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Domenica sera a Nervi di scena The Tokio Ballet

Acclamato nri più importanti teatri del mondo

Il Festival Internazionale di nervi sembra in questo 2019 aver veramente centrato l’obiettivo.

Ogni sera un successo, un successo variegato, che spazia dalla musica leggera, a quella impegnato, ai testi d’autore (Moby Dick di Alessandro Preziosi).
Ma non è certo finita.

Dopo la scoppiettante inizio con Giorgia, Carmen Consoli e l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova e la splendida interpretazione di Preziosi, domenica 7 luglio alle 21.00, sarà il momento della grande danza internazionale, che torna protagonista grazie a The Tokyo Ballet, una delle più importanti compagnie di danza classica del mondo.

Fondata oltre mezzo secolo fa, la Compagnia si è esibita con grande successo nei più prestigiosi teatri europei quali l’Opéra di Parigi, il Teatro alla Scala di Milano, la Deutsche Oper di Berlino, e russi come il Bol’šoj e il Mariinskij.

The Tokyo Ballet, la cui direzione artistica dal 2015 è affidata a Yukari Saito, al pubblico del Festival di Nervi propone un trittico ad alta spettacolarità in grado di esaltare l’ampio repertorio e l’altissimo profilo dell’ensemble: Il regno delle ombre dal secondo atto de La Bayadère, una struggente storia d’amore ambientata fra il mondo dei morti e quello dei sogni, uno dei brani più onirici e celebrati del balletto classico.

Il più grande coreografo ottocentesco, il francese Marius Petipa, autore sia del soggetto che della coreografia originale, mette in scena paesaggi esotici, amori traditi, sentimentalismo e tragedia assieme ad evocazioni soprannaturali.

La Bayadère è stata allestita e rivisitata molte volte nella sua lunga storia: oltre allo stesso Petipa, che la rivide nel 1900, vanno ricordati Alexander Gorsky, Agrippina Vaganova, Vladimir Ponomarev, Rudolf Nureyev e Natalia Makarova, la cui versione è presentata dal Tokyo Ballet.

Il Grand pas de deux da Don Chisciotte, un elegante e virtuosistico passo a due che il geniale coreografo francese Marius Petipa, sulle musiche di Leon Minkus, creò ad hoc per due grandi etoile, ispirato al capolavoro di Miguel de Cervantes.

Tam tam et percussion, segna un passaggio nel repertorio moderno con una coreografia vibrante di Félix Blaska che su ritmi tribali e grazie al potere della musica fa incontrare un batterista occidentale e un percussionista voodo.

Il coreografo ha creato questo balletto dopo aver visitato l’Africa e, sebbene la musica sembri improvvisata, consiste in realtà in una serie di ritmi estremamente precisi, eseguiti dal vivo sul palcoscenico dai musicisti Vincent Bauer e Nicolas Leroy.

C’è da giurare che sarà un’altra serata sold out.
In attesa poi di altri grandissimi nomi.

Franco Ricciardi

Franco Ricciardi