“Il Comune di Genova riconosca lo Stato della Palestina”. E’ la richiesta rilanciata dall’associazione Schierarsi, che ha consegnato centinaia di firme raccolte in città e chiede alla nuova maggioranza di centrosinistra guidata da Silvia Salis “di dare seguito alla volontà popolare”.
L’appello si inserisce in un’iniziativa nazionale più ampia che un anno fa ha portato alla presentazione in Senato di una proposta di legge popolare, firmata da oltre 80.000 cittadini, per il riconoscimento della Palestina come Stato sovrano.
L’ex deputato del M5S Alessandro “Dibba” Di Battista, vicepresidente dell’associazione, ha definito questa battaglia “un atto politico doveroso, soprattutto oggi, di fronte a quanto accade quotidianamente nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Troviamo indecente che l’Italia non abbia ancora fatto questo passo. Serve coraggio, anche a livello locale”.
Un primo banco di prova sarà proprio Palazzo Tursi, dove la mozione è in attesa di essere discussa.
“Molti degli attuali consiglieri si sono già espressi favorevolmente in campagna elettorale – ha ricordato Luca di Giuseppe, presidente di Schierarsi – ora devono trasformare quegli impegni in azioni concrete. Sabato scorso a Roma abbiamo portato in piazza quasi ventimila persone per una manifestazione di solidarietà e raccolta fondi per Medici Senza Frontiere. Anche da Genova deve arrivare un segnale chiaro”.
Tra le città che hanno già votato atti simbolici a favore della Palestina figurano Milano, Torino, Napoli, Firenze, Ravenna e Verona.
“Chiediamo che anche Genova prenda posizione – ha riferito Emanuele Zerollo, referente genovese dell’associazione – il riconoscimento da parte del Comune di Genova non cambierà le sorti del conflitto, ma è un gesto politico forte, che può contribuire a spingere il Parlamento e il Governo italiano ad agire, come già fatto da 147 paesi nel mondo”.
L’associazione ha anche chiesto al consiglio comunale di farsi promotore presso il Governo della proposta di legge depositata in Senato e ancora ferma in Commissione Affari Esteri: “Ci aspettiamo che venga discussa quanto prima. Genova non può permettersi il silenzio”.