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Esche avvelenate nei boschi di S. Stefano d’Aveto, muore giovane cane da caccia

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Cacciatori con cinghiale (foto di repertorio)

Ieri un giovane cane da caccia è morto tra le braccia del suo padrone dopo avere ingerito una sostanza letale nei boschi di Santo Stefano D’aveto.

Per scongiurare la presenza di altre esche avvelenate, oggi i carabinieri forestali hanno effettuato un’ispezione nelle aree di Casafredda e Alpicella impiegando “Alma” ossia un cane addestrato in Spagna per la ricerca di questo specifico tipo di sostanze mortali.

La pratica di usare bocconi avvelenati, hanno spiegato i carabinieri forestali, era in uso dai tempi in cui vigeva la vecchia legge sulla caccia secondo la quale era previsto uccidere gli animali ‘nocivi’, come lupi, aquile e orsi, ovvero i carnivori ritenuti competitori sia per le prede da caccia che per il bestiame al pascolo.

Quelle stesse specie ora sono protette e l’utilizzo e la detenzione di esche e bocconi avvelenati sono vietati per legge. L’invito dei carabinieri forestali è quindi a “denunciare alle autorità” eventuali reati.