tecnica genica di Pfizer-BioNtech e quello tradizionale russo “Sputnik V”.

Il vaccino tradizionale cinese al momento è stato ricevuto in Egitto, Turchia, Brasile, Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Barhain. Inoltre, l’Argentina ha già raggiunto un accordo per la fornitura con la casa farmaceutica Sinopharm.

Nel frattempo, anche la Drug Regulatory Authority of Pakistan (DRAP) ha approvato il vaccino tradizionale cinese della Sinopharm per l’uso d’emergenza a seguito della crescita dei casi di Covid-19 nel Paese.

Un comunicato della DRAP pubblicato ieri sul suo sito ufficiale afferma che il vaccino tradizionale di Sinopharm, uno dei due approvati dall’autorità, ha ricevuto l’autorizzazione all’uso d’emergenza dopo esserne stata valutata la sicurezza e la qualità.

Covid e nuovo vaccino Rna messaggero: in Norvegia 29 morti tra fragili e over 75

Ricordiamo che l’Agenzia del farmaco della Norvegia nei giorni scorsi ha avvertito che “le comuni reazioni avverse ai vaccini con Rna messaggero, come febbre e nausea, potrebbero aver contribuito a un esito fatale in alcuni pazienti fragili” dopo la morte di 29 anziani (over 75) che avevano ricevuto il nuovo siero di Pfizer-BioNTech.

I responsabili dell’azienda americana e la sua partner tedesca BioNTech hanno già contattato l’Agenzia del farmaco della Norvegia per lavorare insieme e indagare sui decessi.