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Comitati Sì Skymetro a Salis: opera necessaria, ora tavolo con Comune e Regione

Sindaca di Genova Silvia Salis e progetto Skymetro in Val Bisagno

“Senza Skymetro sarà un ulteriore disastro per i cittadini della Valbisagno”.

Il coordinatore per i comitati per il sì allo Skymetro, Claudio Regazzoni, torna alla carica per chiedere alla sindaca di Genova Silvia Salis “di riflettere e trovare tutte le strade possibili per migliorare il progetto”.

Come? Con un tavolo interistituzionale tra Comune di Genova, Regione Liguria, Governo nazionale, forze economiche e sociali che, “partendo dall’approvazione del progetto da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e della Regione Liguria, possa, tenuto conto delle osservazioni, operare per la definizione del progetto esecutivo con l’impegno di tutti a migliorarlo il più possibile.

Questo permetterebbe la soluzione di un problema che i cittadini aspettano da anni e finalmente considerare la Valbisagno come parte integrante della città in modo da creare le condizioni per un suo sviluppo economico e sociale insieme ai Comuni dell’entroterra”.

Se, invece, Salis procede “sulla pregiudiziale politica del no allo Skymetro significa che dovrà restituire i 398 milioni di cui 19 già spesi per il progetto con risorse del bilancio comunale, rinunciare ad avere altri 300 milioni previsti dal Governo per arrivare a Molassana e all’impegno pubblico del viceministro Rixi per la definizione del progetto del terzo lotto per arrivare a Struppa”, segnala Regazzoni.

Inoltre, la trasformazione del nuovo stadio a Genova “non riguarda solo il calcio”: l’impianto multifunzionale per grandi eventi, concerti e manifestazioni, con afflussi stimati in 35.000-40.000 persone per evento, è “un’opportunità”, ma anche “un grande problema di mobilità per la Valbisagno”.

E quindi la realizzazione dello Skymetro “non è un’opzione, ma una condizione necessaria per evitare la penalizzazione delle persone; già oggi quando ci sono le partite per arrivare dal Centro Città a Struppa ci vogliono come minimo due ore”.