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Corridoi umanitari, Balleari attacca Pd: discrimina e fa distinzioni tra profughi

Capogruppo regionale Stefano Balleari (FdI)

“Quanto visto oggi in consiglio regionale mi sembra assurdo e se me lo avessero raccontato non ci avrei di certo creduto. La sinistra ligure vuole distribuire le patenti di idoneità a chi può venire in Italia scappando dalla guerra. Non volevo credere alle mie orecchie”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Stefano Balleari (FdI).

Corridoi umanitari, Mai: il Pd pensa agli afghani e non agli ucraini

“In aula – ha aggiunto Balleari – è stato discusso un ordine del giorno in cui la sinistra chiedeva alla giunta di tenere alta l’attenzione di Regione Liguria non solo sulla questione dei profughi afghani ma, soprattutto, di garantire corridoi umanitari affinché potesse entrare in Italia chi era stato un collaboratore della nostra missione. Cosa che ci trova particolarmente d’accordo, dato che abbiamo un debito, anche morale, con chi ha lavorato con il contingente italiano contro i Talebani.

Tuttavia, i distinguo che sono venuti dopo sono assolutamente inaccettabili.

Sì, perché l’impegno che vuole la sinistra non è per tutti coloro che scappano da una guerra, ma ci sono quelli che hanno più diritto quasi a confermare Orwell nel libro la fattoria degli animali quando diceva che tutti erano uguali, ma qualcuno era più uguale degli altri.

Io non so con che coraggio ci possa mettere davanti a persone che scappano da una guerra e fare dei distinguo assicurando agli uni un ingresso mentre si condannano gli altri a restare a rischiare la vita.

Noi abbiamo appoggiato la decisione della giunta, espressa dall’assessore regionale Simona Ferro, che ha perfettamente spiegato come fosse ingiusto fare delle discriminazioni dando la patente di libertà sulla base di un pregiudizio politico: per l’assessore e per la giunta sarebbe passato l’ordine del giorno se non ci fosse stato i distinguo applicati dalla minoranza che non solo non condividiamo, ma riteniamo offensivi soprattutto di fronte alla tragedia molto simile che oggi il popolo ucraino sta vivendo.

Voglio dire una cosa in maniera chiara e netta visto che la sinistra ha detto che noi ci opponiamo perché nel loro ordine del giorno compare la parola LGBT+.

Non è affatto così.

Noi per chi scappa dalla guerra non facciamo distinzione di orientamento sessuale, ma nemmeno differenza di sesso, religione e razza.

Che la sinistra risponda in sincerità: avete il coraggio di speculare sulla tragedia di due popoli per un ‘like’ in più? A parti invertite anche voi avreste fatto la nostra stessa scelta”.