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Premio economico ai sanitari, Lega a Pd: non è il momento di polemiche e fake news

Vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega)

“Questo non è il momento delle polemiche e delle fake news, ma di collaborare nell’interesse di tutti i liguri. Tuttavia, i consiglieri regionali del Pd continuano a fare propaganda politica”.

Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).

“Ieri in una nota diffusa ai media – ha spiegato Ardenti – hanno dichiarato che avevano avanzato la proposta di prevedere un’indennità speciale per i sanitari impegnati nella lotta al Covid-19 con un ordine del giorno presentato martedì scorso in consiglio e bocciato dalla maggioranza.

Però si sono ‘dimenticati’ di riferire che il centrodestra aveva già proposto di riconoscere il premio economico a tutto il personale sanitario della Liguria, con un altro ordine del giorno, che peraltro martedì è stato votato all’unanimità (quindi anche dagli stessi consiglieri del Pd).

Non è tutto. Perché si sono ‘dimenticati’ di riferire che la giunta di centrodestra, in particolare con l’assessore alla Sanità Sonia Viale, in tal senso si è già portata avanti rispetto ad altre Regioni e, dopo l’incontro di lunedì con le sigle sindacali, i rappresentanti di Cisl, Cisl Fp e Cisl Medici si sono dichiarati soddisfatti, riconoscendo l’impegno e il proficuo lavoro della giunta Toti.

Non è ancora tutto. Perché si sono ‘dimenticati’ di riferire che ieri i vertici dell’Ente nazionale di previdenza dei medici (Enpam) hanno correttamente denunciato che i camici bianchi impegnati nella lotta al Covid-19 sono stati privati dal Governo Pd-M5S dell’indennizzo di 600 euro dopo la notizia (vera) che il decreto Imprese ha corretto la norma del decreto Cura Italia, riservando il sussidio a chi è iscritto in esclusiva a una Cassa pensionistica privata.

L’Enpam dovrà quindi bloccare 25.262 bonifici che stavano per essere inviati agli associati che ne avevano diritto.

Si ipotizza occorrerà integrare la domanda con un’ulteriore autocertificazione, ma agli specializzandi e ai dipendenti, magari part time, che in questo momento stanno rischiando la vita, è andata anche peggio perché per loro l’indennizzo di 600 euro è stato cancellato del tutto.

Inoltre, ricordo che martedì è stata bocciata in commissione Bilancio al Senato (voti contrari di Pd e M5S) la proposta della Lega che chiedeva di aumentare lo stipendio di medici, infermieri e personale sanitario che stanno lottando contro il coronavirus, detassando il 70% del loro stipendio.

Non bastano i finti ‘grazie’ e le pacche sulle spalle. Donne e uomini che rischiano (e purtroppo perdono) la vita per salvare altre vite, meritano riconoscimenti concreti. Ossia fatti e non parole, polemiche e fake news di propaganda”.

Ecco quanto avevano dichiarato i consiglieri del Pd in una nota diffusa ieri.

“Un’indennità speciale per i sanitari impegnati nella lotto al Covid-19, sulla scorta di quanto sta accadendo in Toscana e in Emilia Romagna. Lo chiede alla giunta regionale il Gruppo del Partito Democratico della Liguria, che già aveva avanzato la proposta in un ordine del giorno presentato martedì scorso in Consiglio e bocciato dalla maggioranza.

Anche se è impossibile quantificare economicamente il lavoro enorme che sta facendo tutto il personale sanitario ligure, crediamo che sia giusto riconoscere a medici, infermieri, oss e a tutti coloro che, a rischio della propria vita, con poche protezioni e in condizioni complicatissime, continuano a prendersi cura dei malati di Coronavirus, una specifica indennità speciale, a seconda del grado di contatto con i pazienti Covid-19, eventualmente finanziata con una quota del crowdfunding regionale (come avviene in Toscana), su cui ci auguriamo la Regione abbia assunto una regia, e con le risorse previste dal Decreto Cura Italia.

Oltre ai ringraziamenti di rito, pensiamo che un minimo sostegno economico per questi lavoratori sia doveroso. In Toscana si parla di 45 euro al giorno, in Emilia Romagna circa 1000 euro al mese. Visto che finora la Liguria è arrivata ultima su tutto (dai tamponi ai test seriologici, dalle unità speciali all’assistenza domiciliare farmacologica), sarebbe importante, per una volta, essere tra le prime regioni italiane. Lunedì la questione è stata posta alla Giunta dai sindacati.

Auspichiamo che sulla quantificazione delle risorse, la misura dell’indennità e la platea dei beneficiari si assumano decisioni in tempi ragionevolmente brevi”.