Home Politica Politica Genova

Liguria non è Calabria, Toti: riaperture ristoranti non prima di altre due settimane

Bar e ristorante con tavoli all'aperto (foto di repertorio fb)

“I numeri di oggi ci confermano che la situazione è in miglioramento, e questo ci conforta nelle nostre scelte. I tamponi effettuati aumentano come promesso, e per la prima volta registriamo la controtendenza, con un segno negativo nel numero dei casi al momento positivi. Scendono anche gli ospedalizzati, che oggi sono circa la metà di quanto fossero il mese scorso: oggi abbiamo più di 700 letti a disposizione in media intensità e sono occupati meno della metà dei posti disponibili in terapia intensiva, se mai la curva dovesse tornare a impensierirci”.

Lo ha dichiarato ieri sera il governatore ligure Giovanni Toti.

E domani in Calabria riaprono bar e ristoranti con tavoli all’aperto

“Le ordinanze emesse da Regione Liguria fino a oggi – ha aggiunto Toti – sono pienamente legittime e i dati che ci troviamo di fronte ci confortano che siamo sulla strada giusta.

Ogni regione ha le sue priorità e le sue peculiarità, le sue differenze, che devono essere tenute in considerazione.

Per questo vorremmo consentire alle persone dello stesso nucleo familiare di andare in barca e a chi vive nei piccoli Comuni che non hanno supermercati sul loro territorio di lasciare il Comune per andare fare acquisti in negozi più convenienti, come anche di spostarsi in macchina per andare a fare sport in un parco.

Il nostro obiettivo è valutare attentamente i dati delle prime due settimane di maggio e, se tutto continuerà ad andare in questa direzione, ragioneremo con grande attenzione e con grande prudenza di anticipare l’apertura di parrucchieri e servizi alla persona, ovviamente applicando regole serie per la tutela delle persone.

Come anche ragioneremo di far ripartire in anticipo i ristoranti, che potranno lavorare utilizzando maggiori porzioni di suolo pubblico, mettendo tavoli a distanza e dotando i camerieri di mascherine e usando tutte le misure e le precauzioni del caso.

Stesso discorso poi per gli stabilimenti balneari, che dovranno lavorare in totale sicurezza.

Poi, sarà necessario ragionare sullo spostamento delle persone.

Anche qui il nostro punto di partenza saranno i dati delle prime due settimane di maggio, ma se la stagione turistica vuole avere un senso si dovrà per forza parlare della possibilità di far muovere i cittadini”.