E’ già domani: prima stangata della giunta Salis. “Per far fronte a un disavanzo da 50 milioni” il Comune di Genova ha deciso di aumentare la tassa IMU su circa 27mila alloggi a canone concordato, portando l’aliquota dallo 0,78 all’1,06 nel 2025.
“E’ Attesa – hanno riferito da Tursi – una maggiore entrata di 5,3 milioni di euro”.
Il vicesindaco Alessandro Terrile (Pd) ha inoltre parlato di ”una misura necessaria”, ma l’annuncio ha scatenato forti proteste, sia da parte dei piccoli proprietari e sia degli inquilini.
L’opposizione di centrodestra ha accusato la giunta di incoerenza rispetto alle promesse elettorali.
Durissime anche le reazioni delle associazioni dei piccoli proprietari. L’Ape Confedilizia ha definito l’aumento della tassa IMU “un pessimo esordio” della giunta Salis e ha annunciato che diserterà l’incontro col Comune, previsto per venerdì prossimo.
Per il presidente Vincenzo Nasini “è una scelta miope che penalizza chi offre case a canoni calmierati”.
La presidente dell’Asppi, Valentina Pierobon, ha spiegato che si tratta di “tradimento grave” e ha denunciato l’esclusione dei piccoli proprietari dal confronto: “Ci trattano come un bancomat. Senza di noi, crolla il mercato”. Anche lei ha annunciato che l’associazione non parteciperà all’incontro a Tursi.
“Come Lega – hanno dichiarato i consiglieri comunali Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua – siamo vicini ai piccoli proprietari genovesi e agli inquilini. Promettiamo una forte battaglia contro il primo, l’unico ad oggi, atto amministrativo-politico adottato dalla giunta Salis, che in una perfetta logica di sinistra ha alzato le tasse.
Con questo primo atto il sindaco va anche a sconfessare le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale.
Non accetteremo mai che la loro incapacità ad amministrare Genova si traduca in azioni, anche ideologiche, a discapito della proprietà immobiliare, i cui rappresentanti, peraltro, non sono nemmeno ancora stati ricevuti dai nuovi amministratori del Comune: a dir poco uno strano modo di concepire il dialogo e il rispetto dei ruoli. Un aumento delle tasse, inoltre, contestato pure dai rappresentanti degli inquilini.
E’ giusto ricordare, poi, come nel 2017, quando arrivammo a Tursi dopo i disastri della giunta Doria, noi avevamo l’obiettivo di non alzare le tasse, tra cui la TARI. Questo fu possibile grazie a una manovra finanziaria che aveva permesso di recuperare 12 milioni di euro, riducendo il debito del Comune nei confronti di Amiu.
Altro che ‘è già domani’. Quello della giunta Salis è il vecchio modo di ‘lavorare’ delle amministrazioni di sinistra. Nulla è cambiato. Anzi, rispetto all’amministrazione di centrodestra, è già cambiato in peggio”.