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Coronavirus | Commercialista dona ventilatore e monitor all’ospedale di Sanremo

Detenuto di Sanremo tenta la fuga dall’ospedale: preso
L'Ospedale di Sanremo (foto di repertorio)

“Tra i gesti di generosità pervenuti a favore di ASL1, in queste ore, c’è anche una donazione destinata al reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Sanremo”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili dell’Asl 1 Imperiese.

“L’erogazione – hanno spiegato – effettuata da un cittadino sanremese sarà devoluta per l’acquisto di un ventilatore per la respirazione meccanica e un monitor per il controllo dei parametri vitali dei pazienti ricoverati.

Due importanti strumenti per un reparto in prima linea in questi giorni di emergenza Coronavirus.

Ideatore dell’iniziativa è Nicola Lanteri, commercialista, che ha deciso di puntare sul ‘virus buono’ della solidarietà per esprimere la sua vicinanza al mondo della sanità”.

“A nome dell’azienda – ha sottolineato il direttore generale dell’Asl 1 Marco Damonte Prioli – ringrazio il dottor Lanteri per la donazione devoluta al reparto di Rianimazione e la sensibilità dimostrata in un momento così delicato, la solidarietà, nelle sue molteplici manifestazioni, è un messaggio positivo che accompagna e sostiene il grande impegno di cura e assistenza ai cittadini richiesto in questa fase di emergenza”.

“Mi è sembrato – ha dichiarato Lanteri – che in questa fase dell’evoluzione infettiva, avere a disposizione ulteriori apparecchiature destinate ad incrementare l’offerta terapeutica fosse una scelta preferibile per la collettività.

Avere una città con una efficiente struttura sanitaria, con medici e operatori sanitari soddisfatti ed appagati del servizio che riescono ad erogare, con pazienti contenti per le cure che ricevono, non può che aumentare la visibilità della città e del suo comprensorio, con ricadute benefiche in tutto il corrispondente contesto economico.

Altre iniziative sono in corso e questo non può che riempire di felicità. Partiamo da questo disagio, e, per alcuni, da questa sofferenza, per cercare di ritrovare valori sempre esistiti, ma forse per troppo tempo sopiti”.