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Borgoratti, investiti due cinghiali. Animalisti: non date loro da mangiare

Cinghialini investiti e mamma catturata a Borgoratti

Triste episodio a Genova Borgoratti dove, nei giorni scorsi, due cinghialini che giravano da soli in strada, sono stati investiti, in differenti episodi, da auto.

Proprio nella mattina dell’investimento, ci spiegano delle persone che abitano in zona, un cinghiale femmina sarebbe stato catturato.

Per l’occasione abbiamo parlato con un gruppo di animalisti che si occupano tra l’altro proprio di cinghiali.

“Nessuno li vuole in città – ci spiegano – oltre chi li odia anche chi li ama come me, non li vuole in città. Sono in pericolo, possono essere investiti, possono essere mandati via con sgarbo dalle persone e poi non è giusto che vivono così vicini a noi, non ne vale la pena”.

Cosa porta i cinghiali in città? 

“A monte – ci spiegano – tutto parte dai signori cacciatori che foraggiandoli, abituano il nostro amico cinghiale a fidarsi dell’essere umano per poi essere ucciso in un nano secondo. Poi lo chiamano sport! Io dico sempre lo sport dei vigliacchi! La caccia li spaventa a morte quindi come noi scappiamo dalla guerra anche loro fanno lo stesso. Vengono in città trovando valangate di spazzatura quindi cibo e poi trovano altri umani che danno loro cibo e cosi prolificano sempre di più. Ecco qui, poi ci troviamo in questa situazione.

Qui a Genova esistono cinghiali oramai stanziali in vari posti. Da lì non si muovono, possono vagare pochi metri ma poi ritornano sempre nello stesso posto perché hanno cibo.”

“Faccio l’esempio di quello che ho vissuto – prosegue Marta (nome di fantasia) – con un cinghiale ormai addomesticato che tutti i giorni alla stessa ora veniva a trovarci. Era così cattivo che appena mi vedeva si buttava per terra e si rotolava nel fango. Fantastico vero? Bello da vedere ma allo stesso tempo triste perché la sua vita oramai era diventata cittadina. Andava per strada con un educazione incredibile passava sulle strisce pedonali e si attaccava al muro quando vedeva le macchine, è sempre stato molto astuto.

Io mi svegliavo con l’ansia di vederlo, con l’ansia che forse poteva essere l’ultimo giorno magari l’avrei visto dentro una gabbia, oppure morto investito e a volte passavo ore a controllarlo per colpa dei ragazzini maleducati che ogni tre per due gli lanciavano le pietre. Un giorno, poi, non è mai più tornato.

Animalisti: Non date da mangiare ai cinghiali

Quello che voglio dire: non date da mangiare a queste creature sono cinghiali e tali devono rimanere. Ci sono cinghiali che secondo me non sanno neanche più di essere cinghiali e tanti non lo sapranno mai perché invece di assaporare il loro reale cibo, uscire la notte e dormire di giorno, succede il contrario.

Il giorno stanno svegli, non camminano più di tanto e per trovare cibo basta che alzino la testa.

Capisco che i cucciolotti possano fare tenerezza, ma credo che madre natura sa sempre ciò che fa e quindi credo che gli animali devono fare ciò che lei propone.

L’essere umano è servito a ben poco in questi casi, quindi vi chiedo mettetevi da parte e fate fare a lei il suo lavoro!”

“Se un animale in questo caso il cinghiale ha bisogno – conclude Marta – non gli volterò mai le spalle, ma per me devono seguire la loro strada. In città sono in pericolo forse molto di più che nel loro habitat. Non deve farvi pena un cinghiale perché secondo voi non ha cibo, perché ripeto si sanno arrangiare dovete piangere quando li vedete dentro una gabbia e quella gabbia è solo un viaggio verso la morte e chi da cibo per me è complice.

Stiamo rovinando questo mondo e anche chi pensa di fare del bene, fa del male senza manco rendersene contro. Iniziate a riflettere”.