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Tutti giù per terra: Governo Meloni beffato dalle Ong. Una sola nave di migranti a Marsiglia

Sbarco migranti (foto di repertorio fb)

Tutti giù per terra. La gran parte dei migranti tocca il suolo italiano. Una sola nave delle ong invece è ancora in mare, diretta verso il porto francese di Marsiglia.

Finisce in una bolla di sapone, a sinistra lo hanno definito un “teatrino della destra”, la vicenda dei migranti traghettati dall’Africa all’Europa da quelli che sono stati definiti da molti “taxi del mare”.

Tuttavia, la premier Giorgia Meloni ieri sera ha rivendicato la linea tenuta in questi giorni dall’Esecutivo: “In tema di sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale, gli italiani si sono espressi alle urne, scegliendo il nostro programma e la nostra visione. I cittadini ci hanno chiesto di difendere i confini italiani e questo Governo non tradirà la parola data”.

Riguardo alla Francia, la premier di FdI ha spiegato che “ha condiviso la responsabilità dell’emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell’Italia e di pochi altri stati. E’ importante proseguire in questa linea con gli Stati più esposti, così da trovare una soluzione condivisa e comune. L’emergenza immigrazione è un tema europeo e come tale deve essere affrontato”.

La Ocean Viking (bandiera norvegese, della ong francese Sos Mediterranee) è stata respinta dall’Italia e in queste ore è in navigazione verso Marsiglia.

La Rise Above ha invece sbarcato a Reggio Calabria subito tutti i suoi 89 passeggeri ed è subito ripartita.

Anche per le altre due navi nel porto di Catania c’è stata la soluzione del tutti a terra.

La Geo Barents ha avuto l’ok per far scendere quello che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito il suo “carico residuale”, cioè le persone che non erano state considerate vulnerabili dopo la prima ispezione dei medici dell’Usmaf.

La stessa cosa è successa qualche ora dopo con la Humanity One.

La Francia ha dunque accettato di farsi carico dei 234 migranti soccorsi dalla Ocean Viking, che è una delle più grandi e più efficienti navi delle Ong.

Differente il caso della tedesca Rise Above, nave piccola, con bassa capienza e inadatta a stare lunghi giorni in mare con tante persone ritenute vulnerabili. Ha svolto l’intervento di soccorso sotto il coordinamento delle autorità italiane,non ha tentato di forzare il blocco ed è stata dunque premiata con l’assegnazione del “pos” a Reggio Calabria. Non c’è stata inoltre la selezione tra i vulnerabili da far scendere e gli altri da tenere a bordo. Sono sbarcati tutti e 89.

Il braccio di ferro è proseguito per tutta la giornata, invece, a Catania, con la Geo Barents e la Humanity One.

La svolta quando ispettori del ministero della Salute sono nuovamente saliti a bordo della prima per rivalutare la situazione, dopo che Medici senza frontiere aveva segnalato le difficili condizioni dei 212 migranti rimasti sulla nave. Al termine, è stato deciso che il loro stato di salute era incompatibile con la permanenza a bordo e sono stati fatti scendere tutti.

“Torneremo subito in mare a salvare vite”, annuncia il capo delegazione Juan Matias Gil.

Il team medico in serata si è trasferito sulla Humanity 1 per svolgere le stesse visite a chi è rimasto a bordo e dopo poco anche i 35 naufraghi a bordo di questa nave, per i quali i medici hanno valutato un “alto rischio psicologico”, sono sbarcati accolti dagli applausi degli attivisti e al coro “libertà”.

“Negli ultimi anni – ha aggiunto Giorgia Meloni – abbiamo assistito a una gestione inadeguata del fenomeno, che ha prodotto grandi ed evidenti disagi: hotspot al collasso, sbarchi aumentati, Forze dell’Ordine allo stremo. E il tutto ha portato a un crescente clima di insicurezza generale.

Il nostro obiettivo è difendere la legalità, la sicurezza e la dignità di ogni persona. Per questo vogliamo mettere un freno all’immigrazione clandestina, evitare nuove morti in mare e combattere i trafficanti di esseri umani”.

Piantedosi, la cui direttiva dello scorso 25 settembre ha dato il via all’offensiva anti-ong del Governo, è finito prevedibilmente nel mirino: c’è chi ha definito incostituzionale il suo provvedimento e chi lo ha attaccato per la frase sul “carico residuale”. Lui non ci sta. “Se vi volete fermare all’esegesi delle espressioni burocratiche – ha dteto, rivolto ai giornalisti – fate pure, ma non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”.