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Alta tensione | Blocco della Lituania, possibile allargamento del conflitto?

Alta tensione | Blocco della Lituania, possibile allargamento del conflitto?
Il confine tra la Lettonia e la Russia

Sta salendo rapidamente la tensione nel nord dell’Europa in Lituania. Mentre a est e al sud infuria la guerra tra l’Ucraina, sostenuta sempre più apertamente dalla Nato, e la Russia.

Ci sono dei segnali, purtroppo, forti di una possibile escalation.

Il blocco delle ferrovie a Kaliningrad

Venerdì 17 giugno, le ferrovie lituane hanno chiuso il transito ferroviario nella regione di Kaliningrad per le merci soggette a sanzioni europee. L’annuncio è arrivato dal governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, sul suo canale Telegram.

“Le ferrovie lituane – si legge in un post di Alikhanov che ha definito illegali le azioni di Vilnius – hanno notificato alla ferrovia di Kaliningrad che, a partire dalle 00:00 di domani, interromperanno il transito dalla regione di Kaliningrad e alla regione di Kaliningrad da altre regioni della Russia di un ampio elenco di merci che rientrano nelle sanzioni europee”.

Si tratta di merci trasportate tra la regione di Kaliningrad e altre regioni della Federazione Russa, attraverso il territorio della Lituania.

Da quanto spiegano le autorità della regione di Kaliningrad il blocco riguarda prodotti siderurgici; carburante per aerei; merci per l’industria aeronautica e spaziale; tecnologie di produzione marina; prodotti petroliferi; prodotti del carbone; torba; articoli di lusso e beni che contribuiscono al rafforzamento delle capacità industriali russe.

Parte del territorio russo in Lituania

La Lituania entrò a far parte dell’URSS il 3 agosto 1940. Poi con lo scioglimento dell’URSS, diventò indipendente, ma una parte restò alla Russia con un trattato di confine tra i due paesi dove figuravano degli obblighi da parte di Vilnius per garantire il transito delle persone e delle merci.

Proprio la violazione da parte di Vilnius delle regole di libero transito nella regione di Kaliningrad, per la Russia può diventare motivo di una reazione sentendo il proprio territorio attaccato.

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La cartina tra russia, Polonia, Lituania e Bielorussia

Per quanto riguarda il blocco c’è stato un tentativo di scarico di responsabilità. Da parte del governo russo c’è stata una richiesta di convocazione dell’incaricata dell’ambasciata della Lituania per un ripristino immediato del transito delle merci.

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Il confine tra la Lituania e la Russia visto con Google Maps

“Consideriamo apertamente ostili – ha detto il ministero degli Esteri russo secondo RIA Novosti – le misure provocatorie della parte lituana, che violano gli obblighi legali internazionali, in primo luogo la Dichiarazione Congiunta della Federazione Russa e dell’Unione Europea sul transito tra la regione di Kaliningrad e il resto del territorio della Federazione Russa del 2002”.

Sempre secondo quanto riporta RIA Novosti. Il ministero degli Esteri lituano avrebbe sostenuto che il divieto di transito commerciale per Kaliningrad sarebbe stato introdotto in accordo con la Commissione Europea e su suo suggerimento.

Dal canto suo, l’ambasciatore dell’UE presso la Federazione russa nel suo incontro con il viceministro degli Esteri Grushko ha negato che il blocco della regione di Kaliningrad sia stato deciso dall’UE.

Ora non importa se l’iniziativa del blocco sia stata decisa dalla Lituania, dalla Ue oppure dalla Nato. Sta di fatto che si tratta di un tentativo di limitare la sovranità della Russia, rendendo impossibile il trasporto e le comunicazioni tra il territorio russo e l’altro territorio russo.

Le reazioni del governo russo

Il portavoce del presidente della Russia Putin, Dmitrij Peskov ha definito “senza precedenti la decisione della Lituania di bloccare la regione di Kaliningrad.” Secondo lui, questa decisione richiede un’analisi approfondita prima che la Russia agisca.

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Il portavoce di Vladimir Putin Dmitrij Peskov (foto Tass)

Mentre il capo della commissione del Consiglio della Federazione per la protezione della sovranità Andrii Klymov ha dichiarato ai media: “L’UE deve correggere la situazione con il blocco di Kaliningrad, o la Russia avrà mano libera per risolvere la questione con qualsiasi mezzo”. Poi ha aggiunto: “Si tratta di un’aggressione diretta contro la Russia, che costringe a ricorrere all’autodifesa”.

Immediatamente si è mossa la macchina russa con incontri tra il governatore di Kaliningrad e i responsabili dei dicasteri. La finalità è quella di adottare  una serie di misure per contrastare il blocco della regione e proteggere i propri interessi nazionali.

Mosca, inoltre, vuole garantire ai suoi connazionali della zona di Kaliningrad il sistema energetico, l mantenimento della linea di comunicazione sottomarina in fibra ottica della regione, comunicazioni mobili e trasmissioni radiofoniche russe stabili oltre ai rifornimenti e al passio delle merci.

Sempre secondo alcuni media russi e cosa davvero allarmante se la notizia venisse confermata, sembra che si stia mobilitando il distretto militare occidentale russo. Distretto che fino ad oggi non era stato utilizzato dall’Operazione Militare Speciale in Ucraina.

Il blocco operato dalla Lituania presenta così un possibile allargamento del conflitto all’Unione europea.

Se a questo aggiungiamo il bombardamento della piattaforma civile petrolifera Chernomorneftegaz in Crimea. Le dichiarazioni odierne del presidente Putin che, durante il discorso ai diplomati dei college militari di Mosca, ha detto come “i più avanzati sistemi antiaerei e antimissilistici della Russia sono già in consegna all’esercito” che “determineranno le capacità di combattimento dell’esercito e della marina per gli anni e i decenni a venire”, sembra che all’orizzonte si prospetti quella che potremmo definire una tempesta perfetta. L.B.