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La Serbia piange la scomparsa di Ivan Tasovac

Ivan Tasovac, Direttore della Filarmonica di Belgrado ed ex Ministro della Cultura e dell'Informazione della Repubblica di Serbia, ci ha improvvisamente lasciato.

Ivan Tasovac ci ha improvvisamente lasciati durante la notte del 29 settembre nella sua casa di Belgrado, all’età di 55 anni: era nato nel 1966.

Per dirla con le parole del nostrano poeta Dino Campana, Ivan Tasovac è stato un “Puro Artista”. Figlio degli attori Predrag Tasovac e Maria, Tasovac ha esordito nella carriera di pianoforte professionale all’età di 12 anni, ottenendo nel 2001 la carica di Direttore più giovane nella storia della Filarmonica di Belgrado, ruolo di successo che aveva momentaneamente sospeso per assolvere all’altrettanto rilevante carica in qualità di Ministro della Cultura e dell’Informazione della Repubblica di Serbia nel primo governo di Aleksandar Vucic.

Ed è in tali vesti che lo ricordiamo come ospite d’onore, nonostante il suo eccezionale grado d’umanità, nel 2014 alla settima edizione del Kustendorf festival, l’affermata manifestazione cinematografica e musicale ideata dal regista Emir Nemanja Kusturica che srguiamo da molti anni. Proprio in quell’occasione, Tasovac e Kusturica stendevano “tappeti rossi” non per gli attori, bensì per i lupi, un lupo in particolare ivi presente, ad indicare come la “Kultura” debba essere appannaggio di tutti e mai motivo di vanagloria.

Proprio in quell’edizione del Kustendorf festival, di Ivan Tasovac ci aveva profondamente colpito l’affabilità, considerata l’alta funzione assolta. Era un uomo decisamente originale, del quale faceva notizia la peculiare pettinatura dai capelli al vento e la partecipazione alla giuria della versione serba del reality show internazionale “I’ve got talent”. Artista segnato in primis da un radicato amore per la “Cultura”, fine sommo della sua esistenza.

In qualità di Liguria Notizie esprimiamo sommo rammarico per la sua precoce dipartita, citando una frase che ripeteva spesso: “L’ottimismo nel mio caso non deve essere trattato come un tratto caratteriale, ma può essere una diagnosi”.

Mancherà, ma faremo tesoro del suo entusiasmo nell’attraversare il mondo. Romina De Simone