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Becchi a Salvini: più che in Russia pensa a viaggiare in Italia per i referendum

Matteo Salvini e prof. Paolo Becchi a Genova (foto d'archivio)

“Tutti oggi a mettere in croce Matteo Salvini per l’ipotesi di un viaggio in Russia. Nessuno invece che parli dei Referendum sulla giustizia voluti da Salvini. Vogliamo perdere questa occasione unica per cambiare la giustizia? Cambiare si può il 12 di giugno”.

Lo ha dichiarato stamane il prof. genovese Paolo Becchi, ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Genova.

“Quando comincia la discesa – è l’analisi del prof. Becchi – è un problema fermarla. E più scendi e più aumenta la velocità e quindi è più difficile bloccare la discesa.

Ci vuole qualcosa di forte per farlo e questo spiega il tentativo di Salvini, a due settimane dal voto amministrativo e referendario, di un viaggio in Russia.

Ora, se si fosse trattato di un blitz e ci fossimo trovati con foto di Salvini al tavolo con Lavrov l’effetto sarebbe stato dirompente e a tutto vantaggio di Salvini.

Sarebbe riuscito a mostrare che un dialogo con Mosca è possibile e non solo con qualche pietosa è inutile telefonata. Ma doveva essere un blitz e invece tutti i giornali già ne hanno parlato e Salvini è stato subito costretto a fare marcia indietro e rinunciare al viaggio.

Viene da chiedersi, come già nel precedente viaggio fallimentare in Polonia, che collaboratori abbia Salvini.

Persone che vanno immediatamente a passare la velina ai giornali con le notizie più riservate?

Pensavo che dopo l’insuccesso in Polonia Salvini non si mettesse nella stessa situazione. E invece…

Si dirà poco male, in un paio di giorni nessuno ne parlerà più. Certo, ma qui i giorni contano tutti per via di due votazioni che ci saranno il 12 di giugno.

In questi giorni si parlerà solo del viaggio e sarà un ottimo arma di distrazione dal voto amministrativo e dal voto sui referendum.

In questi giorni Salvini sarà costretto ad evitare che i suoi vadano in televisione perché la prima domanda sarà: ma allora cosa ci dice del viaggio in Russia del Capitano?

È un momento delicato per la Lega e le elezioni amministrative daranno anche un primo segnale dei rapporti di forza nel centrodestra.

In più ci sarà l’esito dei referendum.

Se non dovesse essere raggiunto il quorum questa sarà una sconfitta per la Lega che li ha promossi. Un risultato non soddisfacente alle elezioni potrebbe essere controbilanciato da una vittoria dei sì al referendum.

Ma se non si raggiunge il quorum Salvini uscirà doppiamente sconfitto. Se mi posso permettere un consiglio, io viaggerei in Italia più che in Russia e viaggerei sul treno dei referendum perché se deraglia quello la china scivolosa non la ferma più nessuno”.