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Titanio sul Beigua, Mai: Lega contraria a estrazione e norme non lo consentono

Monte Beigua (foto di repertorio fb)

“Titanio sul Beigua. La Lega ha presentato un’interrogazione in Regione Liguria allo scopo di mettere una pietra tombale sulla vicenda e consolidare la nostra granitica posizione, fermamente contraria, contro l’estrazione di minerali nell’area dell’entroterra Savonese, dove si troverebbe il giacimento più grande d’Europa del quale si parla dal 1970.

È evidente che vi siano interessi estrattivi, se consideriamo che si parla di circa 300 miliardi di euro di valore stimato.

Di fatto, la richiesta per effettuare indagini preliminari finalizzate a valutare la distribuzione e le concentrazioni del prezioso minerale, depositata dalla società CET, anche in forza del parere del Ministero dell’Ambiente che non ha ritenuto necessario sottoporla a una valutazione di impatto ambientale e ha quindi visto una recente e parziale autorizzazione, non servirà a nulla.

Se non ad alimentare la speranza di avviare la miniera creando molto disappunto nelle comunità locali, che hanno sempre manifestato in modi pacifici la loro contrarietà.

Appare evidente che la richiesta presentata da CET voglia tenere aperta la speranza di poter vedere prima o poi realizzato lo sfruttamento minerario dell’area.

Nel mio intervento di ieri in consiglio regionale ho però ricordato che vi sono già molte normative che vietano l’attività estrattiva: la norma nazionale 394/91 (Legge Quadro sulle Aree Protette), la legge regionale 12/95 (Riordino Aree Protette), la delibera di giunta 357/2017, le stesse regole del Piano del Parco Beigua.

Tutte vietano l’apertura di cave, miniere e sondaggi a scopo minerario, oltre che l’asporto di rocce, minerali e fossili”.

Lo ha dichiarato il capogruppo regionale Stefano Mai (Lega).