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Rapallo, bimbi fuori casa e lasciati giocare a pallone. Sindaco: genitori incoscienti

Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo (foto di repertorio)

“La leggera flessione nei casi di contagio da coronavirus è stata interpretata da tante persone nella maniera più sbagliata: allentando la presa e uscendo di casa in maniera non conforme alle direttive. Invece dovrebbe succedere proprio il contrario: tenere duro e continuare a non uscire di casa. E’ questa, l’unica maniera per evitare che la curva si rialzi, con i devastanti problemi che questo comporterebbe a livello di salute, sociale, economico”.

Lo ha dichiarato oggi su fb il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco.

“Dalle segnalazioni e dalle conseguenti verifiche delle forze dell’ordine – ha aggiunto Bagnasco – è emersa una cospicua presenza di persone per strada, alcune delle quali con comportamenti non conformi alle direttive governative.

Un esempio: bambini che giocavano a pallone in uno spiazzo tra le case.

Non è ammissibile che, dopo un mese che continuiamo a ribadire l’importanza del restare a casa e uscire solo in caso di stretta necessità, si verifichino ancora comportamenti del genere.

Nel caso specifico, la recente circolare ministeriale consente ai più piccini una passeggiata, ma accompagnati da un solo genitore e sotto casa, non certo in cortile con altri bambini e adulti, o a passeggio in strada, a fare lo slalom tra la gente in coda all’ingresso del supermercato.

Non possono essere i bambini a rimetterci per il comportamento incosciente di certi genitori. O le persone più fragili a causa di chi continua a uscire di casa più del dovuto, magari facendo la spesa tutti i giorni e più volte al giorno. Questa mancanza di buonsenso e di rispetto non è più concepibile.

I controlli già sono numerosi, ma vedremo di aumentarli ulteriormente e di elevare sanzioni cospicue a chi verrà individuato a non rispettare le direttive.

In questo momento, per un sindaco è veramente complesso gestire la situazione e c’è davvero bisogno dell’aiuto, del sostegno, della collaborazione di tutti.

In questi giorni ci troviamo spesso a vedere in televisione o su internet immagini o racconti di persone che muoiono in ospedale sole, in isolamento, senza nemmeno la possibilità di vedere o sentire i familiari per l’ultimo saluto.

Ecco, io chiedo alle persone che continuano a uscire di casa e a non rispettare le direttive, come si sentirebbero se in quella camera d’ospedale ci fosse un loro genitore, o figlio, o nonno. Continuerebbero ad andarsene in giro così serenamente? Io non credo.

Tutti dobbiamo collaborare affinché questo non accada, a noi e agli altri. Ancora una volta, chiedo ai cittadini di essere responsabili e di aiutarci nell’unica maniera possibile: restando a casa”.