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Successo al Festival della Comunicazione di Camogli

Successo al Festival della Comunicazione
Successo al Festival della Comunicazione

Successo al Festival della Comunicazione di Camogli. Conclusa ottimamente la Summer School in Media Ecology e Comunicazione Digitale

Successo al Festival della Comunicazione di Camogli 2021

Al giro di boa la Summer School in Media Ecology e Comunicazione Digitale del Festival della Comunicazione

La Giornata Open di sabato 18 settembre ha visto alternarsi sul palco 10 grandi personalità della cultura italiana, per discutere dei macro-trend dell’innovazione e della comunicazione, proprio a metà del percorso della scuola estiva camoglina organizzata dal Festival della Comunicazione in collaborazione con il Comune di Camogli.

Una mattina densa e ricca di spunti, molto seguita anche online.

Si è appena concluso con successo l’evento clou della seconda edizione della Summer School del Festival della Comunicazione e del Comune di Camogli, ossia la Giornata Open aperta al grande pubblico e dedicata alla sempre più rapida e profonda trasformazione dell’ecosistema mediatico.

Dieci ospiti di livello nazionale e internazionale si sono riuniti al Teatro Sociale di Camogli per discutere prospettive, criticità e potenzialità di un mondo della comunicazione sempre più interconnesso e complesso, in un evento che ha visto una grande partecipazione di pubblico anche in collegamento in streaming.

In apertura il direttore della Summer School Luca De Biase, ha detto:

“Siamo in un ambiente mediatico in cui l’evoluzione della cultura avviene in un contesto sempre più digitale”.

“Infatti dal 2013 il poi oltre il 98% della conoscenza è registrata in forma digitalizzata”.

Il primo a salire sul palco è stato il Prorettore dell’Università di Genova Fabrizio Benente, che ha raccontato come le immagini e dall’iconografia genovese del Dodicesimo secolo costituissero già un complesso sistema mediatico.

Guido Scorza, membro del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, ha poi continuato:

“Dobbiamo imporre ai giganti del web di fare loro pulizia al posto nostro.

Dalla rimozione dei materiali pubblicati online in violazione del diritto d’autore a quelli pedopornografici e a quelli riconducibili a forme di hate speech”.

E dalla regolamentazione proattiva della rete si è passati alla riprogettazione del lavoro alla luce dell’esperienza della pandemia con Marco Bentivogli:

“L’innovazione tecnologica può essere un alleato anche per raggiungere i grandi obiettivi sindacali che non abbiamo mai centrato,

come la riduzione dell’orario di lavoro, l’umanizzazione del lavoro e una gestione più felice della ripetitività e della fatica del lavoro stesso”.

Di innovazione tecnologica come motore di sviluppo ha parlato anche il Direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia Giorgio Metta.

Mentre su innovazione e comunicazione in tema di sostenibilità nel mondo imprenditoriale si è concentrata Paola Schwizer, professoressa dell’Università di Parma.

Maurizio Ferraris dell’Università di Torino, nonché presidente di Labont, si è concentrato invece sulla Documanità:

ossia su come sciogliere gli equivoci sul rapporto tra l’umanità e le sue macchine.

E ancora, di regolamentazione delle comunicazioni digitali si è discusso con il Professore Emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa Sabino Cassese:

“C’è uno squilibrio tra dimensione nazionale e dimensione universale, ossia tra stato sovrano e la rete internet,

ma anche tra un mezzo come internet stesso e l’uso che se ne fa.

C’è una grossa differenza tra l’istituire un regolatore del web e l’effettiva regolazione dell’uso di internet”.

Mentre Stefano Allievi, Professore di Sociologia dell’Università di Padova, si è focalizzato su mobilità umana e migrazioni, tra trasformazioni reali e percezione.

“Fino al Settecento in inglese la parola progress significava viaggio – The Pilgrim’s Progress è il pellegrinaggio del cristiano, ad esempio – e in effetti il progresso è un viaggio nel tempo che ci proietta in avanti”, ha spiegato.

E in chiusura di giornata l’attesissimo intervento del Direttore Education Unesco Stefania Giannini su dinamiche culturali e media:

“L’istruzione è un diritto, ma è anche il migliore investimento che un Paese possa fare per il futuro. Ma è un diritto minacciato.

Poco più di un mese fa, i talebani sono entrati a Kabul e hanno preso il controllo dell’Afghanistan, suscitando immediatamente una preoccupazione globale per i diritti umani, e in particolare per i diritti delle donne e per la continuità dell’istruzione delle ragazze.

L’istruzione deve essere considerata come parte integrante della risposta umanitaria, come base per ridurre la povertà e costruire un futuro più prospero e stabile”, ha detto.

Iniziata lo scorso 13 settembre, la seconda edizione della Summer School in Media ecology e Comunicazione digitale prosegue fino a sabato 25.

Il percorso formativo residenziale è organizzato da Frame-Festival della Comunicazione insieme a:

Università di Genova, Università di Torino-Scienza Nuova, Istituto di Management Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Istituto Italiano di Tecnologia.

In collaborazione con il Comune di Camogli e la Regione Liguria.

Il Sindaco di Camogli Francesco Olivari ha commentato:

“Una scuola che si è affermata in poco tempo a livello nazionale, con risultati eccellenti già dalla prima edizione grazie anche alla qualità dei docenti”.

Il Presidente della Summer School e direttore del Festival della Comunicazione Danco Singer, ha concluso:

“Le studentesse e gli studenti della scuola sono già al lavoro per l’elaborazione di progetti innovativi legati alle frontiere della comunicazione digitale, che presenteranno alla fine del percorso”.

Il video completo della Giornata Open della Summer School è disponibile su festivalcomunicazione.it oppure su YouTube:

Ulteriori informazioni:

www.festivalcomunicazione.it/school