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Lega Abolizione Caccia contro la delibera della Giunta Bucci

Lega Abolizione Caccia contro la delibera della Giunta Bucci
Un Fringuello (immagine di repertorio)

Via libera all’abbattimento di 26mila fringuelli in Liguria. Pubblicata la delibera che consente l’abbattimento in deroga di specie protette

È stata pubblicata la delibera n. 335 della Giunta regionale della Liguria, approvata lo scorso 10 luglio e destinata a entrare in vigore dal 1° ottobre al 16 novembre 2025. Il provvedimento autorizza l’abbattimento in deroga di 25.984 fringuelli e 11.058 storni, specie protette dalla normativa italiana ed europea. L’intervento sarà attivo su tutto il territorio ligure.

Associazioni ambientaliste contrarie: “Una barbarie ingiustificabile”

Contro la delibera si sono mobilitate sette associazioni per la tutela dell’ambiente e della fauna selvatica: ENPA, Italia Nostra, LAC, LAV, LIPU, LNDC e WWF, che già il 17 febbraio avevano inviato una lettera al presidente della Regione Liguria, Marco Bucci. In quella occasione, le sigle ecologiste avevano denunciato l’uso di motivazioni “forzate e surreali” per giustificare l’abbattimento di specie protette.

Le associazioni contestano con forza i richiami al folklore, ai piatti tradizionali liguri e alla presunta necessità di rivitalizzare la ruralità ligure. “Una barbarie ingiustificabile sotto ogni punto di vista – afferma la Lega Abolizione Caccia – basti pensare che un fringuello pesa meno della cartuccia utilizzata per ucciderlo. Mai si erano visti dei ricettari di cucina adottati a motivazione di un atto amministrativo”.

Fringuelli e storni: specie protette e non cacciabili in Italia

L’abbattimento di fringuelli e storni è vietato dalla legislazione venatoria nazionale ed europea, che tutela queste specie. La Corte di Giustizia Europea si è espressa con chiarezza nel 2021, condannando la Francia nella causa C-900/19 proprio per l’utilizzo delle deroghe fondate su presunte tradizioni. “In realtà, la caccia a queste specie protette nulla ha a che fare con il patrimonio culturale e la tradizione rurale della Liguria e del resto d’Italia – dichiara ancora la Lega Abolizione Caccia – congiuntamente al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini della nostra Regione ormai da anni condanna e disprezza queste forme di discutibile “divertimento”, che non sono solo di una crudeltà inaudita, ma rappresentano una pura aggressione al patrimonio naturale”.

Nessun riferimento alla caccia in deroga nel programma elettorale

Secondo la Lega Abolizione Caccia, non vi sarebbe traccia nel programma elettorale della maggioranza regionale di una simile misura: “In quale parte del programma elettorale di maggioranza per le scorse elezioni regionali era prevista una scelta talmente abnorme? Abbiamo controllato: in nessuna”.

Le associazioni hanno inoltre chiesto, senza successo, un incontro con il presidente Bucci e il ritiro dell’istanza trasmessa all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che dovrebbe esprimersi sul cosiddetto calcolo della “piccola quantità” in base alla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea.

Il rischio di nuove condanne europee

Già nel 2008, 2009, 2010 e 2011 l’Italia ha subito quattro condanne da parte della Corte di Giustizia UE per pratiche abusive di caccia in deroga attuate da alcune Regioni, tra cui la Liguria. La Direzione Ambiente della Commissione Europea ha recentemente ricordato questo precedente in risposta a un quesito del Ministero dell’Ambiente.

Da parte delle associazioni la preoccupazione è chiara: “Vogliamo esporci nuovamente a procedure d’infrazione che pagheranno i cittadini, per soddisfare chi si diverte a sparare contro i fringuelli per gioco?”.

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