“Il fallimento di Alisa l’avevamo anticipato. E’ dal 2016 che denunciamo quanto poi candidamente la destra in campagna elettorale, e solo per opportunità politica, ha definito un vulnus.
Poter dire ‘ve l’avevamo detto’, però, non ci consola. Perché a pagare sono stati i cittadini, soprattutto quelli più fragili.
Che la Super Asl fosse un costoso poltronificio ideato per placare certi appetiti, lo abbiamo sottolineato più e più volte in aula, nelle commissioni e nelle conferenze. Risultato? La coppia Toti-Viale prima e la giunta di destra della seconda legislatura poi, è andata avanti per la propria strada, indifferente al grido di allarme dei territori in affanno di sanità pubblica”.
Lo ha dichiarato ieri il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano in merito alla riforma di Alisa approvata dal consiglio regionale.
“Oggi – ha aggiunto Giordano – la destra getta la maschera ma lo fa solo a metà: anziché chiudere quel capitolo fallimentare, cambia nome all’azienda. Ma sarà un ulteriore sperpero sulle spalle dei contribuenti, che per colpa di un inefficiente e imbarazzante apparato costato 40 milioni di euro all’anno, ha mortificato il servizio sanitario pubblico.
Con quei soldi, quante visite diagnostiche e preventive avrebbe potuto garantire, la destra al governo, ai liguri? Perché favorire invece consulenze e ‘famiglie’ politiche?
Anziché studiare soluzioni raffazzonate come il DL portato oggi in Aula, la maggioranza regionale si faccia un giro reale negli ospedali e nei Pronto soccorso della Liguria e pianifichi il miglioramento lavorando con tutti i soggetti politici prima e con le sigle sindacali poi.
Crediamo che cambiare nome ad Alisa sia semplicemente l’ennesima presa in giro, che non rimedia al danno: se si dà una mano di bianco a una parete ammuffita, la muffa prima o poi torna in superficie e così i cittadini si sentono ingannati una seconda volta.
Se davvero la destra sa leggere ‘i cambiamenti che avvengono nel tempo’, si fermi e chiuda definitivamente la vecchia Azienda, tutelando ovviamente i lavoratori ma cercando soluzioni credibili e non operazioni di maquillage.
Se non lo farà, dopo il primo cartellino rosso sventolato ieri in faccia a una destra perdente, ne arriverà presto un altro e poi un altro ancora. E farà ancora più male del primo. Ma anche questo non ci consola: perché nel frattempo, a farsi male e non per colpa loro, saranno i cittadini della Liguria”.