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Confederazione dell’Artigianato della piccola e media Impresa

Confederazione dell'Artigianato della piccola e media Impresa

La posizione di Cna in relazione al dibattito pubblico sulla nuova diga del Porto di Genova

“La Confederazione nazionale dell’Artigianato della piccola e media Impresa valuta favorevolmente gli interventi per lo sviluppo dei Sistemi Portuali liguri -. Spiega il Presidente Cna Liguria Massimo Giacchetta -. L’associazione accoglie positivamente il riammodernamento del bacino vecchio del Porto di Genova, tuttavia ritiene che la realizzazione di quest’opera debba prevedere prioritariamente lo sviluppo delle infrastrutture a terra che in questi anni, a parte il Terzo Valico, non hanno avuto esecuzione, pur essendo fondamentali per il traffico di merci e persone da e per i porti. Ci riferiamo alla Gronda, al Nodo di Genova, al completamento del Terzo Valico da Tortona a Milano, alla Pontremolese e al raddoppio ferroviario a Ponente. Questo a fronte del fatto che la rete, soprattutto autostradale ligure non regge e non riuscirà a reggere l’aumento dei traffici che si prospetta, come è ormai sotto gli occhi di tutti. Gli interventi a mare, pertanto, dovranno essere mirati e finanziati – prosegue Giacchetta -: va progettato ciò che si può realizzare, senza pensare a cose che non si potranno mai attuare, anche perché l’offerta e, dunque, la concorrenza di approdi per merci containerizzate è superiore alla domanda e senza le infrastrutture citate non si riuscirebbe a soddisfare l’incremento dei traffici. Pertanto, ribadiamo il nostro favore ad una ristrutturazione e ad un riammodernamento della Diga del Porto di Genova che prevede un miglioramento delle condizioni di sicurezza, che consenta alle navi da crociera l’ingresso al bacino vecchio del Porto senza pericoli e la possibilità per il bacino di Sampierdarena di avere un’apertura a Ponente. Infine, ma non per ultimo – conclude il Presidente Cna Liguria-, riteniamo che insieme alla ristrutturazione della Diga si dovrebbe progettare l’elettrificazione delle banchine con ipotesi green/green, ossia con produzione di energia elettrica non da materiali fossili ma tramite energia rinnovabile. Auspichiamo, inoltre, che nella realizzazione delle opere si tenga adeguatamente conto delle difficoltà delle imprese locali dovute all’emergenza pandemica e per tale motivo si favoriscano le loro prestazioni e il loro lavoro, a vantaggio della tenuta stessa del tessuto economico regionale”.