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Procuratore Cozzi: sequestro aree ponte va mantenuto fino a cessate esigenze probatorie

Il Crollo del Ponte Morandi

“Abbiamo il provvedimento di dissequestro pronto. Non stiamo aspettando, ci rendiamo conto dei tempi ma non possiamo dissequestrarlo a persone indeterminate”.

Lo ha dichiarato oggi all’agenzia Aska il procuratore della Repubblica di Genova, Francesco Cozzi. Il dissequestro dei due monconi e della zona del Ponte Morandi è atteso da tempo per rendere le aree cantierabili e far partire i lavori.

Il sequestro – ha aggiunto Cozzi – viene mantenuto unicamente per esigenze giudiziarie, nel momento in cui il Commissario straordinario ci presenterà un piano per la demolizione e questo verrà fatto valutare dai periti, dai consulenti tecnici del pubblico ministero e di parte, che potranno dare indicazioni per far sì che la demolizione avvenga compatibilmente con l’acquisizione di parti che servono per l’accertamento delle cause del crollo, verrà naturalmente dissequestrato il ponte per consentirne la demolizione.

Se poi non fosse possibile attivare queste salvaguardie per l’accertamento probatorio verrà dissequestrato ugualmente e verrà demolito il ponte.

In questo momento credo che il sequestro giovi a molti, nel senso che consente di evitare querelle sulla competenza di chi oggi interviene sul ponte. Quindi viene mantenuto unicamente per esigenze probatorie. Quando saranno cessate queste esigenze, che sono coordinate con la demolizione, verrà immediatamente dissequestrato”.

Il sindaco e Commissario straordinario Marco Bucci ieri aveva spiegato che la scelta del progetto di ricostruzione del ponte avverrà entro la fine di novembre, aggiungendo che il suo piano prevede l’inizio dei lavori per il cantiere il 15 dicembre. Dissequestro permettendo.

Il gip aveva infatti fissato il 5 dicembre come “deadline” per i periti nominati dal Tribunale che dovranno consegnare la relazione peritale entro tale data, ma potranno anche (legittimamente) chiedere una proroga per ulteriori indagini e accertamenti sui reperti che sono nell’area della Val Polcevera.

In altre parole, se tra il 5 e il 15 dicembre i periti e il gip daranno il via libera, si potrà effettivamente partire con i primi lavori per la ricostruzione che dovrebbero durare “circa 15 mesi” e concludersi quindi per la primavera 2020.