L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage, Down the Rabbit Hole of Art Crime, documentario sul traffico di beni culturali
L’Istituto Italiano di Tecnologia presenta Threads of Heritage il documentario che svela le trame del traffico illecito di beni culturali e il ruolo delle nuove tecnologie nel contrastare questo fenomeno
La pellicola realizzata nell’ambito del progetto europeo RITHMS, finanziato dal programma Horizon Europe, svela meccanismi e protagonisti del mercato illecito d’arte, un fenomeno che mette a rischio il patrimonio culturale mondiale.
Link alle immagini: https://multimedia.iit.it/asset-bank/images/assetbox/504502f1-1cf2-41b5-9b08-6bab6c3a1c0c/assetbox.html
Link al trailer del documentario: https://we.tl/t-rfwdYWTU1x
Svelare il volto nascosto del traffico illecito di beni culturali, fenomeno che mette a rischio il patrimonio mondiale. È questo l’obiettivo del documentario Threads of Heritage – Down the Rabbit Hole of Art Crime, prodotto dal Centre for Cultural Heritage Technology, il centro dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Venezia, in collaborazione con No Panic Agency, per la regia di Brian Parodi. Il film nasce nell’ambito del progetto europeo RITHMS, finanziato dal programma Horizon Europe e coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, per raccontare le trame oscure che intrecciano scavi clandestini, collezionismo privato e mercati internazionali illeciti e il ruolo delle nuove tecnologie nel contrastare questi fenomeni.
L’anteprima su invito si terrà l’11 luglio 2025 presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, luogo che negli anni è diventato simbolo di riscatto per molti reperti rientrati grazie a complesse operazioni internazionali. L’evento si aprirà con un panel introduttivo che vedrà la partecipazione di esperti, rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine impegnate nella lotta contro il traffico illecito. Al termine della proiezione, il museo offrirà visite guidate dedicate a reperti che raccontano concretamente il valore del recupero e della tutela del patrimonio culturale.
Una seconda proiezione aperta al pubblico gratuitamente si terrà a Genova lunedì 14 luglio alle ore 21.00 presso il Cortile Maggiore di Palazzo Ducale nell’ambito della rassegna estiva del Circuito Cinema Genova. A introdurre il documentario un confronto tra Arianna Traviglia, Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology – IIT e Giacomo Montanari, Assessore alla Cultura del Comune di Genova, moderato da Linda Kaiser, critica, storica dell’arte e giornalista.
Girato tra Roma, Cerveteri e Madrid, il documentario accompagna lo spettatore nei luoghi simbolo di questo fenomeno: siti archeologici violati, depositi museali inaccessibili al pubblico e sedi istituzionali dove si lotta per la tutela del patrimonio. Attraverso le testimonianze dirette di esperti, forze dell’ordine ed ex funzionari, il racconto ricostruisce casi giudiziari emblematici e rivela i meccanismi di un mercato illecito che vale milioni di euro.
Threads of Heritage si arricchisce con le voci di Vincenzo Bellelli, Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Arianna Traviglia, Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e dell’ex Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Francesco Rutelli. Il documentario vede inoltre la partecipazione delle forze dell’ordine impegnate sul fronte del contrasto: il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) e la Brigada de Patrimonio Histórico della Polizia Nazionale spagnola. Gli ex funzionari archeologi Maurizio Pellegrini e Daniela Rizzo, insieme all’ex giudice Guglielmo Muntoni, ricostruiscono vicende legate a noti mercanti d’arte internazionali come Giacomo Medici e Robert Emanuel Hecht, e alla curatrice Marion True del Getty Museum.
Elemento particolarmente innovativo del film è l’approfondimento sulle tecnologie emergenti: dall’analisi satellitare per il monitoraggio dei siti archeologici, raccontata da Alessandra Ussorio (SatCen – EU Satellite Centre), al software SWOADS dei Carabinieri TPC, capace di identificare beni illeciti online grazie all’intelligenza artificiale. Fino a RITHMS, la piattaforma sviluppata dall’Istituto Italiano di Tecnologia all’interno dell’omonimo progetto che integra dati e utilizza la Social Network Analysis per mappare reti criminali coinvolte nel traffico illecito.
“Threads of Heritage non è solo una denuncia del traffico illecito, ma una dichiarazione d’intenti: proteggere il patrimonio culturale è una responsabilità collettiva, che richiede consapevolezza, ricerca scientifica e collaborazione internazionale. In quest’ottica, RITHMS rappresenta un’importante opportunità per mettere a fattor comune competenze multidisciplinari all’interno di una piattaforma digitale pensata per supportare concretamente le forze di polizia, rafforzando l’efficacia delle indagini e della prevenzione contro questo fenomeno.” – Arianna Traviglia, Direttrice Centre for Cultural Heritage Technology – IIT
“Il fenomeno del traffico illecito dei beni culturali è una minaccia grave e insidiosa che non solo distrugge la nostra memoria collettiva, ma alimenta anche reti criminali internazionali. Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia custodisce alcuni tesori recuperati dopo complesse operazioni investigative e diplomatiche che hanno consentito di riportare nel nostro Paese oggetti straordinari. Ma è una vittoria incompleta poiché spesso non è più possibile ricostruirne il contesto di provenienza. Per questo siamo orgogliosi di aver preso parte a questo progetto scientifico e di divulgazione che raggiunge degli obiettivi essenziali: l’importanza dell’impegno condiviso fra le istituzioni per contrastare efficacemente questo fenomeno e la consapevolezza dei cittadini per favorire il rispetto e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale”. – Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Threads of Heritage è uno strumento di sensibilizzazione e conoscenza che invita il pubblico a riflettere sul valore universale del patrimonio culturale e sulla necessità di difenderlo anche attraverso lo svilupo di nuove tecnologie.