A due giorni dalla prima rappresentazione di Carmen, la candidata sindaca di Genova per il centrosinistra Silvia Salis oggi è intervenuta sul futuro del Teatro Carlo Felice.
“Come già detto in precedenza – ha dichiarato Salis – mi fa piacere ribadire con chiarezza che una volta sindaca, il contributo del Comune alla Fondazione Teatro Carlo Felice verrà interamente confermato.
Quello che invece dovrà cambiare sarà il contributo della Regione Liguria, che se allineato a quello del Comune di Genova permetterà alla Fondazione e ai suoi dipendenti di affrontare il futuro con maggiore serenità e prospettiva”.
Alla candidata del centrosinistra oggi ha replicato l’assessore regionale Simona Ferro (FdI).
“Silvia Salis – ha spiegato Ferro – chiede alla Regione Liguria di dare più soldi al Carlo Felice, ma nel 2015 i suoi amici della giunta Burlando gliene davano un terzo. Sembra una barzelletta, e invece è tutto vero.
La candidata del centrosinistra ha infatti dichiarato che se diventerà sindaca stanzierà alla Fondazione, bontà sua, lo stesso identico contributo che da anni stanzia la giunta Bucci-Piciocchi. Non un centesimo di più. Ha chiesto invece alla Regione Liguria di aumentare la sua parte.
Ci risiamo. Salis, con una riprovevole retorica ‘scaricabarile’, ignora completamente che con il centrodestra al governo a Genova e in Liguria i contributi al Carlo Felice sono più che raddoppiati.
In particolare, l’impegno regionale è addirittura triplicato, da 1 a 3 milioni di euro, mentre quello comunale è passato da 2,3 a 4,5 milioni.
Il frutto di un lavoro sinergico tra le parti, opportunamente concordato e pianificato, che si è rivelato cruciale per ampliare la pianta organica della Fondazione e superare il precariato. Lo stesso neodirettore Michele Galli ha recentemente sottolineato in conferenza stampa l’attenzione riservata alla Fondazione da parte delle Regione e del Comune.
Attualmente, grazie allo sforzo delle amministrazioni di centrodestra, il Carlo Felice è la fondazione lirico sinfonica italiana che riceve più contributi dagli enti locali. Insomma, le parole della Salis rappresentano nient’altro che l’ennesima figuraccia di chi non sa nulla. Non è minimamente informata sulla realtà dei fatti, ma pretende di amministrare”.