Home Consumatori Consumatori Genova

I sette Comuni dell’Alta Val Trebbia con un medico a ore

Rovegno offre un’abitazione al medico che si trasferisce

Situazione che ha quasi del grottesco in Alta Val Trebbia ligure dove da Torriglia a Gorreto c’è un solo medico e per di più ‘part time’.

Da metà settembre del 2017 ‘ô sciô mëgo’ Domenico Cella, dopo quarant’anni di onorato servizio, è andato in pensione.

Al suo posto è arrivato, ma con un contratto a termine di dodici mesi, Mohammed Alì Kheirkah, un medico iraniano che vive in Italia da 40 anni.

Lui, però abita a San Eusebio e ogni volta deve percorrere mezza Valbisagno, superare Scoffera per arrivare nel primo comune della Val Trebbia, Torriglia.

Lo fa per 13 ore alla settimana spostandosi su uno dei 7 comuni di competenza nell’ Alta Val Trebbia ligure: Torriglia, Rovegno, Montebruno, Fontanigorda, Gorreto, Fascia e Propata.

A Montebruno, ad esempio, lo si trova il lunedì pomeriggio, il martedì mattina e il giovedì.

Quando, però, il medico non c’è, nei giorni feriale e alla sera, l’unica alternativa è la Guardia medica di Torriglia o il 118 per le emergenze.

A denunciare i fatti, per l’ennesima volta, è il sindaco di Rovegno Pinuccio Isola.

Il sindaco Isola ha più volte sollevato il problema senza ottenere, però, un risultato concreto.

“Siamo senza un medico in paese. E’ impossibile per un malato percorrere 20 chilometri in macchina per arrivare a Torriglia ed essere visitati almeno da una guardia medica.

Da noi l’influenza non è ancora arrivata in forma massiccia, ma se arriverà cosa faremo?”

“Qui a Rovegno – prosegue Isola – abbiamo i Volontari del Soccorso, dei veri e propri angeli custodi. Sono operativi sia d’estate dove c’è il maggior afflusso di turisti, sia d’inverno in cui girare per le strade diventa veramente pericoloso. Ma ci sono e per quello che fanno meriterebbero un encomio solenne.”

“Così – conclude il sindaco – siamo arrivati al punto, al di là delle graduatorie che devono esserci per legge, di mettere a disposizione un alloggio per un medico che si trasferisce a vivere qui da noi a Rovegno. Cosa dobbiamo fare ancora?” L.B.