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Gli striscioni lasciati morire. Il Savona calcio non c’è più.

E’ la fine di una storia, di una leggenda. Oggi alle 18.00 il Savona calcio è morto. Definitivamente.

La dirigenza attuale, molto chiacchierata da quando aveva preso le redini della società alla fine della scorsa estate, ha gettato la spugna.

Meno di un’ora fa infatti il commercialista milanese Carlo Sergi, ha ufficialmente messo fine alla società annunciando che non si iscriverà alla serie D.

Questo il laconico, freddo e triste comunicato pubblicato su Facebook: “È con grandissimo dispiacere che informiamo tutti della oggettiva impossibilità a proseguire il cammino intrapreso. La decisione di non iscrivere la società al prossimo campionato è dolorosa, ma l’unica possibile.
L’impegno di ciascuno è stato massimo nel tentativo di permettere un finale diverso e per questo vogliamo ringraziare tutti coloro che con infinita dedizione e grande professionalità hanno dimostrato nel corso della stagione che si sta per chiudere, e in particolare in questi ultimi difficili mesi, un appassionato attaccamento ai colori, ai valori, alla storia di questa società”.
Insomma, la gloriosa società da dove prese il via la fantastica carriera di Pierino Prati, che ha annoverato tra le sue file Pizzi, Fazzi, capitan Persenda, giocatori come Fascetti, Furino, Gilardoni, Ferrero in uno straordinario campionato di serie B nel 1967 (una formazione di quella squadra nella foto in alto, campionato poi concluso con la retrocessione per volontà di persone più… potenti) non esiste più.

Questa è la realtà. Vedremo nelle prossime ore se qualcuno si farà avanti per iscrivere gli striscioni almeno al campionato di Eccellenza.

Franco Ricciardi