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Striscione Regeni tolto a Camogli e mantenuto a Sestri Levante. Pistacchi e Conti: assurdo

Comune di Sestri Levante (foto d'archivio)

“A poche ore dall’atteso derby con l’Entella, a Sestri Levante chi dimostra di non avere un’idea di “gioco” tanto da buttare ancora la palla in tribuna per non decidere è la maggioranza del sindaco Solinas, costretto ancora una volta a non rispettare le promesse fatte in campagna elettorale”.

Lo hanno dichiarato stamane i consiglieri comunali sestresi Diego Pistacchi (Sestriamo/Forza Italia) e Marco Conti (Fratelli d’Italia).

“Ieri sera, nel corso del consiglio comunale – hanno spiegato Pistacchi e Conti – prima è andata in difficoltà sulla mozione relativa all’esposizione della bandiere (quella arcobaleno e quella per Regeni) sulla facciata del Comune. Poi, fatto ben più grave, non è riuscita a prendere un impegno per la ricostruzione della sagra del Bagnun, distrutta dal rogo doloso dell’aprile scorso.

In entrambi i casi, due nostre mozioni hanno dimostrato le pesanti divisioni all’interno della maggioranza.

Quanto alle bandiere, hanno deciso di non decidere, chiedendo ulteriori pareri a Prefettura e Presidenza del Consiglio, nella speranza che sia la legge a risolvere una questione politica su cui non riescono a esprimersi (quando, per esempio a Camogli, il neo sindaco ha invece fatto togliere immediatamente lo striscione per Regeni dalla facciata del Comune, ndr).

Evidente e dichiarata la spaccatura tra alcuni consiglieri come Paolo Smeraldi e Albino Armanino, che (così come si dichiarano della Lega) a parole hanno sostenuto di non volere sul Palazzo Comunale altri simboli che non siano le bandiere istituzionali salvo poi votare contro la nostra mozione, e altri, come Claudio Muzio, che si sono detti politicamente desiderosi di mantenere vessilli come quelli per Giulio Regeni e l’arcobaleno della pace.

Hanno portato una mozione dedicata al rispetto delle leggi sul campo politico, tanto da non impegnarsi neppure a rimuovere la Bandiera Blu, oggi presente accanto a quella della Regione Liguria pur essendo vietata secondo tutte le interpretazioni già disponibili, ma poi non sono stati capaci di decidere.

Non sapendo cosa dire e fare, dai banchi della maggioranza è stato chiesto di affrontare argomenti più concreti che interessino la cittadinanza. Salvo poi fare, se possibile, ancor peggio quando si è parlato della sede del Bagnun.

La nostra mozione chiedeva un impegno a ricostruirla, lasciando ampio margine di scegliere la migliore collocazione, i materiali, il progetto.

La maggioranza, come sempre, si è prima detta favorevole. Poi ha presentato un ordine del giorno contrario per ribadire di valutare la realizzazione di una nuova sede, e solo ove si addivenisse a questa scelta, di iniziare a pensare al progetto.

Dopo avere invano provato a sostenere che queste definizioni fossero un chiaro impegno a realizzare la nuova sede, e dopo l’ammissione del sindaco Solinas di volere invece consultare alcuni residenti, anche il consigliere Claudio Muzio ha ammesso che la maggioranza vuole tenersi le mani libere.

Ancora un’occasione in cui è stata disattesa una promessa fatta in campagna elettorale in maniera solenne, davanti alla sede distrutta, dal sindaco Solinas, che si è mostrato molto infastidito quando gli è stato fatto notare.

Siamo stati esplicitamente accusati di disonestà intellettuale perché abbiamo ricordato quando in campagna elettorale si impegnava per la nuova sede del Bagnun, come quando prometteva la riduzione della Tari, quando garantiva agli operatori turistici la conferma e la valorizzazione della conferenza sul turismo, quando parlava di decoro della città, di pulizia.

Ogni volta che mettiamo la maggioranza di fronte alla necessità di assumere un impegno, questa preferisce svicolare e rimandare la decisione, meglio se ad altri.

E se il sindaco continua a tradire gli impegni presi con i cittadini, per tenere a galla una maggioranza che ‘va a bagnun’ in ogni situazione, c’è chi in maggioranza è costretto a rinnegare le proprie battaglie e la linea di riferimento che dichiarava di avere nei valori del centrodestra.

Hanno gettato la maschera anche nei fatti: sono una maggioranza alternativa di centrosinistra, che deve pagare le cambiali firmate proprio all’ala estrema della vecchia giunta di sinistra, che in campagna elettorale ha sostenuto Solinas”.