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Detenuto di Pontedecimo si uccide tagliandosi le vene

Pontedecimo, la Penitenziaria sequestra crack in un pacco postale
Il carcere di Genova Pontedecimo (foto d'archivio)

Si tratta di un detenuto macedone colpito da un mandato di cattura internazionale per violenza sessuale. Il Sappe: ennesima sconfitta dello Stato nel settore penitenziario

Ieri sera, giovedì 3 dicembre, si è verificato un grave episodio  nel carcere di Pontedecimo dove sono reclusi i cosiddetti detenuti “sex offender”.

Un detenuto di origine macedone entrato in carcere nel mese di novembre si è suicidato tagliandosi le vene.

Il detenuto era raggiunto da un mandato di cattura internazionale per un reato di violenza sessuale.

“Il Sappe della Liguria – dichiara Il segretario Lorenzo – non può che commentare negativamente questo episodio, l’ennesima sconfitta dello Stato nel settore penitenziario. Non si può restare impassibili davanti a tali notizie, non rappresentano numeri statistici bensì momenti di riflessione per rivedere l’organizzazione delle carceri liguri. Non servono siglare protocolli per il rischio suicidario se poi nessuno lo applica. La causa scatenante dell’insano gesto potrebbe essere la notizia della sua espulsione dall’Italia il che avrebbe innescato in lui la volontà suicida.”

“Maggiore assistenza psichiatrica nelle carceri liguri, rafforzare l’assistenza sanitaria e, soprattutto, potenziare la Polizia Penitenziaria oggi numericamente insufficiente a fronte dell’attuale mole di lavoro – continua Michele Lorenzo – non sono proposte inaccettabili, ma forse possono collaborare ad evitare le morti in carcere che in Italia, dall’inizio dell’anno si stimano 52 suicidi e 140 per altre cause.”

In Liguria nel primo semestre del 2020 si sono registrati ben 218 casi di autolesionismo, 2 decessi e 34 tentati suicidi.

“Nell’istituto di Pontedecimo che a fronte di una capienza di 53 nel maschile e 43 nel femminile oggi ne registriamo bel 87 nel maschile e 83 nel femminile il che rappresenta un elevato tasso di sovraffollamento. Ma destare preoccupazione – conclude Lorenzo – è il numero dei detenuti presenti in Liguria 1433 su 1120 posti disponibili. Da qui è necessario l’apertura del carcere di Savona.”