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Per la cultura non si ferma ritratti di Agostino Pallavicino

Per la cultura non si ferma ritratti di Agostino Pallavicino

La cultura non si ferma: ritratti di Agostino Pallavicino nella collezione di Palazzo Spinola di Genova. Su YouTube del MIBACT i racconti della Galleria.

La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova partecipa alla campagna la cultura non si ferma, promossa dal Ministero per i beni e le Attività culturali e per il Turismo, con una serie di contribuiti pubblicati sul canale youtube del Mibact. La direttrice delle collezioni della Galleria, Farida Simonetti, racconta nella rassegna “di libro in libro” le opere e la storia dei protagonisti della dimora Pellicceria attraverso i tanti volumi che, nel corso degli anni, sono stati dedicati al patrimonio culturale del palazzo. In particolare, il primo ciclo di storie è rivolto alle opere legate alla figura di Agostino Pallavicino di cui Palazzo Spinola conserva numerosi ritratti.

Nel filmato dal titolo Agostino Pallavicino professione ambasciatore, la direttrice Simonetti ripercorre, sfogliando le pagine del catalogo “l’Età di Rubens”, realizzato in occasione di Genova Capitale della cultura 2004, le principali tappe del cursus honorum perseguito da Agostino per tutta la sua vita: nel 1621 divenne ambasciatore della Repubblica presso papa Gregorio XV, avvenimento immortalato dal meraviglioso ritratto di Anton van Dyck, forse il primo tra quelli eseguiti a Genova dal pittore e che, venduto nell’Ottocento, si trova ora al Paul Getty Museum di Los Angeles. La nomina a protettore di san Giorgio nel 1625 è invece fissata nel dipinto che ancora una volta Agostino commissionò a Anton Van Dyck ma di cui, tagliato forse alla fine del Seicento, resta solo la parte con il figlio Ansaldo. Il prestigioso incarico del 1629, come ambasciatore della Repubblica presso il re di Francia Luigi XIII, fu fermato sulla tela dal pittore Domenico Fiasella che sarà anche l’autore dell’immagine della carica più alta raggiunta da Agostino Pallavicino, l’elezione a doge della Repubblica di Genova nel 1637.

Un modo per conservare una modalità di dialogo, quello proposto dalla direttrice della Galleria, ma anche un suggerimento, in questo periodo in cui è consigliato stare nelle proprie case, a riprendere in mano i libri che ciascuno, secondo i propri interessi, ha raccolto in visite a mostre, musei, monumenti e usare il libro per un proprio nuovo viaggio “virtuale”.

Con questa iniziativa il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione. Attraverso il sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose iniziative digitali in atto.

Sulla pagina La cultura non si ferma del sito in continuo aggiornamento, sono inoltre già presenti diversi contributi dei luoghi della cultura statali.