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Chiude a Sestri Ponente il centro Covid-19

Chiude a Sestri ponente il centro Covid-19

Si è appena conclusa con un bilancio più che positivo l’esperienza della RSA del gruppo “Sereni Orizzonti” a Genova Sestri Ponente

ALISA e Protezione Civile avevano proposto la conversione temporanea in centro di assistenza medico-infermieristica continuativa per i pazienti Covid positivi a bassa/media intensità. Operativa dallo scorso 24 marzo fino al 30 giugno, questa struttura ha ospitato pazienti con sintomatologia medio-lieve provenienti dal proprio domicilio, da altre case di riposo in difficoltà o che, dimessi dall’ospedale, non erano ancora pronti per fare ritorno a casa.

Il Centro Covid disponeva di 70 posti-letto e ha lavorato al completo con un ritmo 5-6 dimissioni giornaliere subito rimpiazzate da altri pazienti. Complessivamente ne sono stati curati 186, provenienti principalmente dall’ospedale di San Martino e da Villa Scassi. La loro permanenza è durata in media una quindicina di giorni. L’età media di queste persone è stata di 70-75 anni, anche se non sono mancati ultracentenari e pazienti decisamente molto più giovani (45-50 anni).

L’equipe di assistenza diretta da Diana Sokolovskaia era formata da 2 medici, 9 infermieri, 19 operatori socio-sanitari, 5 addetti alle pulizie e 3 addetti alla cucina interna. Questo staff era poi integrato da altri medici, arruolati per l’occasione dalla ASL 3. Anche se non previsto dal contratto stipulato con ALISA e Protezione civile, “Sereni Orizzonti” ha deciso di impiegare anche un fisioterapista che aveva il compito di aiutare i pazienti col primo tampone negativo a riacquistare la mobilità dopo la lunga degenza a letto.

«Si conclude un’esperienza faticosa ma appagante, che ha cementato un gruppo di professionisti validi e altamente motivati» osserva la direttrice Sokolovskaia. «Siamo felici di essere stati utili alla cittadinanza genovese in una fase così delicata della pandemia. Le lettere di ringraziamento dei familiari, persino alcuni mazzi di fiori nonché i tanti messaggi di apprezzamento postati su Facebook sono stati per noi la ricompensa migliore per il lavoro svolto negli ultimi tre mesi».